Napoli

La lunga strada del Risanamento: il Rettifilo.


Due fra le piazze più grandi di Napoli, Piazza Giuseppe Garibaldi e Piazza del Municipio, sono collegate tra loro da una larga e lunga strada: il Corso Umberto I, comunemente conosciuta dai napoletani come il Rettifilo.
Bella, elegante, ampia, questa arteria si rivelò un autentico, travolgente successo urbanistico quando venne realizzata; infatti, la sua forma fu riprodotta tale e quale anche per il Corso Secondigliano e in versione ridotta fu ripresa per il corso principale di Barra.La società del Risanamento, costituitasi proprio per affrontare e realizzare i lavori di rifacimento di buona parte di Napoli, bonificò, fra l'altro, i quartieri di Porto, Pendino, Mercato e Vicaria meglio conosciuti come i "quartieri bassi". Questi furono rasi al suolo per favorire il collegamento est-ovest del tracciato posto tra la città moderna e la città vicereale. Ecco il motivo principale per la costruzione del Rettifilo.Partendo da Piazza Garibaldi, immenso piazzale d'accesso alla città per chi vi arriva con il treno, percorrendo il rettifilo ci ritroviamo ad attraversare i “Quattro Palazzi”, cioè piazza Nicola Amore e l’innesto di via Duomo; questa, presentandosi perpendicolare al Corso Umberto I, collega Via Nuova Marina con Via Foria altri due importantissimi tracciati cittadini.Dai quattro palazzi, il Rettifilo prosegue in direzione del Castel Nuovo o Maschio Angioino dritto fino a piazza Giovanni Bovio, comunemente detta piazza della Borsa. Da questo punto in poi il Rettifilo disegna una Y con strade aperte a destra e a sinistra, le attuali via Agostino Depretis che porta al castello e via Guglielmo Sanfelice che va a collegarsi felicemente a Via Armando Diaz.
L’apertura del Rettifilo, distruggerà per sempre il chiostro della chiesa di San Pietro ad Aram mentre tutto quello che circonda Piazza Mercato verrà ammodernato e, gli interventi si limiteranno ai soli tagli di via Savarese, via Chioccarelli e via di Santa Maria della Scala. L'antico invaso della Sellaria, verrà disperso dallo sventramento dei quartieri bassi. In compenso, il quartiere degli Orefici rimarrà praticamente compatto e invariato inclusa la bella chiesa di Sant'Agata.Per tutto quanto il fronte interno, le compatte cortine edilizie rispetteranno lo stile Liberty del primo Novecento, diversamente per il fronte a mare dove invece viene confermato l’aspetto tradizionalmente attribuito all’edilizia vicereale. Nell'area di Piazza Borsa  verranno sventrati finalmente i preesistenti fondaci oggi "inseriti" nelle costruzioni su via De Pretis.Al di là dell’innesto di via Pietro Colletta, alle spalle del Palazzo Martone, purtroppo, il Risanamento distruggerà l’antichissimo chiostro del Convento di Sant'Agostino alla Zecca.Il rettifilo è lungo 1,3 chilometri. I palazzi che lo abbelliscono furono edificati utilizzando il tufo estratto dalle cave di Soccavo, Pianura, Chiaiano e Miano. La strada venne regalata alla città in poco tempo alla fine dell'800 e furono seguiti gli stili architettonici dell'epoca. Nel 1897, il consiglio comunale stabilì che si chiamasse Corso Re d'Italia, così come era già stato stabilito da un decreto emanato nel 1891 dal regio commissario Giuseppe Saredo che regolava la nuova toponomastica. Ma, il toponimo cambierà in seguito in favore di Umberto I.
Prima di Piazza Bovio l'edificio importante che si incontra è la Chiesa di San Pietro Martire, di epoca angioina, sita in piazza Ruggero Bonghi dove c'è anche la statua del noto politico ottocentesco realizzata nel 1900 da Enrico Mossuti. Presso questa piazza il corso s'incrocia con Via Mezzocannone, la strada dell'Università.Ed è proprio a due passi da lì che si erge il magnifico Palazzo dell'Università degli Studi Federico II.
Successivamente, si arriva nella già citata Piazza Libero Bovio o Piazza Borsa dove, al centro, è stata sistemata la bella statua equestre di Vittorio Emanuele II che ha preso il posto della pur bella fontana del Tritone che, attualmente è sistemata in Via Medina.Corso Umberto I è ritenuta una delle arterie principali anche sotto l'aspetto commerciale e per l'alto numero di negozi anche eleganti che vi sono insediati e, per la vicinanza al ristrutturato Borgo degli Orefici ricco di opportunità per chi deve acquistare oggetti di valore.