Napoli

Lo scalone d'onore del Palazzo Reale.


Chi visita il Palazzo Reale di Napoli, dopo aver varcato l'imponente accesso, si ritrova prima in un grande cortile a pianta quadrangolare, poi si appresta a raggiungere i piani superiori dove potrà ammirare le meravigliose sale oggi allestite a museo.
Per fare ciò dovrà, per forza di cose, salire i gradini dello scalone d'onore, una meraviglia archirettonica creata grazie all'ingegno di artisti veri e al gioco di luci e colori, di marmi e stucchi, con le aggiunte di statue e sculture, di finestre e lucernari, di archi e volte.Mentre saliamo, ci soffermiamo sui dettagli e, come spesso capita in queste circostanze, ci chiediamo come si può riuscire in tanta precisione e in tanta bellezza.Era il 1837: un violento incendio divampò a Palazzo Reale devastandolo. Cosicché, i Borbone decisero di abbattere il vecchio palazzo vicereale e realizzare al suo posto un giardinetto e una serie di grandi vetrate che illuminassero la nuova scala d'accesso al piano nobile.
Il giardino prospiciente Piazza San Ferdinando (l'attuale Piazza Trieste e Trento), fu recintato da una cancellata in ferro e al centro di esso fu piazzata una statua raffigurante l'Italia. il tutto serviva come scenografia allo scalone monumentale così come l'aveva concepito Gaetano Genovese che lo progettò.
In origine fu un altro architetto, Francesco Antonio Picchiatti, a costruire lo scalone ma, fra il 1838 e il 1858, venne modificato appunto dal Genovese con una aggiunta di gusto tardoneoclassico, così come appare oggi.
Egli, aprì cinque vetrate direttamente sul giardino e inserì marmi policromi e statue, incorniciate da stucchi sagomati.Tutta la struttura, si sviluppa su uno spazio molto più ampio di quello precedente e fu pensata per utilizzarla sia per le funzioni laiche che per quelle religiose. Lo scalone presenta un "invito" centrale e rampe simmetriche e si apre in un ambiente luminosissimo e imponente di ispirazione neoclassica. La scala è in marmo bianco e si sviluppa con una prima gradinata di sagoma ellittica, posta al centro dell'invaso che prima abbiamo definito invito; essa, poi, prosegue con due rampe simmetriche dirette ai due bracci paralleli del vasto ambiente superiore.
Lateralmente, nella parte superiore, stipate in quattro nicchioni, vi sono grandi sculture in gesso che alludono alle virtù del re e della regina: a destra abbiamo le personificazioni della Fortezza e della Giustizia, a sinistra la Clemenza e la Prudenza in vesti femminili.
Non c'è che dire: davvero magnifico. Ci soffermiamo, arrivati su, a guardare di nuovo tutto l'insieme per godere della magniloquente struttura scenografica che si impone per spazialità e luminosità, prima di iniziare a visitare il Palazzo.