Napoli

Le piazze di Napoli: Piazza Cavour e Piazza Museo.


Proprio a due passi dall'ingresso del Rione Sanità di cui abbiamo parlato in un post precedente, vi è un grande spiazzo rettangolare che va a formare, per la toponomastica napoletana, ben due piazze confinanti fra loro. Questo immenso slargo inizia alla fine di via Foria e finisce all'Inizio di Piazza Museo e parliamo di Piazza Cavour. Poi, Piazza Museo inizia alla fine di Piazza Cavour e finisce all'incrocio, cruciale per gli automobilisti, di Via Pessina.
Ma cominciamo a parlare di Piazza Cavour. Essa è stata recentemente interessata da importanti lavori di ripavimentazione del manto stradale che, adesso, è diviso in due da un serpentone centrale e da altrettanto importanti interventi sui marciapiedi resi spaziosi ed ampi da gradevoli blocchi di basalto collocati ai bordi per impedire che gli autoveicoli li invadano.
In Piazza Cavour troviamo, sul lato destro, le stazioni della metropolitana Linea 1 e 2. In mezzo, alcune aiuole anch'esse risistemate al centro delle quali, circondata da alberi, vi è una fontana costituita da una vasca circolare e da una scultura centrale, molto virile, che spruzza acqua verso l'alto.Fino a poco tempo fa, in questa fontava sguazzavano alcune papere che venivano portate la mattina da alcuni addetti del comune per poi essere recuperate la sera. Per questo motivo, veniva denominata "'a funtana d''e paparelle".
Sul lato opposto della piazza vi è una serie di bruttissimi edifici costruiti ai tempi della giunta Lauro. Uno di questi, forse il più brutto, ospita tre o quattro scuole statali. Proprio dietro questa orrenda costruzione, completamente nascosta troviamo la rampa che conduce a Caponapoli, l'antica acropoli. Qui troviamo un tratto delle possenti mura di cinta da cui Napoli era circondata nell'antichità.
Ma torniamo a Piazza Cavour. A cavallo tra Via Foria e l'inizio della piazza, sullo stesso lato di cui parliamo, è allocata Porta San Gennaro, antica, elegante, bella a vedersi. Essa, era situata più dietro rispetto a dove è adesso, a ridosso di una antica chiesa che poi fu demolita. Poi, artefice don Pedro de Toledo, fu posizionata più avanti per allinearla alle nuove mura di recinzione della città.
Ai lati della porta vi erano due torri che adesso non ci sono più mentre, invece, resta in tutto il suo splendore l'affresco di Mattia Preti che è posto proprio sopra di essa. La porta, abbiamo detto prima, era posta precedentemente accanto ad un tempio denominato "chiesa di San Gennaro a Spogliamorti". E' interessante raccontare il motivo di questo nome.Presso questa chiesa, infatti, venivano condotti tutti i cadaveri che poi dovevano essere portati presso il cimitero delle Fontanelle. Arrivati in questa chiesa, una famiglia di ebrei provvedeva a spogliare letteralmente di tutto i corpi dei poveretti. La macabra attività permetteva, poi, la messa in vendita degli indumenti nei vicoli della Giudea Vecchia, dove gli abitanti locali li acquistavano ad un prezzo ritenuto accettabile.
Alla fine di Piazza Cavour, vi è Piazza Museo. Anch'essa di forma rettangolare è delimitata a sinistra dalla sagoma dei portici della Galleria Principe di Napoli. Questa, molto meno nota della Galleria Umberto I che abbiamo descritto in un altro post, merita comunque una visita e qualche foto. Sbucando dall'altra parte, ci si può fare un'idea dell'architettura della zona, con la presenza di edifici eleganti e del famoso teatro Bellini, nelle vicinanze, ritenuto da molti, non a torto, fra i più belli non solo di Napoli.
Di fronte alla Galleria Principe di Napoli ecco stagliarsi la linea dell'edificio che dà il nome alla piazza, il Palazzo del MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, al quale l'osservatore tributa immediato rispetto sia per la potenza delle strutture di base, sia per l'eleganza della facciata. Del museo parlaremo un po' più dettagliatamente in un post ad hoc. Per il momento aggiungiamo che, inizialmente, fu eretto come caserma per ospitare la Regia Cavalleria durante il periodo spagnolo.  Fu il Duca Ossuna ad ordinanrne la costruzione avvalendosi della competenza dell'architetto Vincenzo Casale nel 1585.
Nel 1610, i soldati vennero sloggiati e il palazzo fu destinato a sede dell'Università di Napoli che era sistemata nella basilica di San Domenico Maggiore. Infine, nel 1777, fu decretata la sua utilizzazione a museo per raccogliere l'enorme patrimonio di reperti archeologici che, intanto, provenivano dalla zona di Pompei, Ercolano, Torre Annunziata e Castellammare di Stabia.
Questo museo, oggi, è ritenuto fra i più importanti d'Europa. Esso ospita, fra l'altro, l'immensa raccolta di Casa Farnese iniziata da papa Paolo III e la raccolta degli Orsini.Non ci resta, adesso, che fermarci un po' per assaporare un caffè in un bar dei dintorni perché a Napoli il caffè rinfranca. Dopo, ci si potrà rimettere in cammino verso un'altra meta di questa incredibile metropoli.