Sex&City 2013

Etciù


Ahhh la primavera.Cieli azzurri e profumati, venticello frizzante e sole che bacia dolcemente la pelle.Sì, nelle pubblicità.Qui fra pochissimo è estate e fa più freddo che a ottobre inoltrato, cioè di quando generalmente stacco la gloriosa giacca imbottita della nazionale russa (orgoglioso cimelio olimpico) dalla gruccia e inizio a infagottarmi come un pinguino.Ma siccome la mia adorata madre ai primi innalzamenti della colonnina aveva radunato tutta la vestimenta invernale e l'aveva scaricata in lavanderia, in questi freddi giorni di ritorno pioggia mi sono trovata pelata come un pulcino.E mi sono beccata un raffreddore di tutto rispetto.Uno di quei raffreddori cosmici che ti fanno colare il naso, lacrimare gli occhi e parlare con la stessa sensualissima voce di un travestito di Almodovar.
Di per sè, odio avere il raffreddore. Ma questa volta me lo sono goduto.Perchè avere quelle poche lineette di febbre significa poter sciabattare tutto il giorno in pigiamone e pantofole, seppellirsi nel divano con una pila infinita di dvd, un tè freddo in mano e il gatto addormentato in braccio, a fare a gara con lui a chi poltrisce di più.Significa che tua madre per qualche giorno ti rivede come la sua bambina adorata, e invece di passare il tempo a rimbrottarti ti chiede amabilmente cosa preferisci per cena e se vuoi un altro cuscino dietro la schiena.Significa che il tuo ragazzo rinuncia spontaneamente ai suoi impegni, stile calcetto, per passare a portarti un po' di gelato, imboccarti tutta la sera mentre si sorbisce uno dei tuoi filmoni strappalacrime preferiti, e per sopprappiù ti fa anche i massaggini alla schiena, che adori, con la scusa che ti conciliano il sonno.Sapete che vi dico???Smetto di prendere le aspirine.