Carina, la poesia.

Post N° 154


        Se troppo azzurro è quel cielo. Evoè edizioni. Teramo.2008 di Carina SpurioLa mia voce/ha incontrato la tua voce:/ e la lune sorride,/ stupenda. Il rapporto tra autore e cosmo ha una realtà esterna alla coscienza umana che si intreccia al suo Tempo in sequenze a volte incomprensibili. Un poesia è piena di immagini, strade, città, banalità, stelle, cielo, giorno,notte, guerra e pace. Diventa l’espressione stessa della vita del Poeta, di un vissuto posto sotto un microscopio, interpretato secondo i momenti del quotidiano,  con i quali ogni uomo è costretto a confrontarsi.Nella prima raccolta poetica di Valerio Casadio le immagini si delineano brillanti, anche quando la notte è nera come l’attesa. Al centro dell’azzurro del cielo un uomo si lascia ricadere sui prati in braccio alla terra nell’attimo in cui, percepisce il suo corpo disteso nella quiete assoluta e la sua pelle si tocca con gli umili steli dell’erba, di lassù le nubi bianche sembrano raccontare una storia lontana. Valerio Casadio con il suo stile limpido conduce il lettore lungo la strada dei versi, dai quali emerge l’inesprimibile, l’inconcepibile, il vuoto ma anche il silenzio tra suoni di voci e di echi lontani, di domande che respirano tra le ombre in un mondo di cose che non dicono nulla, nella crudeltà e nella debolezza degli uomini. Da questa consapevolezza sopravviene un susseguirsi di memorie anche quando la luna risplende nell’incanto d’amore. La luna. Sulla scena del cielo notturno seduce l’uomo da secoli, nella sua corsa rapida tra le stelle, ha creato miti e leggende e incantevoli suggestioni , anche allo stesso autore, nei cui versi  molto spesso la canta: nel buio della tempesta, il tuo sole risplende dal raggio che tu gli hai donato. All’alba dei tempi, in Egitto, “luminosa” nutre i terreni e nel suo eterno ritorno alle sue forme, anche se troppo azzurro è quel cielo continua a specchiarsi nel mare, nelle follie umane, nei sogni, nelle barriere della ragione. Anche nei versi di Valerio Casadio la luna corre  su e giù per l’infinito tra le emozioni della vita  in cui il tempo incalza in un sussurro, in un grido, in un conato d’amore. Come un pittore disegna il suo cielo tra una casa e un ruscello così Valerio Casadio descrive la presenza acuta di chi ama che su un foglio chiama soffio di vita. Tra le persone amate, in questo caso le sue figle, l’attesa diventa gioia, Viviana nasce da un eccesso di amore e Asteria “stella notturna” è una dolcezza nuova, che colui che muove il sole  e le altre stelle gli ha donato. L’anima di Valerio Casadio è un  meraviglioso specchio azzurro ed è come se il colore del cielo trattenesse il riflesso di frammenti d’amore  impressi nelle sue poesie per l’eternità.  E se scrivere versi per alcuni è un limite, un disagio, una gioia e un dolore,  nel tratto continuo di Valerio Casadio illumina le ombre all’orizzonte che volano leggere  come un pugno di farfalle al limite tra la terra e il cielo. C’è scritto qualcosa in fondo all’anima, c’è scritto di noi, che tra i pensieri inquieti cerchiamo ancora di afferrare il cielo con le dita. Poi, nulla: solo l’ossessivo vuoto, scandito dagli acuti singulti, di una radio sveglia.Valerio Casadio. Nato a Bologna il 1.11.1948, vive a Teramo dal 1995. E’ professore associato di Lingua e Civiltà Greca presso L’Università di Roma “Tor Vergata” (di cui è stato componente del Consiglio di Amministrazione e del Senato Accademico Integrato, incaricato di redigere lo Statuto). Sua attività primaria è la ricerca scientifica, numerose sono le sue pubblicazioni dedicate alla critica filologica e storico -  letteraria delle civiltà greca e latina, all’archeologia e alla storia antica. E’ socio della Deputazione di Storia patria degli Abruzzi. E’ promotore di attività presso il Comune di Castellalto, come Presidente della Proloco dal 1994. Di tale Comune ha anche redatto una storia, frutto, oltre che di studio delle fonti, di personali scoperte archeologiche sul territorio. A Teramo è stato dal 1995, quindi Presidente (fino al giugno del 2004) dell’associazione “Amici della Cultura Popolare” il che gli ha consentito di conseguire (nel dicembre 2003) il riconoscimento ufficiale del Museo Etnografico Tramano, gestito dall’associazione da parte di Comune, Regione e Ministero dei Beni Culturali.  E’ Presidente del Comitato di Studi in onore di Giammario Sgattoni. E’ cofondatore dall’associazione culturale-teatrale “Gli Sbandati”: associazione da cui è nata una Compagnia, attualmente in cartellone in diversi teatri italiani, che ha inoltre istituito una scuola di teatro di cui Valerio Casadio è Direttore. Ha conseguito diversi premi letterari. Se troppo azzurro è quel cielo è la sua prima raccolta poetica con la  Prefazione di Asteria Casadio.Nelle librerie dal 20 dicembre 2008.