CARMEN AULETTA

Post N° 67


racconto autobiografico n. 10Paura di essere amataQuando ero ragazza  dicevano che  ero molto bella,  c'era da crederci, sebbene io avessi i miei dubbi perchè me lo dicevano tutti,  però avevo problemi a deambulare a causa della poleomelite che mi aveva colpita da piccola.  Nonostante tutto ciò,avevo tanti corteggiatori, ma mio fratello per difendermi dai mali intenzionati, mi disse che tutti gli uomini che mi venivano dietro,venivano solo per prendersi gioco di una come me. La cosa mi colpì a tal punto, che chiunque veniva a corteggiarmi, io lo rifiutavo a priori. Non sai quanto però mi metteva tristezza questa cosa, pensavo sempre che l'amore era una cosa proibita per me, e la paura mi fregava più di tutto. Non avrei mai permesso ad un uomo di prendersi gioco di me. Il fatto era che tra i tanti poteva essercene qualcuno sincero, ma se  non davo a nessuno la possibilità di continuare a conoscermi, come lo avrei saputo se era sincero o no? Questo era il mio dilemma. Con mio marito, è stato diverso, perchè lui non si presentava come un corteggiatore, anzi, ci dimostravamo la nostra antipatia reciproca. Lui ce l'aveva con le donne ed io ce l'avevo con gli uomini. Passavamo ore e ore a discutere e nessuno voleva mai dare ragione all'altro. Però quando eravamo separati, io che dicevo di detestarlo mi sorprendevo a pensare continuamente alle cose che diceva quando era con me, non ci crederai, ma quando lui non c'era, quei litigi mi mancavano in modo pazzesco. Poichè io ero fortemente orgogliosa, cercavo di non far trapelare questa mia debolezza, avevo paura, come al solito, che se lui avesse scoperto i miei veri sentimenti, si sarebbe preso gioco di me. Poi, mi accorsi che quando io non c'ero, lui soffriva, diceva che non poteva fare a meno dei nostri litigi che lo incitavano a riflettere. Un pò alla volta, si scrostava un pò della sua corteccia e  scoprivo il suo essere tenero. Ma la mia paura, ora che ero fortemente innamorata di lui, si era fatta ancora più forte. Così mi nascondevo, non mi facevo trovare, mi negavo. Dopo un periodo di assenza, oramai facevo di tutto per evitarlo, si presentò una mia amica a casa dicendo che lui si era confidato con lei riguardo a me, che non riusciva a sopportare la mia assenza, che senza di me non era in grado più neanche di lavorare. Quando me lo disse la mia amica ne fui felice, ma ovviamente desideravo che lui me lo dicesse di persona.Non ci crederai, poverino, quattro volte mi ha fatto la dichiarazione ed io avevo paura a dirgli di si. Alla fine sono crollata, dovevo sconfiggere quella maledetta paura che m'imprigionava. Finalmente, dopo tanti tentativi, il mio "si" arrivò e in quello stesso anno ci sposammo. Ora,  abbiamo due belle figlie che sono il nostro orgoglio.------------------------------------------------------------------------------------------------------------Buongiorno amici miei....voglio segnalarvi la poesia di un poeta che trovo straordinario. Peccato che non abbia un suo blog e faccia uso solo del suo profilo.
La mano Ho teso la manoPer salire con te la collinaCon passo più lieve.Non era la mano per stringertiNon era il filo del ragnoNon era la catena di prigione.Era nello sforzo un appoggioEra il punto per ricevere calore.Nella discesa oltre l’orizzonteEra la mano da tirare al cuore.La mia mano è sempre liPer cominciare a sognare.Poesia di Mario939