Qui di seguito tenterò di elencare i principali strumenti musicali popolari partenopei cercando anche di proporvi una loro descrizione che possa in qualche modo almeno farveli immaginare, se non riesco a inserire nel testo qualche foto che possa rendere l'idea.Dunque, cominciamo con le castagnelle.Queste si presentano come la versione povera e popolaresca delle più nobili nacchere spagnole. Infatti, la somiglianza con le più celebri sorelle iberiche è abbastanza evidente, sia nella loro forma che nei suoni che emettono. Le castagnelle sono due piccole e cave semisfere di legno intagliato ma, un tempo, anche di osso anch'esso ugualmente lavorato. Legate a coppia con una fettuccia che è inforcata dal dito medio, questi strumenti vengono azionati schiacciandoli ritmicamente contro il palmo della mano. Urtandosi fra di loro, riescono a produrre un suono secco e schioppettante, atto ad accompagnare, quasi sempre, i passi delle danze popolari quali tarantella, saltarello ed altri.Per tammorra, invece, si intende l’ampio tamburo corredato di vibranti piattelli metallici posti in delle fessure ricavate sul cerchio. La superficie che viene colpita per ricavarne il suono, ritmicamente con le dita o il palmo di una mano, è di pelle di ovino. Cosicché, una mano colpisce il temburo e l'altra agita lo strumento per far vibrare di più i piattelli.
Gli strumenti musicali napoletani.
Qui di seguito tenterò di elencare i principali strumenti musicali popolari partenopei cercando anche di proporvi una loro descrizione che possa in qualche modo almeno farveli immaginare, se non riesco a inserire nel testo qualche foto che possa rendere l'idea.Dunque, cominciamo con le castagnelle.Queste si presentano come la versione povera e popolaresca delle più nobili nacchere spagnole. Infatti, la somiglianza con le più celebri sorelle iberiche è abbastanza evidente, sia nella loro forma che nei suoni che emettono. Le castagnelle sono due piccole e cave semisfere di legno intagliato ma, un tempo, anche di osso anch'esso ugualmente lavorato. Legate a coppia con una fettuccia che è inforcata dal dito medio, questi strumenti vengono azionati schiacciandoli ritmicamente contro il palmo della mano. Urtandosi fra di loro, riescono a produrre un suono secco e schioppettante, atto ad accompagnare, quasi sempre, i passi delle danze popolari quali tarantella, saltarello ed altri.Per tammorra, invece, si intende l’ampio tamburo corredato di vibranti piattelli metallici posti in delle fessure ricavate sul cerchio. La superficie che viene colpita per ricavarne il suono, ritmicamente con le dita o il palmo di una mano, è di pelle di ovino. Cosicché, una mano colpisce il temburo e l'altra agita lo strumento per far vibrare di più i piattelli.