Napoli

Il Vesuvio: un gigante che dorme.


Il Geografo Strabone, aveva già notato in tempi, potremmo dire, non sospetti, l'aspetto delle rocce alle falde di quella enorme montagna, che sembravano bruciate dal fuoco e, giustamente, ne sosteneva l'origine vulcanica.Anche Virgilio ricorda la bellezza dei fianchi del monte, corredati di olivi, dalla vite e da terra destinata all'agricoltura e al pascolo.Nella casa del Centenario a Pompei, fu ritrovato un affresco che riproduce l'aspetto della montagna intorno al 50 d.C. e dimostra che, in quell'epoca, vi era una sola cima (il monte Somma).Il 5 febbraio del 62 d.C., un violento terremoto comportò non pochi danni alle località circostanti e a Neapolis alcuni edifici crollarono. Ma i danni maggiori si ebbero a Ercolano e a Pompei dove si verificarono autentiche devastazioni.Nonostante ciò e grazie alla grande capacità di recupero degli abitanti della zona e alla prosperità e ricchezza che caratterizzavano quelle città, si ebbe una velocissima ricostruzione che le riportò di nuovo a rinnovati splendori.Purtroppo, però, dopo 17 anni, il 24 agosto del 79 d.C., una nuova violenta eruzione di carattere esplosivo distrusse completamente e definitivamente tutte le città costiere alle falde della montagna. Pompei, Ercolano, Stabia, Oplonti si spensero definitivamente sotto una coltre di cenere e lapilli e gli abitanti non trovarono scampo se non quei pochi che riuscirono, con qualche imbarcazione, a scappare via mare.Grazie ad uno straordinario racconto di Plinio il Giovane, ci è stata tramandata una cronaca dettagliata di quello che avvenne in quegli infausti momenti; un racconto impressionante di un dramma umano giunto, integro fino a noi grazie al narratore che, trovandosi a Miseno, all'estremità nord-occidentale del golfo di Napoli, ospite nella casa di suo zio Plinio il Vecchio, riuscì a vivere quei terribili momenti da una distanza che gli garantiva, contemporaneamente, l'incolumità e una panoramica pressocché totale degli avvenimenti.Il Vesuvio, è un "vulcano a recinto", il suo cono è circondato da un cratere molto più antico che aveva una circonferenza lunga circa 11 km.L'origine del monte risale all'Eocene. Esso era un'isola circondata dal mare, che successivamente si è saldata alla terra ferma. Attualmente la sua cima, è a 1277 m d'altitudine e il cratere misura circa 1500 m di circonferenza.Nei 1200 anni che seguirono la distruzione di Pompei, il Vesuvio ha avuto altre undici eruzioni. Quella del 1139 fu particolarmente violenta. Poi ci fu un lungo periodo di tranquillità durante il quale il vulcano si ricoprì di vegetazione fino alla cima. Nel 1631 ci fu un'eruzione deflagrante al punto tale da uccidere oltre 3000 persone e il fumo oscurò il cielo fino al golfo di Taranto per diversi giorni. Da allora si sono susseguite numerose altre eruzioni tutte caratterizzate da terribili effetti tellurici. L'ultima è avvenuta nel 1944.Il vulcano attualmente è in stato di quiete.