La Cava Vecchia
Tutto è passato nel mio rione / ma la menta lungo il muro della Cavavecchia fa starnutire ancora / per il suo odore forte.
Il mio blog
Oggi si è celebrato il funerale del mio cucciolo, adesso la sua anima è libera dal corpo. Continuerò io a trascrivere le sue poesie su questo blog, a cui lui teneva molto. Grazie a voi tutti, per essergli stati vicino.
Post n°57 pubblicato il 09 Marzo 2010 da puccitommaso
La memoria uccide quello che gli occhi vedono ulivi vigneti querce castagni.
Tutto al mio paese è inselvatichito. Intorno a Martirano esiste da qualche tempo un paesaggio stremato dall'incuria che non credevo possibile.
Il paesaggio martiranese quasi tutto è cambiato ma nei ricordi rimane quello che accompagnava la mia infanzia al paese.
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Post n°56 pubblicato il 04 Marzo 2010 da puccitommaso
E'bella la strada Saraceni col suo tracciato che si attorciglia in una serie di curve tormentose.
Ricordi quando non era "incatramata" e il breccio era un rischio per chi aveva le gomme lisce.
Ora non c'è più la polvere ma il manto stradale e le cunette un asfalto oramai malandato solcato da crepe sbriciolato come rughe di un paese che soffre la sua "scalata".
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Post n°55 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da puccitommaso
Si sostiene che la sorgiva Primarosa sia acqua della vita mischiata alla fonte degli Angeli rinfresca i cuori solitari.
Si dice pure che l'olio delle Nunne e di Santa Maria messo sul pane di granturco dà salute ai cuori infranti.
Si dice ancora che ogni donna bella di Martirano sotto la pacchiana abbia pelle di latte e nel corpetto i soldi legati nel fazzoletto.
Dicono poi che gli uomini martiranesi siano maestri nell'insegnare i mestieri ma preferiscono assopirsi nel gioco delle carte al bar Risorgimento quando piove e tira vento.
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Saranno le mura di pietra a facce vista sarà la collina argentata d'ulivi a dare anima e bellezza all'antica "Marturanu".
Le donne sono sempre protagoniste nelle storie e leggende di un paese.
La solitudine invece è una gran cappa che pesa sullo stomaco quando si è vecchi e malaticci.
La gran paura del vuoto non è mai entrata nelle viscere martiranesi.
Grandiosa e altera Martirano vive il suo tramonto lungo il filo dell'orizzonte come una fiaba educativa da raccontare ai posteri.
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Post n°53 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da puccitommaso
Immagina Emilio Lepido il console romano che arriva dalla via Popilia arresta il cavallo e qui tra queste mura si riposa.
Gli antichi romani chiamavano Sabazio il nostro fiume Savuto e Mamertinorum il vecchio Martirano.
E' bello fantasticare con la storia antica è credere alla forza bruta dei mamertini che combatterono Pirro fino a morire.
Ma tutto passa finisce si dimentica il nostro destino ha voluto così.
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Inviato da: LabelleHelene
il 25/12/2012 alle 11:14
Inviato da: LabelleHelene
il 17/12/2011 alle 22:13
Inviato da: lauravera1959
il 18/08/2011 alle 22:04
Inviato da: maria_pucci
il 19/03/2011 alle 14:14
Inviato da: massimocoppa
il 19/03/2011 alle 10:05