Sex&City 2013

Dell'umana indifferenza


Telefonata di una compagna di corso, riguardo a un ciclo di seminari.Ovviamente, esauriti i seri argomenti accademici, passiamo al più puro gossip."Hai sentito l’ultima? Pare che nel film di Sex and the City alla fine facciano morire uno dei personaggi principali. Forse Carrie, o Big. Ma ti rendi conto che tragedia?"Sembra davvero affranta dal biechissimo spoiler, ma forse la deludo con una punta di indifferenza. Ci sono voluti anni per convincere l’intero cast a tornare insieme per un film. Mandando a morte uno dei personaggi chiave si elimina alla base la remota eventualità affaristica di un sequel. Insomma, la tizia va avanti un buon quarto d’ora a rimuginare e lamentarsi, incapace di decidere per la morte di quale dei personaggi si strapperebbe con più furia lo scalpo. Mi dice quasi con pathos che non riuscirà più a riguardare i vecchi episodi con lo stesso spirito, sapendo che una delle sue beniamine potrebbe tirare le cuoia. Poi aggiunge: "Potrebbe anche essere Miranda. In fondo, nell’intervista la Nixon diceva di aver da poco finito i ciclo di chemio e radio, dopo essere stata operata di cancro al seno."E lo dice con un tono assolutamente piatto, neutro, senza la minima simpatia o pena. Ora, capisco che con l’attrice in questione nessuna di noi si è mai seduta a bere un caffè. Ma non mi sembra normale provare tanta angoscia per una morte cinematografica e tanta indifferenza per una malattia mortale. Sarà che sull’argomento sono ipersensibile, perchè ho perso una zia di 41 anni che ha lottato fino all’ultimo giorno con un coraggio disperato. Sarà che è una malattia che colpisce migliaia di donne, che negli ultimi anni si sta diffondendo con una frequenza sempre maggiore, che ancora troppe donne non si controllano con regolarità e attenzione.Alla luce di questa riflessione proprio non riesco a rammaricarmi con intensità della
presunta morte di Miranda. Ma riesco a sentirmi molto triste per la malattia di Cynthia, e speranzosa che lei ce la possa fare.