Creato da Uaglionfort il 08/02/2010
MANIFESTAZIONE CONTRO DEMOLIZIONE CASE DI NECESSITA'

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« INCONTRO PUBBLICO SUGLI ...Abbattimenti, Luigi Di D... »

ABBATTIMENTI, INCURSIONE DI ABUSIVISTI NEL CAMPANILE DI POMPEI

 

La problematica degli abbattimenti delle case abusive di necessità sta creando sempre più allarme tra la popolazione campana e per i cittadini cavesi,  tanto che alle manifestazioni pacifiche si vanno innescando azioni autonome, l'ultima sabato scorso che poteva degenerare in tragedia

Pompei - sabato 11 dicembre 2010

In un pomeriggio dall'atmosfera natalizia, a Pompei sabato scorso si è assistito ad un'altra azione di disperazione di alcuni proprietari di abitazioni abusive che si sono visti recapitare notifica di sgombero dalle proprie case per l'esecuzione dei prossimi abbattimenti da parte delle procure.

I manifestanti in preda alla disperazione si sono organizzati autonomamente e, ignorando completamente le azioni svolte da ciascun comitato sui propri territori, si sono introdotti nell'ascensore del campanile della Basilica della SS. Ns. Signora di Pompei, con l'intento di raggiungere la vetta panoramica e da qui lanciarsi nel vuoto. Tale atto estremo si aggiunge ad un altro recente che si è avuto a Casapesenna in provincia di Caserta. Il replicarsi dello stesso gesto va a sottolineare la situazione di estremo disagio in cui versano migliaia di famiglie di tutta la Campania, dovuta all'incuria delle procure di far fronte ad un'emergenza abitativa che si è andata sempre più complicando negli ultimi anni e di fronte alla quale si sta rispondendo solo ora con abbattimenti a tutto spiano e senza reticenze. A detta dei comitati uniti a difesa del diritto alla casa, la situazione si è venuta a creare per il compiacimento di tante amministrazioni comunali e di quanti negli anni hanno mancato ad una vera azione di sorveglianza per la difesa del territorio, ma allo stesso tempo alla carenza di idonei strumenti urbanistici che hanno indotto tante famiglie a costruire senza una valida licenza edilizia una umile casa costruita con sacrifici e privazioni di anni di lavoro.

Non appena, la notizia è giunta al pres. Luigi Di Domenico del comitato Casa Sicura, e soprattutto dopo essere stato informato che a compiere quel gesto di estrema disperazione vi erano anche due cittadini cavesi, insieme agli altri rappresentanti dei comitati Uniti di Napoli sud e Monti Lattari si sono subito precipitati a Pompei per cercare di dissuadere e  scoraggiare i propri concittadini da quel gesto di estrema pericolosità reso ancora più eclatante dal luogo di assoluta religiosità quale il santuario di Pompei.

Dalla dinamica resa nota dalle forze dell'ordine, si è appreso che i manifestanti hanno fatto irruzione sul pianerottolo dell'ascensore, dopo di che con la non curanza dei divieti imposti dal custode si sono appropriati dell'ascensore e hanno cercato di salire in cima al campanile per poi bloccarla e manifestare ad oltranza con striscioni. Fortunatamente però, il blocco dell'ascensore all'altezza della prima serie di campane a circa 35m da terra, ha impedito che gli stessi potessero raggiungere la cima, e dopo un'attesa di circa 15 minuti con lo sgomento di tante persone accorse sul posto oltre a giornalisti delle tv locali, le forze dell'ordine hanno azionato il comando di emergenza per poter far riscendere la cabina a terra.

I manifestanti sono stati perquisiti ed identificati e condotti al comando della vicina stazione dei carabinieri per essere sottoposti a denuncia a piede libero.

Di fronte a queste scene raccapriccianti, i rappresentanti dei comitati si sono azionati sin da subito per evitare che gli stessi malcapitati potessero incorrere a seri problemi legali, tant'è che l'idea che si è delineata è stata quella di chiedere udienza al Vescovo della Basilica di Pompei, Mons. Carlo Liberati, il quale con eccezionale doti umane ha ascoltato il racconto di quanto accaduto, in un colloquio durato più di tre ore. I rappresentanti dei comitati hanno con forza chiesto un atto di clemenza e di mediazione a difesa dei concittadini disperati. Mons. Liberati ha espresso stupore per quanto successo e ha preso atto dei problemi che affliggono il popolo meridionale. Inoltre, senza mezzi termini ha ripudiato l'atto incosciente di quei poveri disgraziati, ma nello stesso tempo ha ammesso che è un tragico evento che fa riflettere data il profondo sentimento di sfiducia delle persone nei confronti delle amministrazioni.

A tal riguardo dopo vari interventi ha preso la parola il pres. Luigi Di Domenico del Comitato Casa Sicura, il quale ha apprezzato di cuore l'impegno manifestato dal vescovo nella mediazione con le forze dell'ordine, nonché la clemenza dimostrata nei confronti di tutti i presenti. Tanto che sul finire della conversazione, sua Eccellenza, ha promesso un nuovo incontro con i vescovi della Campania per sensibilizzare su questo immane dramma sociale delle demolizioni che va assumendo connotati sempre più terribili e tragici.

UFFICIO STAMPA - COMITATO CASA SICURA

 

 

 
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