Napoli

I misteri di Napoli: Palazzo Donn'Anna.


Direttamente sul mare, nella parte bassa di Via Posillipo, la strada costiera che attraversa tutta questa meravigliosa parte di Napoli, sorge un maestoso edificio seicentesco in tufo, mai ultimato: il palazzo Donn'Anna.Appare straordinariamente bello sia quando lo si visita che quando lo si guarda dal mare.Esso fu commissionato nel 1637 al grande architetto Cosimo Fanzago per volere del vicerè Ramiro Guzman in occasione delle sue nozze con la principessa napoletana Anna Carafa. Purtroppo, però, questo meraviglioso sogno si interruppe con la morte della bella Anna e il ritorno in Spagna del Guzman e, insieme ad esso, si interruppe pure la costruzione di questo incredibile edificio rimasto, quindi, incompiuto e forse proprio per questo ancora più attraente.
Durante la rivoluzione del 1647 Palazzo Donn'Anna subì forti danni e fu sottoposto a un parziale restauro nel settecento. Fu poi interessato da altri interventi a inizio ottocento quando, per ampliare Via Posillipo, ne fu ridimensionata la facciata.Nonostante la sua travagliatissima storia e il fatto di non essere mai uscito dall'abbandono, il palazzo mostra ancora oggi un aspetto regale e imponente e riesce a caratterizzare decisamente il tratto di costa posillipina che lo ospita. Lo spettacolare fascino che ammanta questa costruzione è dovuto all'accostamento che si fà di esso ad una rovina antica confusa fra i resti delle ville romane del litorale di Posillipo.
L'interno del palazzo è caratterizzato dal teatro, aperto verso il mare, e dal quale si gode un panorama bellissimo di Napoli. Oggi questa è la sede della Fondazione Culturale Ezio De Felice.La costruzione è il punto di ancoraggio di una delle più celebri leggende napoletane scritte da Matilde Serao.Nelle credenze popolari, Donn'Anna viene confusa con la regina Giovanna d'Angiò che qui avrebbe intrattenuto i suoi numerosi amanti, giovani e prestanti, con i quali trascorreva appassionate notti d'amore, prima di completare il lavoro ammazzandoli all'alba facendoli precipitare dal palazzo. Ovviamente, a scanso di equivoci, gli amanti la regina se li spassava a uno alla volta, non tutti insieme, anche perché, alle fatiche notturne, avrebbe poi dovuto aggiungere quelle per convincerli a farsi ammazzare e la cosa avrebbe complicato non poco tutto il programma.
Comunque, la leggenda vuole che le anime di questi non proprio fortunatissimi giovanotti, si aggirino ancora nell'antica, affascinante e - a questo punto - direi anche inquietante dimora. Sono in tanti a giurare di vederli ogni notte affacciarsi dalle scure finestre ed emettere lugubri lamenti.Ma dico io: se anche fosse vero, invece di lamentarsi, non potrebbero lasciarci un resoconto su come era 'sta bella Regina Giovanna? Sono sicuro che avrebbero di che raccontarci.