Napoli

Le fontane di Napoli: la Fontana di Monteoliveto.


Per raggiungere il centro antico, è bello percorrere un itinerario che di solito mi concedo: scendendo dalla strada che dalla Cumana porta in Piazza Salvo D'Acquisto attraversando in pratica tutta la "Pignasecca", dopo aver superato la piazza, mi dirigo verso la chiesa di Sant'Anna dei Lombardi, nel vicinissimo Largo di Monteoliveto.
A due passi da lì, vi è anche Palazzo Gravina, attualmente sede della facoltà di architettura ma, a cogliere immediatamente il nostro sguardo è il centro della piazzetta dove è collocata la splendida Fontana di Monteoliveto.
Ci avviciniamo per gradire l'opera, annotarne mentalmente le linee e farci catturare dal sempre piacevole frusciare dell'acqua e intanto, pensiamo alla sua storia, ai motivi che spinsero a volerla, ai suoi autori.Siamo nel 1668 e, don Pietro d'Aragona, allora viceré, pensò di dover contribuire a rendere perenne il ricordo di Carlo II, ultimo re spagnolo della dinastia degli Asburgo. E lo fece facendo erigere una fontana da parte di Donato Antonio Cafaro di Cava de' Tirreni e dei suoi due aiutanti napoletani, i marmolari Bartolomeo Mori e Pietro Sanbarberio.
Carlo II di SpagnaQuando fu elevato al trono, Carlo II aveva appena quattro anni e, questa condizione fanciullesca viene rappresentata proprio dalla statua di un bambino che sovrasta la struttura della fontana. Lo sguardo del piccolo è proiettato nel vuoto, quasi a voler rappresentare il disorientamento tipico di un bambino alle prese con qualcosa di molto più grande di lui. Bisognerebbe aggiungere che, l'arguzia del popolo partenopeo, interpretò in maniera leggermente diversa quello sguardo: infatti, per molti, il piccolo re dirige il suo sguardo verso un luogo dove sarebbe nascosto un misterioso tesoro, naturalmente mai rinvenuto.
Comunque, la fontana è costituita da una vasca circolare e su di essa, al centro un piedistallo fa da appoggio per la presenza di tre leoni che versano acqua dalla bocca. Proprio su di essi, vi è il secondo piedistallo con la statua del piccolo re.
E adesso, non ci resta che fare una foto ricordo: sorridete, siete a Napoli.