Napoli

La fontana dell'Esedra.


Una sera mi trovavo a passeggiare per i giardini di Piazzale Vincenzo Tecchio, a Fuorigrotta, in compagnia di mia moglie. Fummo attratti dalla vicina, allegra, confusione creata al botteghino d'ingresso della Mostra d'Oltremare dove si teneva una rassegna gastronomica regionale, alla quale partecipavano i migliori ristoratori e produttori alimentari di tutte e cinque le province della nostra regione.
Fu così che, fatto il biglietto, entrammo e cominciammo a percorrere il grande viale d'ingresso della mostra corredato da numerosi spruzzi di circolari fontanelle ai lati e, dopo qualche minuto, già avevamo degustato più di un prodotto ed io, già avevo assaggiato almeno tre vini diversi, gustosissimi e profumatissimi.
Intanto, proprio sotto l'ingresso del teatro Mediterraneo, che fa da sfondo al viale principale, era stato allestito un palco sul quale si esibiva un complesso inglese di fama internazionale che aveva richiamato tantissimi giovani che si erano assembrati ovviamente a ridosso dello stesso.
Avevamo appena conquistato due meravigliose pizze a portafoglio e decidemmo di avvicinarci al palco tenendoci però debitamente distanti dalla folla, sulla destra del viale là, dove lo stesso forma un incrocio con l'altro grande viale all'interno degli ampi spazi della bella mostra d'oltremare.E fu così che ci accorgemmo del meraviglioso spettacolo della fontana dell'Esedra. Giochi d'acqua, cascatelle, zampilli colorati, getti altissimi che poi si ridimensionavano per poi tornare altissimi. E subito mi venne in mente quando da bambino venivo qui a giocare con la classica barchetta di carta che mio padre, puntualmente, mi creava e che, dopo qualche minuto, si dissolveva fra le piccole onde delle vasche più basse di questa meravigliosa opera.
La fontana fu progettata nel 1938 da due architetti, Carlo Cocchia e Luigi Piccinato, e inaugurata nel 1940. Essa fu voluta dal regime fascista, in quanto doveva celebrare il colonialismo italiano. L'inaugurazione fu spettacolare: venne eseguita la sinfonia "Fontane d'Oltremare" (composta dal Maestro Guido Pannain) e i getti d'acqua erano sincronizzati con la musica.Il 23 maggio 2006, dopo circa trent'anni di pressoché totale abbandono e due anni e mezzo di lavori costati circa sei milioni di euro, la fontana è stata restaurata e nuovamente inaugurata.
Non riuscivo a crederci, la fontana dell'Esedra di Napoli era ritornata a vivere. Fu una lieta sorpresa durante una già bella serata che si stava trascorrendo. Tutti si avvicinavano alla vasca principale, quella posta ad anfiteatro alla fine del viale, dove un gioco di spruzzi colorati e ritmici, creavano l'atmosfera giusta per qualche foto o per qualche scambio di effusioni con la propria partner: optai per la seconda di queste opportunità.La fontana, ispirata a modelli del 1700, con la sua estensione di 9000 metri quadrati, è in grado di contenere una massa d'acqua di 4000 metri cubi ed emettere getti alti fino a 40 metri. Intorno è circondata da ottocento alberi d'alto fusto, soprattutto da pini e lecci. Attualmente la fontana può contare su 76 vasche ad esedra, 1300 ugelli fatti di ottone e di bronzo, dodici fontane a cascata e altrettante elettropompe. Grazie a circa 800 proiettori che emettono luci di vari colori e un impianto audio, la fontana è in grado di offrire spettacoli molto suggestivi. La decorazione della fontana, eseguita in ceramica, è opera di Giuseppe Macedonio.Quanti ricordi, in quelle luci, in quei colori, in quegli spruzzi, quante emozioni riproposte e rivissute per una serata indimenticabile. Tutto questo per la magia di una fontana. A volte, ci basta davvero poco per essere felici.