Una Costituzione per tutti Facendo ancora riferimento all’Assemblea dei Mazziniani Italiani tenutasi a Genova dal 09 al 11 dicembre dello scorso anno tenterò, nel breve spazio, che voglio rispettare, di una cartellina o poco più, di riassumere le due sessioni tematiche: Istituzioni e cittadini e Europa e politica globale.Ho voluto parlare in questa occasione di questi due temi avendo a mente che pochi giorni or sono era il 9 febbraio: 163° compleanno della proclamazione della Repubblica Romana. Già allora con il Decreto fondamentale, letto dal Presidente Falletti, si puntava lo sguardo lontano; molto lontano.Il comma quattro del decreto pronunciava: “La Repubblica Romana” avrà con il resto d’Italia le relazioni che esige la nazionalità comune. Questo stava ad indicare che non si era a Roma soltanto per abbattere un regime, anch’esso monarchico, seppure per elezione e sostituirlo con l’unica forma di governo che poteva dirsi democratica ovvero la Repubblica ma per iniziare da Roma anche l’unione di tutta la Nazione.Oggi da Bruxelles, dobbiamo riproporre il messaggio della nazionalità comune; ovvero della nazione europea, facendo prevalere la realizzazione di un destino comune rispetto alle singole priorità nazionali. Tutto questo impone una nuova mobilitazione delle forze politiche europeistiche.Come dice il nostro Presidente nazionale Mario di Napoli; “non si può ignorare il ritardo che ha caratterizzato in sede europea la risposta alla crisi e che ha contribuito ad aggravarla, cosi come non si può non prendere atto dei persistenti comportamenti nazionalistici che condizionano la politica estera comune, ma anche la politica commerciale e l’approvvigionamento energetico.” Una Cassandra russa di nome Vladimir Bukovskij in Urss-Eurss ovvero il complotto dei rossi, insieme al ricercatore anch’esso russo Pavel Stroilov, spiega in sintesi, attraverso una lunga intervista, le tesi articolate in forma di saggio in un'altra sua recente opera, dal titolo Eurss. Unione Europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (edite in Italia entrambe da Spirali). Analizzando il ruolo inquietante che la Russia di Putin sta assumendo nel Vecchio Continente, spiega perché noi europei rischiamo di morire... "sovietici". Il Mercato Europeo nato con i Trattati di Roma nel 1957; era un meccanismo molto utile ed efficace, che ha contribuito alla crescita dei Paesi membri ma non ha nulla a che vedere con l'UE. L'idea dell'Unione Europea, ovvero di un unico superstato conglobante i Paesi membri, nasce con il Trattato di Maastricht del 1992, un trattato la cui formulazione, per altro, rimane alquanto oscura. Secondo Bukovskij «l'Europarlamento [...] Infatti, di norma si limita a ratificare i provvedimenti adottati dalla Commissione Europea, e se discute qualcosa, lo fa per stabilire la percentuale di grasso nello yogurt o le dimensioni dei cetrioli» Per porre rimedio a tutto questo la sola strada percorribile è, secondo noi quella di porre in essere l’Europa dei popoli, già evocata da Mazzini, da sostituire all’Europa delle nazioni. Per ottenere ciò occorre iniziare dalla promulgazione di una Carta Costituzionale Europea, smettendola di lavorare sulla continua modifica dei trattati: dopo Roma e Maastricht quello di Amsterdam, di Lisbona e di Nizza. Noi possiamo fare molto in tutte le sedi istituzionali per scrivere una Costituzione Europea, stante che la nostra costituzione viene definita, non solo da noi, la migliore del ventesimo secolo. Se aggiungiamo che la Costituzione della Repubblica Italiana, definita da Calamandrei “presbite”, appunto perché se scorgeva piuttosto maluccio le cose da vicino, vedeva bene lontano; si rifà allo spirito che ha animato i costituenti della Repubblica Romana, che a loro volta si sono richiamati ai Doveri dell’uomo di Giuseppe Mazzini, abbiamo voce in capitolo - pur lasciando da parte la presunzione - sufficiente per collaborare ad una Carta Costituzionale Europea che tenga conto delle dignità della persona, che sia capace da un lato di educare i cittadini all’assunzione piena della responsabilità e dall’altra a conseguire pienamente l’emancipazione dalla schiavitù del bisogno. La strada percorribile che noi segnaliamo è quella del conferimento di un mandato costituzionale - al fine di realizzare una Carta (noi diciamo Mazziniana) dei principi, che individui le basi del comune stare insieme europeo - già dal prossimo rinnovo del Parlamento Europeo; da eleggere attraverso una nuova legge elettorale europea. Questo è anche l’unico modo di fugare le preoccupazioni di Vladimir Bukovskij il quale teme che l'Unione Europea venga costituisca dai vertici magari comunisti o “sovietici” senza che i cittadini vengano interpellati e senza referendum di sorta. Giuseppe CottaSocio AMI sezione di Savona Passato a L'Alassino per la pubblicazione su mensile di febbraio
Stati Uniti d’Europa
Una Costituzione per tutti Facendo ancora riferimento all’Assemblea dei Mazziniani Italiani tenutasi a Genova dal 09 al 11 dicembre dello scorso anno tenterò, nel breve spazio, che voglio rispettare, di una cartellina o poco più, di riassumere le due sessioni tematiche: Istituzioni e cittadini e Europa e politica globale.Ho voluto parlare in questa occasione di questi due temi avendo a mente che pochi giorni or sono era il 9 febbraio: 163° compleanno della proclamazione della Repubblica Romana. Già allora con il Decreto fondamentale, letto dal Presidente Falletti, si puntava lo sguardo lontano; molto lontano.Il comma quattro del decreto pronunciava: “La Repubblica Romana” avrà con il resto d’Italia le relazioni che esige la nazionalità comune. Questo stava ad indicare che non si era a Roma soltanto per abbattere un regime, anch’esso monarchico, seppure per elezione e sostituirlo con l’unica forma di governo che poteva dirsi democratica ovvero la Repubblica ma per iniziare da Roma anche l’unione di tutta la Nazione.Oggi da Bruxelles, dobbiamo riproporre il messaggio della nazionalità comune; ovvero della nazione europea, facendo prevalere la realizzazione di un destino comune rispetto alle singole priorità nazionali. Tutto questo impone una nuova mobilitazione delle forze politiche europeistiche.Come dice il nostro Presidente nazionale Mario di Napoli; “non si può ignorare il ritardo che ha caratterizzato in sede europea la risposta alla crisi e che ha contribuito ad aggravarla, cosi come non si può non prendere atto dei persistenti comportamenti nazionalistici che condizionano la politica estera comune, ma anche la politica commerciale e l’approvvigionamento energetico.” Una Cassandra russa di nome Vladimir Bukovskij in Urss-Eurss ovvero il complotto dei rossi, insieme al ricercatore anch’esso russo Pavel Stroilov, spiega in sintesi, attraverso una lunga intervista, le tesi articolate in forma di saggio in un'altra sua recente opera, dal titolo Eurss. Unione Europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (edite in Italia entrambe da Spirali). Analizzando il ruolo inquietante che la Russia di Putin sta assumendo nel Vecchio Continente, spiega perché noi europei rischiamo di morire... "sovietici". Il Mercato Europeo nato con i Trattati di Roma nel 1957; era un meccanismo molto utile ed efficace, che ha contribuito alla crescita dei Paesi membri ma non ha nulla a che vedere con l'UE. L'idea dell'Unione Europea, ovvero di un unico superstato conglobante i Paesi membri, nasce con il Trattato di Maastricht del 1992, un trattato la cui formulazione, per altro, rimane alquanto oscura. Secondo Bukovskij «l'Europarlamento [...] Infatti, di norma si limita a ratificare i provvedimenti adottati dalla Commissione Europea, e se discute qualcosa, lo fa per stabilire la percentuale di grasso nello yogurt o le dimensioni dei cetrioli» Per porre rimedio a tutto questo la sola strada percorribile è, secondo noi quella di porre in essere l’Europa dei popoli, già evocata da Mazzini, da sostituire all’Europa delle nazioni. Per ottenere ciò occorre iniziare dalla promulgazione di una Carta Costituzionale Europea, smettendola di lavorare sulla continua modifica dei trattati: dopo Roma e Maastricht quello di Amsterdam, di Lisbona e di Nizza. Noi possiamo fare molto in tutte le sedi istituzionali per scrivere una Costituzione Europea, stante che la nostra costituzione viene definita, non solo da noi, la migliore del ventesimo secolo. Se aggiungiamo che la Costituzione della Repubblica Italiana, definita da Calamandrei “presbite”, appunto perché se scorgeva piuttosto maluccio le cose da vicino, vedeva bene lontano; si rifà allo spirito che ha animato i costituenti della Repubblica Romana, che a loro volta si sono richiamati ai Doveri dell’uomo di Giuseppe Mazzini, abbiamo voce in capitolo - pur lasciando da parte la presunzione - sufficiente per collaborare ad una Carta Costituzionale Europea che tenga conto delle dignità della persona, che sia capace da un lato di educare i cittadini all’assunzione piena della responsabilità e dall’altra a conseguire pienamente l’emancipazione dalla schiavitù del bisogno. La strada percorribile che noi segnaliamo è quella del conferimento di un mandato costituzionale - al fine di realizzare una Carta (noi diciamo Mazziniana) dei principi, che individui le basi del comune stare insieme europeo - già dal prossimo rinnovo del Parlamento Europeo; da eleggere attraverso una nuova legge elettorale europea. Questo è anche l’unico modo di fugare le preoccupazioni di Vladimir Bukovskij il quale teme che l'Unione Europea venga costituisca dai vertici magari comunisti o “sovietici” senza che i cittadini vengano interpellati e senza referendum di sorta. Giuseppe CottaSocio AMI sezione di Savona Passato a L'Alassino per la pubblicazione su mensile di febbraio