Napoli

Le Chiese di Napoli: San Nicola alla Carità


Siamo in Via Roma, quell'arteria vivace, allegra e importante che fa della zona circostante un fulcro per il commercio cittadino e per la presenza turistica sempre numerosa. Tanti sono i palazzi meravigliosi e storici che cercheremo di visitare ma anche le chiese che si affacciano sulla strada con le loro linee barocche e le loro facciate ricche di movimento, sono altrettanto numerose.Passeggiando lungo Via Roma, al numero civico 377 sul tratto ribattezzato Via Toledo, ci imbattiamo nella imponente facciata della chiesa di San Nicola alla Carità.
Essa, fu fondata nel 1647 in quanto i padri Pii Operai che prestavano una riconosciuta opera assistenziale, ricevettero una donazione di circa 6.000 ducati da un nobile dell'epoca e, con quei soldi, decisero di erigere un tempio.Fu così che, su progetto di Onofrio Antonio Gisolfi, si diede inizio alla costruzione che però, nel 1656, si interruppe a causa della terribile epidemia di peste che colpì numerose città, fra le quali anche Napoli. Nel 1682, quando tutto tornò definitivamente alla normalità, l'opera riprese e fu portata a termine dal grande Cosimo Fanzago.Nel settecento, seguendo un progetto di modernizzazione come si usava fare all'epoca, venne rifatta la facciata sulle indicazioni di un altro grande, Francesco Solimena. Poi, durante i dieci anni di presenza francese, la chiesa ospitò il Corpo del Genio e, nel 1843, la struttura venne restaurata da Guglielmo Turi.All'interno abbiamo la disposizione a croce latina e tre navate; ai lati il percorso è arricchito da numerose cappelle. Una serie di affreschi a ciclo del Solimena caratterizza tutta la navata centrale e, sempre di questo artista, troviamo nei lunettoni la predica di san Paolo e di San Giovanni Battista del 1697.L'entrata, è adornata da uno spettacolare dipinto che è intitolato San Nicola che allontana i demoni dall'albero del 1712, mentre dietro l'altar maggiore è allocato la Morte di San Nicola del 1707, opere entrambe di Paolo De Matteis. Sull'abside abbiamo l'altar maggiore in marmi policromi del 1743 eseguito da Antonio Troccola. La cupola è invece affrescata da Francesco De Mura.
Interessante la seconda cappella della navata destra detta "del Crocefisso" per via del crocefisso ligneo di fine Seicento, opera di Nicola Fumo, ivi conservato. Bellissimo il Transetto con un ciclo di affreschi di Alessio D'Elia che caratterizza la volta.Ricordiamo anche che, in questa chiesa, è stato sepolto il pittore napoletano Bernardo Cavallino.Sempre in questo tempio meraviglioso, ogni anno, durante il periodo natalizio, si possono osservare i presepi napoletani che vi vengono esposti. Sono stati lavorati finemente e sono oggetto di visita di migliaia di visitatori.Visitare una chiesa così, in una città così, ha sempre un effetto particolare: quando, finita la visita, si torna fuori, l'atmosfera vivacissima della città, riesce a far decantare in una frazione di secondo tutto quanto si era riuscito ad accumulare di sacro e si ritorna a passeggiare fra negozi e vetrine, gente e bancarelle, ma nulla riesce a cancellare la sensazione di mistico che, dentro di noi, ci accompagnerà per tutto il resto della passeggiata.