Napoli

Il pazzo cuore di un dolce poeta: ricordo di Massimo Troisi.


Sabato, 4 giugno 1994. Un brivido percorse l'Italia intera. Improvvisamente, a soli 41 anni, muore Massimo Troisi. Non potrò mai dimenticare quel momento, ero incredulo e sgomento davanti al televisore mentre, uscito dalla doccia con indosso l'accappatoio smisi di asciugarmi e mi sedetti ad ascoltare l'accaduto. Si spegneva una fiamma che ritenavamo perenne, finiva una favola, si esauriva per sempre una sempre viva vena di fantasia e di allegria, Napoli perdeva immaturamente un suo grande, per molti versi impareggiabile, personaggio.
Aveva fatto appena in tempo ad ultimare la lavorazione del film "Il Postino" e aveva salutato tutti i componenti della troupe dicendo loro "vi amo tutti, non vi dimenticate di me".
Massimo è stato descritto come malinconico, diffidente, orgoglioso, testardo, pigro, permaloso ma anche gentile, schivo, riservato, dolce. Era nato a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli a soli 4 chilometri dal capoluogo, nel 1953. Voglio ricordarlo oggi, vigilia dell'anniversario della sua morte perché Massimo era amato da tutti e, ancora oggi, a distanza di tredici anni dalla sua scomparsa, faccio fatica a credere che non ci sia più.Aveva riempito il cuore di tutti noi con la sua infinita dose di napoletanità dove lo sguardo apparentemente triste e annoiato, trasportava alla risata più fragorosa, al divertimento più puro, più genuino. Il tutto, veniva dettato da una comicità geniale, a tratti irresistibile, messa sempre in evidenza contemporaneamente con semplicità e spregiudicatezza dall'innato talento presente in lui. Massimo aveva la capacità di anticipare il "parlato". Per lui, spesso, parlavano i gesti, la postura che assumeva, le smorfie e le espressioni del volto, facendoti ridere ancora prima dell'eventuale battuta, ragion per cui, il suo modo di esprimersi spesso usando il dialetto stretto, seppur non compreso da tutti, risultava superfluo. Avrebbe potuto esprimersi anche in inglese, sarebbe stata la stessa cosa: era capace di far ridere chiunque e comunque.Chi potrà mai dimenticare lo sketch dell'"Annunciazione" o quello del monologo-dialogo con Dio? Chi potrà mai dimenticare le sue battute sempre incisive e pertinenti nei suoi films oppure anche soltanto i titoli dei suoi films: "Ricomincio da tre", "Scusate il ritardo", "Non ci resta che piangere", "Pensavo fosse amore invece era un calesse", che racchiudono quasi un messaggio, una frase fatta?
La caratteristica principale di Massimo Troisi era quella di riuscire a proporre se stesso, sempre e comunque, a cominciare dal modo di esprimersi, dal modo di di parlare usando il dialetto napoletano in maniera quasi incomprensibile per quelli che abitano a nord della "linea gotica". Ma questo modo di esprimersi costituirà la "materia" del cinema di Massimo sul piano della gestualità, come dicevamo prima, ma anche dell'intonazione come nella battuta sull'amore in "Ricomincio da tre" dove la protagonista, Marta dice: - Quando c'è l'amore c'è tutto. E Gaetano: - No, chella è 'a salute!Il giorno dopo la morte di Massimo Troisi, quasi tutti i giornali titolarono ispirandosi al suo film più popolare: "Non ci resta che piangere". Il TG2, la sera stessa, mandò in onda, prima di dare la notizia, cinque minuti di "Scusate il ritardo" e in sovraimpressione la scritta "ci mancherai".L'anno dopo, ho avuto modo di visitare la sua tomba, al cimitero di San Giorgio a Cremano. Posso affermare che era divenuta una vera meta di pellegrinaggio. Sulla lastra di marmo ho trovato di tutto: collanine, cuoricini, dediche toccanti oltre a piante e fiori in grande quantità.Concludo con una testimonianza su Massimo rilasciata da quello che considero il più intelligente e sagace attore italiano vivente: Roberto Benigni: "Fu amore a prima vista, ogni pretesto era buono per stare insieme. Massimo era colto istintivamente, aveva un'intelligenza creativa, viva, scoppiettante. Non aveva letto molto ma bastava un niente per accendere la sua curiosità. Vedendolo nel "Postino" ho pianto".
Così come ho pianto anche io il 4 giugno di 13 anni fa, quando un cuore bizzarro e capriccioso ha deciso di interrompere i suoi battiti per sempre, sottraendo a tutti noi la gioia di poter godere di una immensa risorsa di umana saggezza e di ilarità. Ciao Massimo.