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Voci di donne dal carcere

Creato da elledizeta il 15/01/2011

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« Lettera dal carcere di M...Umberto Galimberti: il carcere »

Non c'è un cammino

Post n°36 pubblicato il 08 Marzo 2011 da elledizeta
 

 

Non c'è un cammino: lo si trova solo camminando.
28 febbraio 2011

Il mio non è un caso isolato: ho paura di morire e sono stanca di stare al mondo.
Per fortuna c'è l'amore che ti fa tornare la voglia di vivere.
Ho lavorato, ho studiato (poco), ho pianto, ho gridato.
Lacrime e urla e il dolore sordo e insensato, l'odio stupido che avevo per me stessa, mi hanno preso molto tempo.
Non rimpiango nulla del passato, il passato non nutre e, anche se adesso sia io che il mio amore ci troviamo in carcere, non rinnego niente perchè se dentro sono quello che sono, sono la persona che desidero essere, umana con tutte le mie imperfezioni, ma sempre molto umana!
Nonostante le situazioni difficili e pericolose in cui mi sono trovata, non ho rimpianti e non penso alle possibili conseguenze che avrebbero potuto prender piega.
Del mio carattere vado fiera.
Mi faccio rispettare con intelligenza non con metodi violenti.
Se qualcuno ha bisogno di aiuto non glielo nego.
Ho capito che odiare se stessi ed avvelenare il proprio corpo è negativo.
Ciò non significa che bisogna vivere una routine vuota e banale, senza scopi.
Bisogna dare un senso alla propria esistenza lasciando andare le paure.
L'errore non esiste: aver paura di vivere è l'unico errore che si possa commettere.
Anche se mi trovo in gabbia, lontana dai miei cari con il mio più grande ed unico amore chiuso, stipato in un'altra gabbia, non importa, significa che avevamo bisogno di questo per vivere davvero e capire.
Non giustifico del carcere le carenze sanitarie, il cibo scadente, il fare arrogante e poco educato di alcune guardie, la fatiscenza delle strutture... e neppure il fatto che 2 persone con 6 grammi di eroina scadente finiscano in carcere mentre parlamentari, politici ed il nostro premier improvvisino leggi ad hoc per non pagare i crimini da loro commessi.
Per ora mi occupo del mio piccolo mondo: voglio sposarmi al più presto, andare a casa, creare una famiglia e stare con il mio ragazzo, i miei familiari ed i miei cani.
Sto cercando di aiutare una ragazza dolcissima con cui ho condiviso questo periodo difficile.
E' in cella con me. "Bande" di psicologi ed operatori di varie comunità hanno convinto i suoi parenti a non riaccettarla a casa.
Verrà a stare a .............. ed avrà anche lei la possibilità di ricrearsi una vita felice come me ed il mio fidanzato.
SIAMO NATI LIBERI E LIBERI TORNEREMO.                       Amanda
                                                                                                                                

 

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