CARMEN AULETTA

La famiglia napoletana


Oggi mi sento un pò giù e poichè non voglio annoiarvi con la mia tristezza vi posterò una pagina del mio diario ospedaliero intitolato"I miei 20 giorni al Cardarelli"
6° giornoLunedì 22 maggio 2006                 Oggi è lunedì, ho una vicina di letto, una donna di 70 anni che mi racconta tante cose e un po’ alla volta mi ha fatto conoscere tutti i suoi parenti. Tra marito, figli, nipoti, sorelle e cognate ho capito com’è la tipica famiglia napoletana.                I familiari sono molto  uniti tra loro, appena sanno che qualcuno è all’ospedale fanno a gara a chi deve arrivare per primo. Quando arrivano, di solito con una borsa piena di ogni ben di Dio, cominciano a domandare lo stato di salute dell’ammalata e poi s’informano su quale parente le ha fatto visita.                Se nel caso, c’è qualche parente che ancora non si è visto, allora gli si fanno critiche di ogni genere, tipo: “ A fatt semp chest!” oppure:” Può essere che non poteva venire in ospedale? Che gli costava?” e il processo continua a non finire.                 La cosa buffa è che ognuno comincia a raccontare i suoi guai all’ammalata che al confronto sembra più sana dei parenti che la vanno a trovare. E così vengono fuori le rivalità tra cognati, i disaccordi tra padre e figlio, tra suocera e nuora e quando finalmente vanno via, la vecchia signora mi racconta il resto, anzi, mi dà anche delle delucidazioni in caso di domande curiose da parte mia.                    Eh si, perché a questo punto io, che in televisione non vedo neanche una telenovela, sono invece molto curiosa di conoscere le storie di vita vera, e quindi per mettere bene a fuoco i personaggi  mi tocca fare domande supplementari.                      <<Ah! Allora vostra nuora era quella brunetta carina che si era seduta vicino alla finestra?>> chiedo io e la signora: << Si, e se sapeste………sua sorella, che è ancora più carina, si è innamorata di un mulatto che ha conosciuto tramite il computer e volete sapere com’è andata a finire?>>                        A questo punto io curiosissima: << E com’è andata a finire?>>  La signora con un sospiro di sofferenza continua: << la ragazza ha perso completamente la testa per quest’uomo che vive a Londra, ha speso duemila euro per trasferire i suoi mobili in Inghilterra, si è licenziata, aveva un ottimo lavoro e guadagnava anche bene, ma dopo 5 mesi è rimasta incinta e lui ha cambiato completamente atteggiamento, voleva farla abortire ed ha cominciato anche a maltrattarla. Così finalmente la ragazza ha capito che in quella storia d’amore ci aveva creduto solo lei ed è ritornata in Italia, ha speso altri duemila euro  per riportare i mobili in Italia, ora si ritrova senza un lavoro e con un figlio in arrivo. >>                  << Allora ha deciso di tenerselo il figlio?>> domando e lei : << Si, lei il figlio lo vuole ma a lui ha fatto sapere di avere abortito e  di non voler sapere più niente di questa storia. >>