A new day is come

LONTANO DAGLI O-O LONTANO DAL @

 

 

Durex: un tedesco su 3 rinuncerebbe al sesso

Post n°216 pubblicato il 08 Febbraio 2007 da nondovrestiesserequi

- Un tedesco su tre per un milione di dollari rinuncerebbe al sesso per il resto della sua vita, secondo un sondaggio realizzato per conto della Durex, impresa produttrice di preservativi. Secondo lo studio appena pubblicato il 3% rinuncerebbe al sesso anche per far vincere il titolo di campione alla squadra del cuore e l'1% per poter bere birra gratis per tutta la vita.-

Non Ho Parole ... PROUD TO BE ITALIAN

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UN MONDO PARALLELO, OVVERO "SECOND LIFE"

Post n°215 pubblicato il 05 Febbraio 2007 da nondovrestiesserequi

Esiste un mondo dove chiunque può costruirsi una seconda vita, scegliendo il proprio nome, l'aspetto fisico, il sesso e la professione. Un mondo dove non si muore e le attività più in voga sono le visite al casinò, lo shopping, le notti brave nei nightclub, i tornei di pesca e gli eventi mondani. Dove le automobili sono solo un vezzo da collezionisti e non esiste il traffico. Ma i soldi, veri stavolta, contano anche qui.
All'apertura della pagina web ci si trova davanti a quello che tecnicamente prende il nome di MMORPG, impronunciabile sigla che sta per Massive Multiplayer Online Role Playing Game, un ambiente virtuale al quale possono accedere contemporaneamente migliaia di utenti differenti che dispongono di un'avatar, ovvero un'identità rappresentata sullo schermo da un personaggio. I partecipanti non devono raggiungere un obiettivo in tempi limitati, sono semplici attori di mondi persistenti nei quali dispongono della totale libertà e di denaro virtuale acquistabile online con carte di credito reali. La moda di vivere in mondi paralleli online è diffusissima. Si calcola che circa 10 milioni di persone frequentino regolarmente Lineage, Everquest, Asheron's Call, World of Warcraft, Star war Galaxies e Second Life. Quest'ultimo, con i suoi 32 mila utenti, si è presto affermato come spazio tanto nuovo e affascinante da divenire materia di studi sociologici e urbanistici presso importanti università statunitensi come la Trinity University di San Antonio la University of Texas. Ma come funziona? Innanzitutto serve una connessione internet a banda larga. Al primo accesso tutti i partecipanti vengono indirizzati in un luogo chiamato Orientation Island. Da qui, dopo aver appreso le regole tecniche basilari per muovere il proprio avatar, accedono al vero mondo virtuale che si estende su una superficie di circa 65 km quadrati.
Tutto ciò che esiste su Second Life é creato dai suoi abitanti, i quali provengono da circa ottanta paesi differenti, stavolta del mondo reale. La compagnia che distribuisce il software, la Linden Lab di San Francisco, dà agli abitanti una sorta di cassetta degli attrezzi dove trovare il materiale per la costruzione di locali notturni, teatri, bar, automobili e negozi. Che riscuotono un successo indiscutibile, anche perché consentono di far soldi più velocemente. Meno frequenti, molto meno, sono gli investimenti fatti per la costruzione di musei, librerie e riserve naturali. Per creare beni permanenti i residenti devono infatti possedere degli appezzamenti terrieri di almeno 512 metri quadrati sui quali pagare tasse mensili di circa 10 dollari al mese. Su FairChang Island, una delle regioni più popolate di Second Life, un semplice click permette di acquistare delle imbarcazioni da far navigare sui mari virtuali del mondo. I prezzi partono da meno di un penny e il denaro va all'utente che ha prodotto la merce. I pagamenti sono effettuati attraverso una moneta virtuale chiamata Linden Dollar che può essere comprata e venduta con denaro reale su siti come eBay o GamingOpenMarket dove è possibile seguirne anche le quotazioni. In un universo virtuale così avanzato e complesso non poteva certo mancare il cybersex. Sebbene molto simile alle attività erotiche praticate nelle 'primitive' chat room, in Second Life viene fornita la possibilità di insegnare al proprio avatar ogni tipo di posizione e attività sessuale. C'è anche la possibilità di comprare servizi come lap dance e prostituzione virtuale. Ma attenzione: questo mondo è diviso in regioni "mature", dove tutto può succedere, e regioni "Pg" dove sesso e oscenità non sono permessi.

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www.secondlife.com PERCHE' TUTTI ABBIAMO DIRITTO A UNA SECONDA VITA

 
 
 

che CAVALIERE

Post n°214 pubblicato il 01 Febbraio 2007 da nondovrestiesserequi
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"Cara Veronica, eccoti le mie scuse. Ero recalcitrante in privato, perché sono giocoso ma anche orgoglioso. Sfidato in pubblico, la tentazione di cederti è forte. E non le resisto. Siamo insieme da una vita. Tre figli adorabili che hai preparato per l'esistenza con la cura e il rigore amoroso di quella splendida persona che sei, e che sei sempre stata per me dal giorno in cui ci siamo conosciuti e innamorati''.

''Abbiamo fatto insieme più cose belle di quante entrambi siamo disposti a riconoscerne in un periodo di turbolenza e di affanno. Ma finirà, e finirà nella dolcezza come tutte le storie vere. Le mie giornate sono pazzesche, lo sai. Il lavoro, la politica, i problemi, gli spostamenti e gli esami pubblici che non finiscono mai, una vita sotto costante pressione. La responsabilità continua verso gli altri e verso di sé, anche verso una moglie che si ama nella comprensione e nell'incomprensione, verso tutti i figli, tutto questo apre lo spazio alla piccola irresponsabilita' di un carattere giocoso e autoironico e spesso irriverente''.

''Ma la tua dignità non c'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento. Ma proposte di matrimonio, no, credimi, non ne ho fatte mai a nessuno. Scusami dunque, te ne prego, e prendi questa testimonianza pubblica di un orgoglio privato che cede alla tua collera come un atto d'amore. Uno tra tanti. Un grosso bacio. Silvio''.

 
 
 

AMARE E' ... - Omar Falworth

Post n°213 pubblicato il 31 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi

immagineAverla senza possederla.
Dare il meglio di sé
senza pensare di ricevere.
Voler stare spesso con lei,
ma senza essere mossi dal bisogno
di alleviare la propria solitudine.
Temere di perderla,
ma senza essere gelosi.
Aver bisogno di lei,
ma senza dipendere.
Aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine.
Essere legati a lei,
pur essendo liberi.
Essere un tutt'uno con lei,
pur essendo se stessi.
Ma per riuscire in tutto ciò,
la cosa più importante da fare è...
accettarla così com'è,
senza pretendere che sia come si vorrebbe.

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Post N° 212

Post n°212 pubblicato il 29 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi
Foto di nondovrestiesserequi

Definirti una ventata di aria fresca nella mia vita sarebbe stato riduttivo, non fare una scorpacciata di tutto il tuo affetto e la tua dolcezza  sarebbe stato da folli, ma si prendono certi abbagli nella vita...

 
 
 

I "pochi" piaceri della vita

Post n°210 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi

Il piacere è qualcosa di cui si parla poco e si scrive ancora meno. Spesso lo si rifugge, perché incontrollabile, effimero. Si tende, in alcuni casi, addirittura, a preferire il suo opposto, il dolore, ma che cos'è il piacere e perché induce sentimenti così ambivalenti? 

Due concezioni opposte
Le prime riflessioni sul piacere risalgono a Socrate, secondo il quale esso si identifica con la virtù. Successivamente, si è assistito al conflitto tra due punti di vista opposti, quello dei cinici, che definivano il piacere come un male da evitare, e quello dei cirenaici, che ritenevano che il piacere fosse il motore principale dell'azione, lo scopo della vita ed il fondamento di un'esistenza ideale. 
L'opposizione di tali prospettive, sebbene ampliate e riformulate, è proseguita nel tempo, vedendo la prevalenza ora dell'una ora dell'altra, ma è nella psicoanalisi di Sigmund Freud che il piacere assume un rilievo fondamentale. Secondo Freud, l'inconscio è il luogo dei desideri e delle pulsioni; il principio di piacere spinge affinché vengano appagati, ma viene ostacolato, almeno parzialmente, dalla rimozione. Tra le pulsioni, quella di maggiore rilievo è quella sessuale, la libido.

Esperienze di breve durata
La caratteristica fondamentale del piacere è la fugacità. Essa è particolarmente evidente nel livello di base del piacere, quello sensoriale, che si manifesta, per esempio, in un bacio, una carezza, un cibo gustoso, un profumo inebriante. 
La fugacità edonistica è direttamente proporzionale alla sua intensità: maggiore è la sua intensità, meno tende a perdurare. Affinché persista, è necessario il passaggio dal piano puramente sensoriale a quello emotivo. Nell'innamoramento, per esempio, il piacere si colloca in una dimensione affettiva, in cui la sensibilità corporea si pone al servizio delle esigenze affettive, diventa uno strumento per veicolare i propri sentimenti. Se ciò non accade, se la sensorialità prende il sopravvento, diventa eccessiva, invadente, rischia di compromettere proprio l'amore. Esistono altre forme di piacere altamente intrise di vissuti emozionali: il piacere di un cibo legato alla propria infanzia, il ricordo di una situazione piacevole, la contemplazione di un paesaggio naturale o di un'opera d'arte. 
Un livello ulteriore del piacere è rappresentato dalla mentalizzazione: in questo caso, non è connesso con l'immediato, ma con la progettazione, l'intenzionalità e la realizzazione futura. In tal modo, suscita l'impressione di durare più a lungo, in quanto anticipato, centellinato, proiettato nel futuro. Che, poi, si realizzi concretamente o meno, risulta irrilevante. Ciò che conta è il piacere connesso con la progettazione ed il lavorio mentale che stanno alla sua base. 

La paura della perdita
Di fronte alla fugacità del piacere sensoriale, spesso, si manifestano tendenze ambivalenti: da una parte, l'attesa, il desiderio spasmodico; dall'altra, la rassegnazione di fronte a tale fugacità. Il timore del suo passaggio inesorabile e della sua perdita induce a tentare di trattenerlo, oppure, all'opposto, a rinunciare al suo godimento, per evitare di vivere il senso di delusione e di vuoto che il suo passaggio lascia. Esistono anche altri modi estremamente disfunzionali per cercare di prolungare il piacere, quali l'assunzione di droghe o anche il masochismo. Il piacere, in quest'ultimo caso, deriva dal sentirsi in grado di controllare il dolore e le sofferenze autoinflitte. 
Anche il prolungarsi oltre ciò che ci si aspetta del piacere desta sospetto, impedendo di vivere appieno l'emozione. 
Un esempio del rapporto ambivalente con il piacere è rappresentato dal tempo libero. Spesso, le persone si rivelano incapaci di lasciarci cogliere dall'imprevisto, dal caso, dell'immediato e sono piuttosto spinte a progettare ogni istante in modo assai minuzioso, aprendo le porte alla quasi inevitabile delusione, nel momento in cui le loro aspettative non si realizzano completamente. 
Eppure, la fugacità del piacere comporta anche aspetti positivi. Si pensi per esempio all'alimentazione: il sapore di un cibo permane nella bocca per un tempo relativamente breve, creando lo spazio per gustare nuovi aromi, per avere, quindi, nuove esperienze gustative di cui, altrimenti, non si potrebbe godere.

Una censura sociale
Attualmente una delle maggiori difficoltà nel vivere il piacere è la convinzione diffusa che la sua ricerca costituisca una sorta di regressione verso l'infanzia. All'adulto sono concesse solo piccole dosi di piacere, come premio al termine di una fatica. Quando il piacere viene ricercato come tale viene guardato con sospetto. A ciò, si aggiunge che l'individuo può provare un senso di disagio nell'accoglierlo, in quanto non lo riconosce come tale o non vi è abituato, in particolare quando è prolungato. Risulta accettabile, invece, il piacere secondario che deriva dalla cessazione di una condizione di sofferenza, come la guarigione da una malattia organica. Attualmente, molte fonti di piacere vengono guardate con estremo sospetto. Per esempio il cibo: esso viene considerato una tentazione pressoché continua, un mezzo per placare l'ansia, un antidepressivo. Nei tentativi ricorrenti di limitare l'assunzione di calorie o, all'opposto, di ingurgitare grandi quantità di cibo, si è perso il senso di fame e di sazietà, oltre che il gusto di mangiare. Esperienza personale e condizionamenti sociali si fondono in modo inestricabile, annientando il gusto della scelta del cibo, del suo consumo, del suo assaporarlo lentamente, boccone dopo boccone. Il piacere può indurre diffidenza e timore, non solo per la quota di novità che veicola, ma anche per l'individualità che esso comporta: è estremamente soggettivo, strettamente connesso alla storia personale, estraneo al conformismo e alle esigenze standard, approvate socialmente. L'esperienza del piacere non è riconducibile, quindi, a qualcosa di esclusivamente biologico, né sociale, ma è strettamente legato all'immaginario personale. 
Esistono, senza dubbio, delle differenze generali tra uomini e donne, ma esse sono declinate nel singolo in modo estremamente soggettivo. Nel piacere erotico l'uomo presenta maggiore facilità orgasmica, che considera essenzialmente come una scarica liberatoria a scopo riproduttivo, nella quale i sentimenti sono, per lo più, un'interferenza. Inoltre, predilige l'abitudine, la ripetizione ed uno schema di tipo quantitativo. La donna preferisce lo straordinario, il non abituale, è regolata da un ritmo naturale e considera le emozioni come una fonte di eccitazione. Questo, però, non toglie che ognuno abbia il suo modo personale di vivere il piacere.

Uno, cento, mille piaceri …
Il piacere si può ritrovare in qualsiasi azione noi compiamo, se solo non imperasse uno stile di vita all'insegna della fretta, del risparmio di tempo, della velocità, dell'efficienza e che, però, non annulla la sensazione di sentirsi sempre in ritardo, né il senso di vuoto e la mancanza di significato, quando ci si ferma. Basterebbe rallentare il ritmo della proprie azioni, quel poco che sia sufficiente per diventare consapevoli di ciò che si fa e assaporarne il valore edonistico. Si è già accennato al dolore e al suo legame con il piacere ma si può fare un ulteriore passo avanti. Senza entrare nella sfera della patologia, ci sono casi in cui, paradossalmente, anche il dolore genera piacere. E' il caso, per esempio, dei dolori muscolari all'indomani di una sessione intensa di attività fisica in palestra: sono la testimonianza che gli esercizi sono stati svolti con efficienza e impegno. Oppure, è il caso di una persona che sopravvive a un incidente stradale grave con poche escoriazioni, che sono addirittura fonte di gioia, se paragonate al pericolo scampato. Il massimo del paradosso è rappresentato, ancora una volta, dal masochismo. Un'altra fonte di piacere è rappresentata dai sogni notturni e dalle fantasie a occhi aperti, che spesso vengono ricordati con gusto. Essi consentono di evadere dalla realtà quotidiana, aprono nuovi orizzonti e costringono a rimettersi in discussione.

In conclusione: il piacere arriva quando meno lo si aspetta, quando ci si apre al nuovo, all'inconsueto.

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FAVOLE ...

Post n°208 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi

La favola è un componimento scritto con intendimenti morali ed ha come protagonisti simboli, vizi e virtu' degli esseri umani

 
 
 

PICCOLI PASSI

Post n°207 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi

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Entrare nella vita degli altri,
come?
Con piccoli passi senza far rumore...
Non vorrei bussare ma,
essere invitata.
Perchè fa paura
guardarsi,
davanti alla porta d'un cuore,
che non vuole aprire..
E forse,
spaventa di più l'assenza
che la presenza che nega
e non risponde.
Perchè una speranza bisogna
sempre tenerla aggrappata
ad.... un qualcosa,
che sia un cenno o un ombra
dietro una porta.
Quanti raffreddori ho preso,
ad aspettare quel qualcuno..,
e quanti passi da vicini
si son fatti sempre più lontani..
fino..a dimenticarne la strada.
E quando, chi si cela
nel nostro amore,
diviene anonimo..
è una disperazione che non ha ricordo
a farci impazzire..
E quando abbiam fatto l'amore,
ognuno chiave e porta dell'altro..
..non lo scorderò mai.
I tuoi occhi,
come pagine di giornale
sono la cronaca della mia vita..
l'ultimo ricordo di te
che sgrana dai colori al
bianco e nero.
E non si può fare nulla,
sono sempre loro..
-i ricordi- a farci,
..persone migliori,
e tristi o felici.
Ho perso le parole..
e il tempo non ha più ore..
lì..alla finestra il cielo
ha solo stelle.
Alle volte..
qualcuna cade,
come il tuo desiderio di amarmi,
ma sempre c'è ne sarà una nuova..
e io sono qui,
ai confini del cuore
a contare i piccoli passi
della volta,
ad aspettarlao ..
..questo nuovo amore.
Che saprà di vita,
di dolce e di me.
Quante volte si muore
nel e per amore??..
Tante, ma anche
..tutte le volte che
è necessario rinascere,
con piccoli passi senza far rumore...

 
 
 

SIETE COINVOLTI O COMPROMESSI ?

Post n°205 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi
Foto di nondovrestiesserequi

Di sicuro avrai sentito la storiella della gallina e del maiale sul fatto di essere coinvolto o compromesso. Ossia, la gallina è coinvolta in una omelette perché ha ceduto il suo uovo, una parte di sé per renderla possibile; il maiale è compromesso perché dà tutto di sé, perde la sua vita perché un meraviglioso piatto sia reso possibile.
Partendo da questo principio, pensaci: sei coinvolto o compromesso nel tuo rapporto affettivo?
Ovviamente non parlo del perdere la vita essendo compromesso, ma di riuscire a capire, prima di tutto, la differenza comportamentale fra chi si coinvolge e chi è compromesso.
Essere coinvolto significa concedersi in parte, essere uniti quando tutto va bene, quando è conveniente, interessante... fintanto che non ti senti invitato a superare le difficoltà, rivedere concetti e valori, essere responsabile della relazione e dell’altro e cambiare le attitudini e abitudini affinché la relazione possa vivere.
Essere coinvolto è vivere la storia finché tu non hai niente da perdere, non devi mettere in discussione le cose a te care, non ti senti con qualcosa in meno in funzione del rapporto, dell’altro e dell’amore che senti.
Essere compromesso è essere completamente disponibile, disposto a qualunque cosa – entro i limiti umani, è chiaro – per far sì che l’amore prevalga, per far sì che l’amore riesca a sopravvivere nonostante le battaglie perse, nonostante la necessità e spesso sia necessaria la compassione e mettersi inoltre nel ruolo dell’altro, cercando di capire le sue necessità e desideri, rispettando il suo spazio e tenendo sempre in considerazione la dignità della persona amata.
Essere altruista affinché l’amore cresca.
Essere coinvolto è dar priorità a se stesso nella maggior parte dei casi, tenendo conto che il rapporto vale solamente se avrai dei vantaggi. D’altro canto, essere compromesso é valorizzare il triangolo che comprende te, l’altro ed il mondo creato partendo da questa unione. Essere coscienti che i vantaggi non sono sempre personali. Molte volte è necessario mettere in discussione la tua opinione, i tuoi desideri e il tuo tempo per permettere che il rapporto cresca, si fortifichi, che diventi più solida la vita in comune.
É probabile che questa non sia la tua visione dell’amore perfetto come in una favola, dove tutto è permesso e dove tutto si vince, solo con vantaggi e benefici.
Il rapporto è una questione di scelta, obbiettivo e sentimento. L’amore fa con che le perdite si trasformino in guadagni, e solo amando capisci che il fatto di cedere ti rende più forte, non più fragile.
Alcune persone sono convinte che vivere con l’essere amato sia dividere la vita con lui. Io preferisco la parola “condividere”. Dividere, sembra che rimaniamo solo can la metà di ciò che eravamo prima di incontrarlo e che l’altro si prende la metà rimanente.
Condividere significa essere te stesso e usufruire di ciò che l’altro è, vivere la sua essenza nell’intuito di imparare, riconoscere nell’altro le qualità che non avevi, ma che puoi assimilare e perché non, farle tue.
Quanto ai difetti, che tutti e due sicuramente hanno, hai la possibilità di riconoscere i tuoi attraverso l’altro, seguendo i suoi commenti e le sue richieste; e puoi aiutare l’essere amato a tua volta, con le tue richieste e percezioni.
Infine, condividere la vita nella forma del compromesso è crescere, divenire migliori, più interi. È dare il meglio di te e riconoscere che non esistono garanzie, non ci sono certezze, non esiste un “per sempre”, mai!
Amare con compromesso è una decisione diaria, è un esercizio che esige disciplina e continuità.
Non esiste un amore vinto, non c’è un cuore conquistato… esiste solamente una decisione personale di ricominciare ad ogni giorno.

 
 
 

I SOGNI EROTICI MASCHILI ...

Post n°204 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi

Quanti sogni erotici fate? Quante volte vi trovate a fantasticare ad occhi aperti di fare l'amore in un certo modo o con una certa persona?
I nostri sogni li conosciamo bene, i vostri sono ancora un tabu' ... non li raccontate a nessuno, ma da profana mi sono chiesta ... come gli uomini sognano di fare l'amore? Sarebbe bello potere entrare per una volta nella vostra testa e scoprire cosa sognate e cosa desiderate, per curiosita', disseta la mia avidita' di sapere
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VOGLIA DI ... TEMPORALE INVERNALE

Post n°202 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi

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LA TEORIA DELL'AMORE TIEPIDO

Post n°201 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi
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E’ questa? A quattro anni ti innamori del tuo compagno di banco dell’asilo. A undici gli dai un bacio nel cortile dell’oratorio. A sedici te lo scopi sul tappeto del salotto mentre i tuoi sono in vacanza al mare. A ventiquattro ti accorgi che è un pivello immaturo e ti metti con uno che potrebbe essere tuo padre. A ventisette vai a viverci insieme ma di un figlio non se ne parla neanche. A trentadue vieni scaricata per una di diciannove. A trentadue e mezzo gli righi la decappottabile. A trentaquattro valuti la possibilità di ricorrere all’inseminazione artificiale. A trentacinque incontri casualmente il tuo compagno di banco dell’asilo al funerale di sua nonna. A trentasei sua moglie si accorge che avete una relazione e ti minaccia di morte. E ???? Ad ognuna la sua

 
 
 

CONSIDERAZIONI DEL FINE SETTIMANA

Post n°200 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi
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Probabilmente quello che voglio non esiste, probabilmente quello che voglio non può esistere... va a finire che quello che voglio in effetti nemmeno lo voglio... ma a prescindere dall'esistere o meno... lo vorrei ed intanto... continuo a sognare...

 
 
 

Post N° 199

Post n°199 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi

 
 
 

CUORE, AMORE, CONSIGLI ... QUELLI CHE SANNO TUTTO ...

Post n°198 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi
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Mi danno fastidio i "professorini". Quelli che in ogni occasione della vita hanno il consiglio giusto da darti, quelli che sanno come dovresti comportarti, quelli che hanno ogni risposta ai tuoi problemi.

Quelli che "dovresti lasciar perdere" o "dovresti essere più duro".  Quelli che hanno la strategia giusta o il trucco magico.

I "so tutto io" non li ho mai retti. In modo particolare non reggo i consigli di cuore non richiesti. Le persone che, quando ti vedono un po' in crisi, sanno perfettamente dirti ciò che devi fare, ciò che devi dire per stare meglio mi provocano l'orticaria.

Credo che ogni persona viva le sue emozioni in modo particolare, che (come mi direbbe qualcuno...) "ognuno ami a suo modo". Certo è più semplice vedere le situazioni degli altri dall'esterno, estranei alle emozioni, analizzando una storia d'amore come fosse il conto della spesa che leggersi dentro.

Peccato che i sentimenti siano altra cosa, che entrino in gioco diverse componenti che con la razionalità nulla hanno a che fare, non si possa chiedere ad una persona innamorata di essere perfettamente in grado di calcolare pro e contro dei suoi comportamenti, a meno che non stia facendosi veramente del male.

L'amore ha anche questo privilegio: il cancellare parte di quella razionalità che governa altri settori della nostra vita. E, confessiamocelo, è anche una delle parti più belle dello stesso.

Anche se molto, molto rischiosa.

 
 
 

PERCHE' VIVERE ? ? ?

Post n°197 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi
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Vivere per chi o per cosa? cose ti possono ingannare o ti possono tradire..                                L'ideale e' qualcosa che ti costruisci, e' qualcosa di vero, ma cerchi di renderlo sempre piu' vivo e reale, quando poi capisci che e' tutto inutile, sbagliato, che non puoi raggiungere un qualcosa che non esiste, ma che e' frutto solo delle tue fantasie, della tua voglia di evadere, di sognare, di amare, ed allora al posto di un'ideale, credi di vivere per qualcuno.. Prima di tutto, e' piu' concreto, e' una persona come te, ma come puoi vivere per gli altri, per gli amici, per il prossimo quando prima o poi tutti ti lasciano? Ognuno cerca di sfruttarti, diventando sanguisuga e tu, continui a dare, continui ad amare, e piano piano capisci che non e' giusto pensare solo a se stessi, vivere solo per se, una persona si sente realizzata, se sa di dare qualcosa di se, di prezioso, di raro, di unico, a qualcuno che ne ha bisogno, che soffre, ma spesso se ti comporti in questo modo, ricevi solo calci nel culo, ed allora non ti rimane altro che sognare che prima o poi, arrivera' uno spirito libiero, che ha voglia di prendersi cura di te come meriti e che voglia perdersi sotto lo stesso cielo stellato senza dover attendere la notte di San Lorenzo per avverare un desiderio, tenendoti per mano in silenzio, ti guardera' negli occhi e ti parlera' col suo cuore.
per un'ideale o per una persona ?                                   Entrambe le

 
 
 

RIACCENDETE LA LUCE !!!!

Post n°196 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi
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PERCHE' NON SI LEGGONO PIU' I MIEI POST, O MEGLIO, PERCHE' SONO TRASPARENTI ???

 
 
 

LE NOSTRI CANZONI PREFERITE ...

Post n°195 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi

Ho scaricato tante canzoni nuove, faro' un cd per i ns viaggi ...

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SVOLTA ....

Post n°194 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi
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talvolta non vedi cose lampanti e talaltre le vedi ma preferisci sentendo un forte dolore nel petto, far finta di non vedere.

il sole e' calato, posso mettere nel cassetto gli occhiali a cuoricino

TO BE CONTINUED ...

 
 
 

SI o NO ?

Post n°193 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da nondovrestiesserequi

Per un mondo dove la parola d'ordine sia: "Negare, negare, negare!"
Per un mondo dove negare l'evidenza sia la parola d'ordine.
Per un mondo dove un NO abbia più valore di un SI'.

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Data di creazione: 03/10/2006
 

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