Napoli

Il risanamento e il rione Vasto.


Nel 1884, scoppiò una violenta epidemia di colera e, proprio per questo motivo e per fare in modo da porre una volta e per sempre Napoli in condizioni igienico-sanitarie migliori, da parte del governo nazionale partì il progetto del "risanamento".Il 15 gennaio 1885, fu approvata la legge che però, per vederla attuare, si dovette aspettare altri quattro anni.Il 15 giugno 1889, finalmente, si diede il via a questa grande opera bonificatrice, con tanto di cerimonia inaugurale dei lavori che si svolse nell'attuale Piazza Borsa e, il cui ricordo, è immortalato su una lapide affissa sulla facciata del palazzo che fa da sfondo alla piazza, sul suo angolo sinistro, quello che si incrocia con Via De Pretis.
Napoli fu sventrata e, per buona parte, ricostruita. Nell'immensa area fra Piazza Municipio e l'attuale Piazza Garibaldi, furono abbattuti costruzioni fatiscenti, vicoli, palazzi malsani, fondaci e budelli. Al loro posto, furono pensate e realizzate nuove direttrici, grandi strade e maestosi palazzi.In quell'occasione fu costruito il bel palazzo dell'università Federico II e si sistemò la grande piazza davanti la stazione centrale dei treni che prese il nome di Piazza Giuseppe Garibaldi dopo l'installazione del monumento all'eroe dei due mondi.
La Società per il Risanamento di Napoli che aveva il compito di abbattere e ricostruire secondo i criteri assegnatele, edificò su nuove aree abitazioni a prezzo ridotto, da destinare alle famiglie che si videro demolire l'abitazione.Venne così fuori un nuovo grande Rione in un'area compresa fra Piazza Garibaldi, Piazza Carlo III, l'Arenaccia e il Ponte di Casanova. La zona, che era costituita da paludi, fu prima bonificata e poi vi si costruì seguendo le direttive del piano regolatore della città che prevedeva, a oriente, un nuovo rione con strade parallele, orizzontali e verticali che si incrociavano ad angolo retto.
Questo nuovo rione venne chiamato Vasto molto probabilmente perché, originariamente, i luoghi erano di proprietà della Casa d'Avalos, dei Marchesi del Vasto.Anche la toponomastica della zona, si rifece all'orgoglio dell'Unità d'italia che allora pervadeva la penisola e così, le strade furono intitolate a svariate città, infatti abbiamo rappresentate: Firenze, Venezia, Padova, Milano, Torino, Bari, Palermo, Parma, Brindisi, L'Aquila, Chieti, Otranto, Foggia, Ferrara, Novara, Bologna Salerno ed altre. Una strada fu chiamata Via Nazionale e, la piazza nella quale sbocca, Piazza Nazionale che fino alla fine degli anni venti dello scorso secolo, fu sede del mercato ortofrutticolo.
In questo Rione, alla via Brindisi, in un basso, sono nato io e vi sono rimasto fino all'età di tre anni per poi passare in un appartamento della perpendicolare Via Bari dove ancora risiede la mia vecchia mamma.Ancora oggi, quando vi torno, nonostante i tanti cambiamenti, riesco ancora a fermare lo sguardo su quelle cose che sono rimaste intatte, com'erano e dov'erano, e con la mente torno a quando ragazzino, aspettavo la sera per giocare al pallone nello spiazzo di Piazza Salerno; il tramonto tramortiva il brulicante traffico della zona e un lampione illuminava le nostre partite.