Domenica a teatro: in scena il Faust di Goethe.La complessa e contrastata figura del Dottor Faust, imbonitore e ciarlatano o forsedotto studioso di scienza, simbolo dell’uomo spregiudicato e scellerato, ha ispirato nel corso dei secoli la penna di scrittori e musicisti di tutta Europa. Goethe lavoròcirca sessant’anni, dal 1772 al 1831, alla scrittura del suo Faust, opera che lo avrebbe reso uno dei massimi scrittori di lingua tedesca. A questo proposito scriveva: «il mio Faust è un grande gioco molto serio». E secondo questa indicazione Glauco Mauri e Roberto Sturno presentano la loro messinscena, un gioco ricco di passione, intelligenza e follia dove raccontare la storia dell’uomo. Sturno veste i panni del giovane Faust lasciando intravedere in lui una dimensione ancora preromantica, Mauri prima Mefisto interpreta poi un Faust spettrale che cresce sempre di più sino ad avvicinarsi al Sogno e “all’Utopia dell’Umanità”. Se Sturno è vicino allo stato d’animo e ai “dolori” del giovane Werther, Mauri vive nel continuo sforzo di superare i limiti, di non appagarsi mai in nessuna situazione facendosi simbolo del cammino dell’uomo verso la redenzione. Questo Faust è un atto d’amore verso un teatro che attraversole sue favole meravigliose «parla agli uomini delle loro angosce, delle loro speranze, dei dubbi, delle solitudini. Attraverso il faticoso e straordinario viaggio di Faust - spiega Mauri - è possibile per l’uomo comprendere cosa dovrebbe essere la sua vita».
Faust e il desiderio
Domenica a teatro: in scena il Faust di Goethe.La complessa e contrastata figura del Dottor Faust, imbonitore e ciarlatano o forsedotto studioso di scienza, simbolo dell’uomo spregiudicato e scellerato, ha ispirato nel corso dei secoli la penna di scrittori e musicisti di tutta Europa. Goethe lavoròcirca sessant’anni, dal 1772 al 1831, alla scrittura del suo Faust, opera che lo avrebbe reso uno dei massimi scrittori di lingua tedesca. A questo proposito scriveva: «il mio Faust è un grande gioco molto serio». E secondo questa indicazione Glauco Mauri e Roberto Sturno presentano la loro messinscena, un gioco ricco di passione, intelligenza e follia dove raccontare la storia dell’uomo. Sturno veste i panni del giovane Faust lasciando intravedere in lui una dimensione ancora preromantica, Mauri prima Mefisto interpreta poi un Faust spettrale che cresce sempre di più sino ad avvicinarsi al Sogno e “all’Utopia dell’Umanità”. Se Sturno è vicino allo stato d’animo e ai “dolori” del giovane Werther, Mauri vive nel continuo sforzo di superare i limiti, di non appagarsi mai in nessuna situazione facendosi simbolo del cammino dell’uomo verso la redenzione. Questo Faust è un atto d’amore verso un teatro che attraversole sue favole meravigliose «parla agli uomini delle loro angosce, delle loro speranze, dei dubbi, delle solitudini. Attraverso il faticoso e straordinario viaggio di Faust - spiega Mauri - è possibile per l’uomo comprendere cosa dovrebbe essere la sua vita».