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opere cdt apporti da vedere

Post n°5 pubblicato il 20 Luglio 2012 da iscandarani
 

 
 
 

diploma scuola Thai

Post n°3 pubblicato il 19 Luglio 2012 da iscandarani
 

diploma Thai

diploma rilasciatomi dalle autorità Thai dopo gli studi fatti in loco.

 
 
 

massaggio

Post n°2 pubblicato il 19 Luglio 2012 da iscandarani
 
Foto di iscandarani

Ti senti a terra? Senza energia? La Paura ti assale senza apparenti motivi?

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Associazione Promozione Medicina Thailandese
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se vuoi: provarlo, impararlo, praticarlo, toglierti la curiosità, conoscerlo, sperimentarlo, desiderarlo, saperne di più, avere una possibilità in più, per sapere cosa ti affligge, cosa il tuo io cerca di comunicarti, cosa vuol dire il tuo corpo con i suoi segnali, cosa potresti scoprire dai tuoi malesseri per conquistare uno stato di benessere, come avresti potuto fare, insomma tutto quello che desideri sapere e puoi chiedere solo a te, sapendo come interpretare il codice dei segnali del tuo corpo, lui comunica, sai ascoltarlo?........

 

 
 
 

INTRODUZIONE

Post n°1 pubblicato il 19 Luglio 2012 da iscandarani
 

Una Formula per "guarire":

L. Amici (arte) + H.Laborit (scienza) = FELICITÀ (amore)

prof. CD Taverna - 23, domenica ore 16.15

 

•Apporti per un'Etica dell'Arte .2


UNA CONVINZIONE / domande, non risposte

• Essendo fermamente convinto che, chi ricerca, non deve dare risposte, ma porre domande che portano a doversi rispondere intorno alla sfera della ricerca, ho formulato questo mio intervento procedendo per analogie, col desiderio di creare una interazione tra il noto e quanto si dovrebbe conoscere, così da stimolare in ogni caso quel soggetto primario all'arte, anzi a tutte le arti-terapie, noto come Funzione Creativa o FC.

L'ARTE PUO' GUARIRE?

• Da quanto riporta la stampa internazionale già da molto tempo si dovrebbe rispondere di sì.

 

MOZARTERAPIA

• La Stampa N.488 martedì 28 marzo 1995 tuttocome n. 20:

Possiamo diventare più intelligenti grazie alle armonie meravigliose di Mozart che aveva messo nella musica i propri ritmi interni, biologici, quindi universali. La base ritmica si inserisce in un tempo permanente (presentista?! nda), determinando una modulazione di 120 pulsazioni al secondo, come batte il cuore di un bambino.

 

Da qualche mese viene distribuito nelle principali farmacie delle maggiori città giapponesi il compact disc «Musica gentile per capelli: psicoterapia con le musiche di Mozart», pubblicizzato accanto alle lozioni per la rigenerazione del cuoio capelluto. E che funzioni o no la cura è almeno piacevole.

 

Non è certo una novità che la musica abbia influenza sulla psiche, un influsso che può manifestarsi anche a livello fisico e mentale. Gli scienziati H. Rauscher, Gordon L. Shaw e Katherine N. Ky (centro di neuro biologia dell'apprendimento e della memoria, University of California), hanno dimostrato che esistono relazioni causa-effetto tra ascolto musicale e capacità di ragionamento, i dati sono stati pubblicati negli scorsi mesi dalla prestigiosa e serissima rivista scientifica britannica «Nature».

 

ARTE COME MODELLO SOCIALE

• In Austria, a circa quaranta chilometri da Vienna (sud), Friedrichshof, proprietà di trentacinque comunità urbane di una decina di paesi europei assume la forma di una cooperativa riconosciuta di pubblica utilità. Forma attualmente una sorta di grande famiglia, che esiste da oltre dieci anni, nella quale tutti si conoscono, benché comprenda circa 600 persone. Un modello in grado di funzionare perché, secondo l'opinione dei suoi stessi abitanti, vi si è sviluppato un tipo di 'cultura collettiva' in cui ciascuno può esprimere i propri sentimenti ed emozioni (soggettivo) rimanendo inserito nell'insieme (oggettivo). Per loro l'arte fa parte della vita di tutti i giorni. Danzano, dipingono, suonano il pianoforte, fanno teatro, lavorano in laboratori, seguono corsi di lettura e storia dell'arte (attività proposte presso ETICA una TAC -Therapy Art Cultur- ZONE ). L'arte non è un lusso, ma qualcosa di naturale. In questo luogo Friedrichshof, si è realizzata un'utopia concreta nella quale, oltre la terapia... l'arte è la vita e la vita è l'arte.

Gerd Nowakowski, giornalista 'Tages Zeitung' di Berlino scrive in un suo reportage (15 ottobre 1982): I bambini diventano molto presto indipendenti e organizzano da soli il proprio spazio. I grandi giocano con i piccoli. Gli handicappati sono perfettamente inseriti. Come gli adulti, dipingono, danzano e fanno teatro. Mi sembrano incredibilmente aperti e spontanei, dimostrando una franchezza e una sensibilità che mi hanno sconvolto. Di fronte al loro talento drammatico o ai disegni di un bambino di otto anni, finisco per dimenticare i miei tentativi. Ogni volta resto entusiasmato dai loro spettacoli di danza.

 

• Molte malattie psichiche sono accompagnate da disturbi della FC (funzione creativa). Possibile che proprio questi disturbi siano l'origine del male. Funzione del terapeuta allora, sarebbe quella di restaurare la FC allo stesso titolo di qualunque altra funzione deficitaria del corpo umano.

 

DISEGNARE CON LA PARTE DESTRA DEL CERVELLO

• B. Edwards; Guida allo sviluppo della creatività e delle doti artistiche, Longanesi, Milano 1982. pg. 12; entrare in contatto mediante un atto di volontà cosciente, con la metà destra del vostro cervello. Stato di coscienza alterato.

 

 

J.P. SARTRE, (L'Immagine)

• Immagine e Coscienza, Einaudi, Torino 1964 pg. 18; un'immagine non è altro che un rapporto. pg.21; Nella percezione, un sapere si forma lentamente; nell'immagine il sapere è immediato. pg.150; La funzione dell'immagine nella vita psichica.

 

E. ZOLLA, (Corpo e Immagine)

• Verità Segrete Esposte In Evidenza, Marsilio, Venezia 1990, pg. 90; Fra mente e corpo media l'immaginazione o fantasia, ma è una mediazione così stretta, che non ci è dato di isolare dalle altre la facoltà immaginativa o fantastica e nemmeno di scinderla dal corpo stesso.

 

LA CULTURA DELL'IMMAGINE

• J.Jacobelli, in Telema, 4.1996 pg.35: Il fatto è che ciò che si vede, oltre che più attraente, appare ingannevolmente più reale, più oggettivo, meno falsificabile. Il mondo delle parole è vero o falso. Quello delle immagini, "virtuale", né vero né falso, ma inaffidabile. La pubblicità sta diventando reale e la realtà virtuale.

 


UNA MODIFICAZIONE IN/EVITABILE? (Mutazione virtuale o fisica?)

•1. La realtà virtuale (RV) come verbo, segno, iper-segno, arte religione o droga? pubblicato in La Stanza Rossa, Vol. IV n.14, 1994 pg. 31:

1.1 Il segno. Il concetto, viene detto anche termine (nella funzione che ha nella proposizione: dove può fare da soggetto -termine di cui si dice- o da predicato -termine che dice-), ed è distinto in mentale, orale e scritto . Il primo in quanto pensato (termine mentale), è il concetto; il secondo (termine orale), è la parola (suono), che esprime il concetto; il terzo (termine scritto), è la rappresentazione (grafica, virtuale, ecc.), del concetto. Siccome il pensiero si esprime nella parola e nelle sue altre rappresentazioni (scritti, grafica, illustrazioni ecc.), e possiamo conoscere, comprendere e indagare il pensiero (anche quando è un nostro concetto), solo quando è espresso; così abbiamo a che fare sia col termine orale, che con quello scritto. Il termine orale ed il termine scritto sono segni del termine mentale, del concetto.

Segno è tutto ciò che ci fa conoscere un'altra cosa; da cui deriva che se la RV ci fa conoscere altro da sé, un'altra cosa, allora la RV è segno. I termini orali o scritti sono segni in quanto fanno conoscere un pensiero, un concetto, non in quanto suoni o disegni. 1.2 Il segno può essere strumentale o formale. 1.2.1 Il segno-cosa o strumentale (arte classica), deve essere conosciuto prima in se stesso per poter far conoscere ciò di cui è segno, ha una propria realtà che non si esaurisce tutto nel significare. 1.2.2 Il segno-forma o formale è il puro segno, quello la cui realtà consiste tutta nel significare (arte concettuale), è il concetto (RV è segno-cosa o segno forma? O segno cosa-forma?). Il segno si distingue ancora in naturale e convenzionale o arbitrario. 1.2.3 Naturale si dice del segno che per sua natura, indipendentemente dalla umana volontà, fa conoscere un'altra cosa; come il gemito per il dolore. 1.2.4 Convenzionale invece è il segno che in­dica una determinata cosa, perché così è stato stabilito dagli uomini; non sempre da tutti gli uomini; come l'ora (segno convenzionale) per il tempo, il denaro (segno convenzionale) per il mer­cato ed il linguaggio che non è attività determinata dalla natura come il respirare: è un'at­tività volontaria, in certo senso, una creazione dell'uomo. In questo senso il linguaggio è segno­-convenzionale. La RV la possiamo considerare (SN) segno naturale o (SC) segno convenzionale? O forse dobbiamo coniare il termine per definirla di «ipersegno»?

2.1 Vogliamo chiarire intanto che la RV non è tecnologia, o almeno non solo, anzi la RV non è per niente tecnologia. La tecnologia crea e allarga la possibilità di accesso alla RV, così come l'estetica non è l'arte, ma la possibilità di conoscere l'arte, che è RV. Dire quindi che la RV è la macchina (PC) sarebbe come dire che il pennello, i colori, la tela, l'enciclopedia personale (la conoscenza) dell'artista, sono l'opera d'arte, anzi l'arte stessa.

3.1 É necessario interrogarci su chi si approprierà della RV; chi la controllerà; chi potrà accedervi ed in particolare chiederci: quali sono i problemi che dal suo uso più o meno continuato possono "nascere"? Droga tecnologica, tecnomisticismo o religione? Modello? Trascendenza?

3.2 La concezione sia micro che macro-cosmica del mondo è fondamen­tale, basilare, è insita nel nostro profondo cervello, nel cervello rettile, sul quale forse si possono apportare modifiche proprio grazie alla RV. Si gioca forse irrevocabilmente su di una concezione "magica" (si arriva a scrivere che per mezzo dell'arte della RV si sono fatti rivivere defunti. 3.2.1 Si pubblicizza la pellicola (il film) «Il Corvo», "dicendo" che si è po­tuto finirla anche dopo il decesso di Brendon Lee, come se il ritorno dalla sfera dei defunti fosse possibile grazie alla RV.

4.1 L'uomo nell'angoscia di divenire ultraterreno, ha la ne­cessità di avere a che fare con un tipo di sfera sempre più immateriale. I servizi immateriali si moltiplicano. Da sempre l'uomo ha cercato di creare una realtà "spirituale", "immateriale" una realtà virtuale senza che vi fossero i limiti della materia e del tempo. Non esiste forse una relazione tra iperspazio ed il taglio (transito) sulla tela di Fontana? Lo sciamano-artista Beuys? Crea arte o la sua è ipotesi di realtà virtuale? Ogni opera d'arte, quando è tale è accesso ad una RV che diviene possibilità di catturare facoltà divine per la creazione e ri­creazione di universi nuovi, reali? o virtuali? O desiderio di spiritualità? RV come religione, religione come droga, droga come RV? Certamente come evento, ma evento positivo o negativo? RV si o no o forse, RV come equilibrio entropico? Solo da ipernauti, i navigatori dell'oltre (anche senza macchina) ma con un "cervello/macchina?" forse pos­siamo imparare ad entrare ed uscire dalla RV o dalla realtà di essere umani?.

 

 

L'UOMO nell'ANGOSCIA DI DIVENIRE ULTRATERRENO

 

• L'uomo diviene, può divenire od è di già sulla strada di essere lui stesso la macchina?

La metafora del sogno di Giacobbe (Genesi,28), la scala che giunge fino al cielo ricompare sotto varie forme. L'uomo ha una idea di base, sempre la stessa: trovare un piccolo numero di componenti elementari e poche regole di composizione, e cercare di ricostruire il mondo a partire da questi mattoni e da questa calce.

 

 

IMMORTALITA'

• F.J. Tipler, Dio esiste: è nel calcolatore, in Telema, 4/1996: «La parte visibile del cosmo, che possiamo percepire con gli occhi o con gli strumenti, quella che studiamo, rappresenta ciò che si chiama il passato: 20miliardi di anni, una piccola parte del tutto. Il tutto, futuro compreso è un tempo di almeno altri 100 miliardi di anni. E mostrerò anche perché, nel futuro remoto, la facoltà di resuscitare, ammessa dalla fisica contemporanea, esisterà davvero, e perché sarà effettivamente usata....»

Frank J. Tripler, cosmologo americano, con laurea in relatività generale globale, branca della fisica inaugurata negli anni '70 da scienziati del calibro di Roger Penrose e Stephen Hawking. In precedenza aveva scritto (riferendosi al suo libro: La Fisica Dell'Immortalità): «Nel mio libro propongo l'unificazione di scienza e religione. La teologia è una branca della fisica, i fisici possono calcolare la verosimiglianza della risurrezione alla vita eterna. Naturalmente, viene da chiedersi se dico sul serio...». NB.: L'opera è stata sovvenzionata da ben sei istituti di ricerca, poi letta, vigilata ed approvata da non meno di quaranta personalità scientifiche del calibro dell'astrofisico John D. Barrow, il cibernetico Hans Moravec e il teologo Wolthart Pannenberg. Quindi Tripler «dice sul serio».

Più i computer diventeranno potenti e perfetti, più la virtualità del modello si trasformerà in una replica del vero con un supporto non fisico. «La vita non è una configurazione statica, è piuttosto una configurazione dinamica che perdura nel tempo. Quindi è un processo. Ma non tutti i processi hanno vita. La vita è pertanto, informazione preservata dalla selezione naturale.» Ma anzituto informazione.

 

MENTE E MEDICINA

• D. Goleman, Intelligenza Emotiva, Rizzoli, Milano 1996 da pg. 198: Il problema si presenta quando medici ed infermieri ignorano le reazioni emotive dei pazienti, anche quando si prendono gran cura delle loro condizioni fisiche. Troppo spesso l'assistenza sanitaria moderna manca di intelligenza emotiva. Storicamente, nella società moderna la medicina ha identificato la sua missione nella cura della patologia -il disturbo fisico- trascurando l'esperienza della malattia -l'esperienza umana. Questo atteggiamento è rinforzato da un modello medico contrario completamente all'idea che la mente possa influenzare il corpo in modo consequenziale. Ugualmente sterile è la scuola di pensiero dell'altro estremo. Robert Ader, 1974 alla School of Medicine della Rochester University, scopre che anche il sistema immunitario, proprio come il cervello, è capace di apprendere. Apre la strada allo studio delle vie biologiche che rendono la mente, le emozioni e il corpo entità non separate, ma intimamente interconnesse. Il neuroscienziato Francisco Varela, della École Polytechnique di Parigi, (in occasione del Third Mind and Life meeting, tenutosi a Dharamsala in India, dicembre 1990), chiama il sistema immunitario «cervello del corpo». Quello che è oggi l'eccezione potrebbe -e dovrebbe- parte della prassi dominante; in tal modo si potrebbe disporre di una medicina più attenta. Quantomeno più umana.

 

LUOGO TERAPEUTICO è un ambiente in cui, non solo è possibile che si produca l'imprevisto, ma anche in cui questo imprevisto sia riconosciuto e non soffocato. La guarigione non è affatto prevedibile. Così una psicotica durante l'ultima guerra, è guarita perché aveva dovuto, sui due piedi, sostituire la cuoca dell'ospedale. Un'altra è guarita il giorno in cui ha ricevuto un premio letterario. Il compito dell'arte è chiaro: gettare un ponte tra il mondo dei sentimenti (intelligenza emotiva), e l'ordine delle forme. Fondere la scienza alla poesia.

• Negli Stati Uniti dove, dal 1930 circa, la professione di arte-terapeuta ha cominciato ad essere riconosciuta, la situazione è molto diversa da quella in Europa. Unica esperienza documentata ad oggi: dal marzo del 1981 al novembre 1982 presso l'INPER (Istituto di perfezionamento degli operatori sociali) a Losanna.

• L'arte riunisce, restaura, ricrea e conserva gli oggetti perduti; il suo fine ultimo è di vincere la morte. (Aristotele; M. Proust; S. Freud).

• L'emisfero destro rappresenta normalmente per l'apparato psichico una via di scarico energetico importante: il sogno, le fantasie, il fantasma, l'umorismo e l'arte sono delle funzioni vitali. Privato di questo sfogo, il pensiero diventa puramente operativo; il soggetto diventa incapace di esprimere emozioni, perde il potere di immaginare e di creare simboli. Non sono forse le caratteristiche della macchina? Iniettando una dose di Amytal nell'arteria carotide destra si ottiene un'anestesia selettiva dell'emisfero destro; ne consegue uno stato passeggero di euforia, un'assenza di apprensione paragonabile alla bella indifferenza. All'inverso, l'anestesia dell'emisfero sinistro fa scattare una risposta detta reazione catastrofe, fatta di angoscia e tristezze estreme. Ciò spiega perché i pazienti psicosomatici hanno un'estrema resistenza a produrre delle immagini mentali.

• Il terapeuta deve avere come scopo, quello di mettere in contatto il paziente con le sue (del paziente), immagini.

 

LE DISCIPLINE:

• Disegno; pittura; modellatura; musica; danza; teatro; fotografia; cinema; video; letteratiura; poesia...

 

• Si usano i termini di arte-terapia o arte-terapeuta quando si tratta di terapia per mezzo dell'arte, o di terapeuta per mezzo dell'arte.

 

 

 

 

 

 

 

APPENDICE BIBLIOGRAFICA

• a documentazione ed approfondimento

V. Avalle, La Grammatica Del Segno Infantile, Vercelli 1975

B. Edwards, Disegnare Con La Parte Destra Del Cervello , Longanesi, Milano 1982;

G. Giorello, Laborit Un Anarchico che Voleva farci Uscire dalla Gabbia, in Corriere Della Sera, 20 maggio 1995

S. Ginzberg, Laborit, Elogio Della Fuga, in L'Unità, 20 maggio 1995

D. Goleman, Intelligenza Emotiva, Rizzoli, Milano 1996

J.Jacobelli, La cultura dell'immagine, in Telema, 4.1996

H. Laborit, L'Uomo e La Città, Mondadori, Milano 1973

H. Laborit, Elogio della Fuga, Mondadori, Milano 1982

H. Laborit, La Colomba Assassinata Mondadori, Milano 1985

H. Laborit, La Vita Anteriore, Mondadori, Milano 1990

H. Laborit, Lo Spirito Del Solaio, Mondadori, Milano 1994

D. Manera, Come Insegno A Disegnare Al Mio Bambino, Milano 1972

M. Muret, Les arts-thérapies, Retz, Parigi 1983

J.P. Sartre, Immagine e Coscienza, Einaudi, Torino 1964

C.D. Taverna, APPORTI. Per un'Etica dell'Arte, IRIDE, Milano 1989

C.D. Taverna, Piccolo Paese, in TuttoRomagna, Ediflam, Forlì 1993

C.D. Taverna, La Realtà Virtuale, La Stanza Rossa, Bologna 14.1994

C. Tedeschi, Angela Degli Abissi, Dare, 1990

C. Tedeschi, Il Ritorno Dal Labirinto, Dare, 1992

C. Tedeschi, L'Uomo Dal Turbante Rosso, Dare, 1995

F.J. Tipler, Dio esiste: è nel calcolatore, in Telema, 4.1996

F.J. Tipler, La Fisica Dell'Immortalità, Mondadori, Milano1996

 

tratto da:

Primo Convegno Nazionale di Medicina Globale

Rimini 21, 22 e 23 giugno 1996

Promosso da:

Unità di Medicina Naturale e Istituto di Psicosomatica di Torino

 

Dedicato alla memoria di due eccezionali personaggi che hanno beneficiato il genere umano:

 

• Leo Amici (1923†1986). Maestro di vita per molti giovani di tutto il mondo, promotore di opere dedicate alla pace all'amore ed alla fratellanza, movente di riunioni a porte aperte in Europa, Africa, Australia. Ricco di profonda cultura, dotato di quell'umiltà che contraddistingue i veri grandi uomini; ha lasciato poesie, scritti, parabole, massime e un intramontabile esempio di concreto Amore. Se dovessimo definirlo con un termine, quello più adatto sarebbe certamente: «maestro».

 

• Henri Laborit (1914†1995). La felicità è dell'uomo diceva, lo scapigliato ed anarchico che ha tracciato la strada per liberare l'uomo. Socio-biologo, scoprì la cloro-promazina, il primo di una famiglia di tranquillanti. Partito da chirurgo, neuro biologo e studioso delle radici fisiologiche e chimiche delle malattie dell'umanità, era arrivato ad indicare la soluzione dell'enigma in una interdisciplinarità sociale a tutto campo che includesse sociologia ed antropologia, psicologia e psichiatria, etologia e storia, economia e diritto a fianco della ricerca sul funzionamento biochimico del cervello umano. Concentrandosi sulla più inquietante malattia umana, la violenza, in tutte le sue forme creando una disciplina: «aggressologia». Sociobiologia come arte un'equazione che affascinò e irritò molti.

Elenco per autore (alfabetico) e cronologico (giorno ora) degli interventi :

G. Biotti 23 15.45; M. Cornia 22 15.00; C. Curti 23 12.00; M. DeBellis 23 11.30; M. DiNitto 22 15.45; Ervin Lazlo 22 09.00; Alessandro Meluzzi 21 20.30 - 22 10.30; Giovanni Menaldo 21 20.30 - 22 11.45; E. Riva Sanseverino 22 17.15; E. Rosazza 23 10.45; S. Serrano 22 15.25; Sodano 22 15.45; CD Taverna 23 16.15; Carlo Tedeschi 21 20.30 - 23 15.15; G. Tibaldi 23 09.30 ; Fabrizio Tonna 23 17.15; R. Triverio 23 10.15 ; Nanda Ubaldini 21 20.30 ; A. Zaccagna 23 12.30 ; L. Zichella 22 16.15

LA RELAZIONE/INTRODUZIONE

• La presente relazione fa parte di un lavoro per la direzione dell' E.I.T. (European Institute of Tecnology, RSM). Tale lavoro ha il titolo provvisorio (e nulla è più definitivo del provvisorio), Apporti per un'etica dell'arte punto due, perché segue al mio precedente saggio: Apporti per un'etica dell'arte, pubblicato nel 1989 I.R.I.D.E.

Il sottotitolo era: Dialoghi fra gli emisferi Destro e Sinistro del cervello. Curiosa coincidenza, esce a Parigi nello stesso momento (e non mi risulta ancora tradotta in italiano), l'opera (tradotta dall'americano), di J. Wonder e P. Donovan, Utilisez Les Pouvoirs De Votre Cerveu, Rocher contenente anche un test, per stabilire la dominante, appunto destra o sinistra del nostro cervello. Una problematica di comunicazione appunto anche all'interno e tra gli emisferi del nostro cervello, un brainstorming interno. Quello maggiormente interessato alla FC (funzione creativa), viene identificato con l'emisfero Destro.

 

 
 
 
 
 

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