Quando si parla di Napoli, ci sono degli argomenti che è impossibile non trattare. Napoli è la città della pizza, della pasta, ma anche dei vicoli, del mare e del suo golfo, gli scugnizzi, il presepe, le canzoni, la sua storia, i suoi re, i suoi musei, il sole, quel sole che incanta in quel cielo azzurro e terso.Napoli è anche una città "teatrale", dove per strada i suoi abitanti sembrano tanti attori su un immenso palcoscenico e, quando passeggi ti accorgi delle innate tendenze recitative che possiedono nel loro modo di muoversi, di esprimersi, nella mimica, nella gestualità.Ed è con queste grandi potenzialità che il 15 febbraio 1898 nasce a Napoli, nel rione Sanità, quello che può essere definito il più grande attore comico italiano di tutti i tempi: Antonio Clemente, poi De Curtis, in arte Totò.Il cognome Clemente gli fu imposto dalla madre Anna Clemente che, non potendo essere sposata da Giuseppe De Curtis figlio di un marchese, per l'opposizione di questi, inizialmente non poté trasmettere al figlio il cognome paterno. Totò cresce nei vicoli di Napoli e non riesce ad istruirsi molto non raggiungendo nemmeno la licenza ginnasiale. Proprio al ginnasio, che frequentava in un collegio, un insegnante di boxe, durante un match scherzoso con lui, gli colpisce il naso procurandogli la deviazione del setto che lo accompagnerà per tutta la vita e che diventerà comunque, un' inconfondibile caratteristica della sua maschera.Si avvicina al teatro casualmente. Era molto affezionato al modo di recitare di alcuni attori comici che riesce ad imitare molto bene e nella stagione 1913/14, fa il suo debutto in uno dei tanti teatrini napoletani con lo pseudonimo Clerment.Dopo la prima guerra mondiale, torna al teatro. Comincia a unirsi a personaggi del teatro napoletano che già hanno una certa notorietà come Eduardo e Peppino De Filippo, Cesare Bixio.
Totò: l'uomo, l'attore, il mito.
Quando si parla di Napoli, ci sono degli argomenti che è impossibile non trattare. Napoli è la città della pizza, della pasta, ma anche dei vicoli, del mare e del suo golfo, gli scugnizzi, il presepe, le canzoni, la sua storia, i suoi re, i suoi musei, il sole, quel sole che incanta in quel cielo azzurro e terso.Napoli è anche una città "teatrale", dove per strada i suoi abitanti sembrano tanti attori su un immenso palcoscenico e, quando passeggi ti accorgi delle innate tendenze recitative che possiedono nel loro modo di muoversi, di esprimersi, nella mimica, nella gestualità.Ed è con queste grandi potenzialità che il 15 febbraio 1898 nasce a Napoli, nel rione Sanità, quello che può essere definito il più grande attore comico italiano di tutti i tempi: Antonio Clemente, poi De Curtis, in arte Totò.Il cognome Clemente gli fu imposto dalla madre Anna Clemente che, non potendo essere sposata da Giuseppe De Curtis figlio di un marchese, per l'opposizione di questi, inizialmente non poté trasmettere al figlio il cognome paterno. Totò cresce nei vicoli di Napoli e non riesce ad istruirsi molto non raggiungendo nemmeno la licenza ginnasiale. Proprio al ginnasio, che frequentava in un collegio, un insegnante di boxe, durante un match scherzoso con lui, gli colpisce il naso procurandogli la deviazione del setto che lo accompagnerà per tutta la vita e che diventerà comunque, un' inconfondibile caratteristica della sua maschera.Si avvicina al teatro casualmente. Era molto affezionato al modo di recitare di alcuni attori comici che riesce ad imitare molto bene e nella stagione 1913/14, fa il suo debutto in uno dei tanti teatrini napoletani con lo pseudonimo Clerment.Dopo la prima guerra mondiale, torna al teatro. Comincia a unirsi a personaggi del teatro napoletano che già hanno una certa notorietà come Eduardo e Peppino De Filippo, Cesare Bixio.