Sex&City 2013

La moglie arresa


Premessa: temo che con questo post farò incazzare il 90% delle donne, di entrambi gli schieramenti. Ma questo non mi impedirà di scriverlo.The surrended wife, di Laura Doyle. Libro consigliato dal mio gruppo di lettura.Testo controverso, direi, per la tesi proposta dall'autrice. Per essere veramente felice, una donna deve smettere di inseguire la carriera e l'affermazione, e ricominciare a fare la moglie, la madre e la casalinga. Solo così possono essere veramente felici.E'spiazzante rendersi conto che queste parole non sono state partorite da un maschio sciovinista, uno di quelli per intenderci che sono usciti dritti dritti dal Paleolitico ancora con la clava in mano.No,l'autrice è una donna. E tra l'altro è superlativo fermarsi a riflettere: questa Laura quando ha trovato il tempo di scrivere questo tomo educativo? fra una torta di mele e una sessione di bucato?Ma andiamo avanti. Al di là della critica al tono eccessivo e provocatorio del libercolo, un fondamento di verità io l'ho trovato.Ho sempre sognato di fare la psicologa. Recentemente ho messo a posto bigliettini, lettere. Vecchi diari risalenti fino alle elementari, e già lì ne parlavo con entusiasmo.Il mio modello è la dottoressa con cui faccio la tesi. Insegnante, ricercatrice e psicoterapeuta. Sposata da poco, mi ha detto che sta cercando di avere un bambino: e quando ci riuscirà, metterà da parte cattedra e ricerca, prenderà solo pochi pazienti e si dedicherà di più alla sua famiglia.Ecco. Gestione controllata dell'impegno, senza mettere da parte gli affetti per inseguire promozioni, alti onori o magnificenze.Suonerà retrò, ne sono certa. E se per caso non deciderò di farmi una famiglia,sono più che certa che sgomiterò per farmi una posizione, perchè in quel caso non sacrificherei nessuno.Non riuscirei mai ad avere figli per poi lasciarli 24 ore al giorno con una tata. Un conto è un aiuto, un conto è essere sostituiti.Quindi, forse, sotto sotto sono un po' Surrended Wife anch'io. Non lo avreste mai detto, eh?