Napoli

La via del mare.


Proseguiamo con gli itinerari "mordi e fuggi" cari amici e, con un immaginario collegamento con il primo itinerario, iniziamo di nuovo dandoci appuntamento in Piazza del Municipio.
Piazza del Municipio vista da Palazzo San GiacomoNon è un caso che vi invoglio a partire da questa piazza. E' bella per la presenza di un castello, di un teatro, di un monumento equestre, di almeno un palazzo storico, della confluenza di varie arterie importanti della città. Inoltre, fra qualche mese, presumo, verrà dotata della fermata principale della metro linea 6 che, ad una profondità di 60 metri, attraverserà Napoli da est ad ovest, oltre che della fermata della metro linea 1.Siete pronti per un'altra passeggiata attraverso le strade di Napoli? Bene. E allora, partiamo.Da Piazza del Municipio, che avrete modo di raggiungere con i sistemi già consigliati nel primo itinerario, voglio farvi raggiungere, con la dovuta calma, nel giro di un paio d'ore, Piazza della Vittoria.Dunque, diamo le spalle al porto e iniziamo il nostro itinerario costeggiando il lato sud del Maschio Angioino trovandoci, per intenderci, il muro perimetrale del castello sulla destra e, dall'altra parte della strada, il porto sulla sinistra. Siamo in via Ammiraglio Acton.Il Maschio, visto da questo lato, presenta il lato più alto del suo perimetro, si staglia di fronte al porto in tutta la sua imponenza mettendo in evidenza il giallo inconfondibile della pietra tufacea napoletana. Proprio quando il muro finisce per svoltare verso nord, si apre alla vista l'altissimo ponte di collegamento che Carlo III volle tra il castello e Palazzo Reale.Intanto, sulla sinistra, sulle acque del porto, si delinea la sagoma rossastra e lunga della Capitaneria di Porto e immediatamente dopo i giardini del Molosiglio che, nel primo itinerario, abbiamo ammirato dalla balaustra accanto al Palazzo Reale. E proprio la dimora dei Borbone, stavolta, la possiamo ammirare dal basso, dal lato sud, con il muro che si erge fin sulla soprastante Piazza del Plebiscito.A questo punto ci troviamo vicinissimi al tunnel della Vittoria che trafora il Monte Echia e congiunge il Molosiglio con il Chiatamone. Noi, ovviamente, aggireremo il trafficatissimo e inquinatissimo tunnel proseguendo, invece, verso il mare e verso luoghi che ci regaleranno dei bellissimi scorci e indimenticabili panorami.E non facciamo in tempo a finire la strada che stiamo percorrendo che guardando di fronte a noi si apre, praticamente, tutto il golfo. Se la giornata è bella - e a Napoli questo non è difficile - vi troverete esattamente di fronte a Capri e, guardando sulla sinistra, all'ombra di un dirompente Vesuvio.Ci fermeremo a scattare le nostre foto e, se siamo con la nostra anima gemella, non potremo fare a meno di regalarle qualche momento di dolcezza.Siamo in Via Nazario Sauro e la percorreremo tutta fino alla fine e cioè fino all'arrivo davanti ai grandi hotels che ci ritroveremo sulla destra: l'Excelsior, il Santa Lucia, il Vesuvio, il Continental, il Royal tutti lussuosissimi e tutti ubicati in una posizione incantevole dove il mare che si trova di fronte incontra il cielo all'orizzonte, con le sole interruzioni delle sagome delle isole che completano lo spettacolo. E' qui che inizia Via Partenope.
I giardini del Molosiglio e la Capitaneria di PortoNella curva che congiunge le due strade appena menzionate c'è una monumentale fontana detta "del Gigante" che sembra non aspettare altro che essere immortalata per sempre con voi nelle vostre foto ricordo. E' romantica, allegra e malinconica allo stesso tempo e alle sue spalle lo scenario sembra quello di un immenso palcoscenico azzurro dove, a seconda delle inquadrature, compare un attore diverso: il Vesuvio, Capri, il Lungomare o solo il mare, questo stupendo compagno di viaggio di questa indimenticabile città.
La fontana del GiganteFermiamoci ora davanti al ponte che dà accesso al "Borgo Marinaro" e facciamo caso al colore rossastro della pavimentazione che ci conduce ad un altro luogo affascinante e misterioso come tutti quelli che ormai ci siamo abituati a visitare: si tratta del secondo importante castello di Napoli, il primo per costruzione: il Castel dell'Ovo. Si tratta di una fortezza dalle mura altissime costruita sull'isolotto di Megaride dove, secondo la leggenda, si sarebbe lasciata morire Parthenope. Siamo a diretto contatto col mito!Una visita al castello non si può assolutamente escludere non fosse altro che per ammirare Napoli dalla Terrazza dei Cannoni. Mi rivolgo a tutti i lettori: non perdetevi questa veduta, si fermerà per sempre nel vostro cuore oltre che nella vostra mente. La terrazza vi donerà la collina di Posillipo e tutto il lungomare come nemmeno i napoletani sono abituati a vederli. Posillipo avrà la sagoma di un "coccodrillo addormentato", Capri si presenterà in tutta la sua "solitudine" divisa dalla punta estrema del golfo da un braccio di mare; il lungomare Caracciolo vi apparirà addirittura "diverso" abituati come siamo a guardarlo dalla direzione opposta e, affacciandovi dal "davanzale" degli spalti, guardando in giù, avrete un effetto visivo e sonoro del mare che si infrange sulla base delle mura del castello veramente emozionante.
Castel dell'Ovo e il ponte del Borgo MarinaroPrima di uscire dal Borgo Marinaro, che la sera si riempie di gente e diventa il luogo principale della "movida" napoletana, ammiriamo sulla destra del ponte i ristoranti che si susseguono: la famosissima "Zì Teresa" e poi "La Bersagliera" ed altri. Ovunque decidiate di trascorrere la vostra serata per una cena tradizionale, resterete soddisfatti.Dal Castel dell'Ovo, riprendendo Via Partenope, ci incamminiamo tenendo il mare a sinistra, fino alla fine della strada che è anche la meta di arrivo del nostro secondo itinerario: Piazza della Vittoria. Quì troveremo la già citata "colonna spezzata" che ricorda i fatti collegati a Francesco Caracciolo, l'inizio del bellissimo tratto di lungomare lungo più di un chilometro, l'ingresso della "Real Villa" poi rinominata Villa Comunale, il monumento a Giovanni Nicotera, patriota del Risorgimento, e quello a Nicola Amore, il Sindaco di Napoli passato alla storia per il Risanamento urbanistico.Piazza della Vittoria è intitolata alla Chiesa di Santa Maria della Vittoria. Infatti, il 7 ottobre 1571, a Lepanto,  la "Lega Santa" formata dagli eserciti di Austria, Venezia, Spagna, Genova, Savoia, Malta, Napoli e la Sicilia, sconfisse i Turchi che avevano occupato l'isola, allora veneziana, di Cipro.Don Giovanni d'Austria, che fu a capo dell'operazione, ebbe in consegna proprio a Napoli, nella basilica di Santa Chiara, la bandiera della Lega Sacra.A Napoli si raccolsero in poco tempo i fondi necessari per innalzare una chiesa dedicata appunto a Santa Maria della Vittoria che non è quella che però vediamo oggi.In questa piazza, inoltre, vi era uno dei più famosi alberghi della zona, l'Albergo Vittoria dove, ricorda Alessandro Dumas, uno sceicco algerino voleva far tagliare la testa ad un eunuco reo di aver lasciato fuggire una donna del suo harem. Possiamo quindi affermare che l'ultimo sito del nostro secondo itinerario è un luogo pieno di storia da cercare fra il traffico, i rumori, ma anche i palazzi, le stradine che vi sfociano, le chiesette seminascoste e tutto quello che contribuisce a rendere così affascinante la nostra visita a questa meravigliosa città.