Napoli

I tesori del Duomo: la cappella di Santa Restituta.


Santa Restituta è la più antica basilica paleocristiana di Napoli. Essa fu fondata nel IV secolo dall'imperatore Costantino, innalzata al posto di un tempio pagano dedicato ad Apollo. Inizialmente, fu consacrata al Salvatore poi, venne dedicata alla santa martire dopo che avvenne la traslazione del suo corpo alla fine dell'VIII secolo.Santa Restituta è la patrona dell'Isola d'Ischia; si trattava di una giovane africana vissuta nel III secolo e martirizzata in seguito alla conversione alla religione cristiana.L'agiografo Pietro Suddiacono, (X secolo), descrisse il processo, la condanna e il martirio della santa che, stremata dalle torture, fu posta su di una barca carica di stoppa, intrisa di resina e pece; quando questa fu portata al largo dai carnefici e data alle fiamme, la santa rimase illesa, mentre il fuoco annientò l'altra imbarcazione con i suoi occupanti. Restituta ringraziò il Signore, castigo degli empi, e invocò che un angelo la accompagnasse durante la traversata: esaudita, riconoscente domandò di accedere alla pace eterna e serenamente spirò.
Una tradizione ultramillenaria narra che la barca, guidata dall'angelo, approdò all'isola Aenaria, oggi detta Ischia, situata di fronte al golfo di Napoli, toccando terra nella località detta ad ripas, oggi San Montano. Viveva in quel luogo una matrona cristiana di nome Lucina: avvertita in sogno dall'angelo, si recò sulla spiaggia, dove trovò l'imbarcazione arenata e in essa il corpo intatto e splendente di Restituta. Radunata la popolazione, venne data solenne sepoltura alla martire nel luogo detto Eraclius, alle falde dell'attuale Monte Vico in Lacco Ameno, dove sono conservati i ruderi di una basilica paleocristiana e dove sorge oggi un santuario dedicato alla Santa. La leggenda racconta che quando la barca toccò la spiaggia, per miracolo questa si riempì di gigli bianchi: i gigli di Santa Restituta. Il viaggio leggendario ha ispirato il poeta francese Alphonse de Lamartine, che compose nel 1842 Le lis du golfe de Santa Restituta dans l'ìle d'Ischia.Ma torniamo alla chiesa. Essa, fu ristrutturata dagli Angioini nel Medioevo venendo, così, inglobata, come cappella, nella struttura gotica del duomo e perdendo completamente la facciata e due delle cinque navate che vennero trasformate in cappelle.
L'aspetto attuale della cappella di Santa Restituta è dovuto all'intervento dell'architetto Arcangelo Guglielmelli, che ne curò il restauro in seguito al terremoto del 1688, conferendole un aspetto scenograficamente teatrale.Questa immensa cappella si presenta con pianta a croce latina, divisa in tre navate con cappelle. Guglielminelli progettò l'abside a calotta con il Cristo in mandorla, inserito in una finta prospettiva con panneggi, stucchi, angeli e volute in cartapesta che proseguono anche lungo la navata.La navata centrale, delimitata da colonne in marmo e granito con capitelli di spoglio, è ritmata dalle ogive gotiche intervallate da tondi con le figure di Cristo, la Vergine e gli apostoli di Francesco De Mura. Sugli archi, come per tutto il perimetro della navata centrale, corre una cornice orizzontale sulla quale poggiano le finestre e i dipinti di Santolo Cirillo.
Il soffitto in cartapesta e tela, fa da cornice con le sue volute a un dipinto attribuito all'onnipresente Luca Giordano.