Napoli

La statua del dio Nilo.


Ricordo che da bambino, sempre accompagnato da quel grande appassionato di Napoli che era mio padre, mi recavo spesso nel centro antico della città e lì iniziava la mia passeggiata.Era una passeggiata ricca di cose belle da vedere che non apparivano mai vecchie seppur già viste, che non annoiavano e che avevano la capacità di regalarmi sempre emozioni nuove, in qualche particolare, in qualche dettaglio non scorto durante le precedenti visite.
I Decumani erano e sono un mondo fantastico dove ogni vicolo rappresenta un mondo di notizie e fatti storici, ogni chiesa è una collezione di opere d'arte. e poi gli obelischi, i campanili, le piazzette.Appena dopo piazza San Domenico Maggiore, proseguendo verso Piazzetta Nilo, vi è il Largo Corpo di Napoli. La toponomastica sta a ricordare la nutrita colonia alessandrina che aveva abitato quei luoghi ai tempi dell’impero romano. Questi commercianti egiziani avevano finanche dedicato una statua al fiume ritenuto da loro un dio, il Nilo, una statua eretta da egiziani, per il dio Nilo, nel cuore della Napoli dei Decumani.La statua, vicino alla quale spesso mi fermavo incuriosito, oggi rappresenta il Corpo di Napoli: qui si racconta che ci sia il centro esatto della nostra città e che siano racchiusi tutti i suoi segreti.Piazzetta Nilo è una delle tante piazzette di Napoli situate all'interno delle mura della vecchia cinta per la precisione a Spaccanapoli.E' proprio grazie agli Alessandrini, quindi, che anche la piazza si chiama così. La statua da essi eretta con le sembianze di un vecchio barbuto e seminudo disteso su un sasso, con a destra una cornucopia e con i piedi appoggiati sulla testa di un coccodrillo, all'epoca, voleva rappresentare il grande fiume egiziano cui tanto dovevano e devono gli egiziani. La scultura non è mai stata spostata da quel punto.
Nel medioevo, per un motivo mai accertato, la statua rimase senza testa fino al XVII secolo. Poi, l'amministrazione cittadina provvide alla realizzazione di un'altra testa; per un altro periodo la statua sparì dalla sua classica ubicazione senza che nessuno fosse in grado di dare le notizie precise alla sua collocazione. Secondo gli scritti di Bartolomeo Capasso ricomparve nel 1476 quando le monache del monastero di Donnaromita vendettero il loro vecchio monastero per far posto al Sedile del Nido (da notare la corruzione che il tempo ha apportato alla parola).Si presume che durante l'erezione del monastero, la statua, fu inglobata nella fabbrica e che successivamente alle demolizione del monastero fu ritrovata.Oggi è ancora lì, misteriosa come sempre e, in chi si sofferma ad ammirarla, evoca delle strane sensazioni frammiste di ammirazione e di fascino ma anche di curiosità. C'è una leggenda, che spesso viene raccontata, che vuole che un tesoro non meglio identificato sia ancora conservato a Napoli da qualche parte e che, lo sguardo della statua del Nilo, indichi la direzione di dove sarebbe il nascondiglio.Anche queste piccole, deliziose storie hanno contribuito a farmi amare questa città. Una città, dove anche una semplice statua può alimentare la più sfrenata e ricca fantasia.