L' ermellino

Post N° 4


La morte della democrazia In una situazione pressoché spettrale ieri 27 dicembre 2007 in Pakistan, precisamente a Rawalpindi, si sono quasi del tutto spente le opportunità di un ritorno alla democrazia nell’ immediato futuro per il popolo pakistano, a causa della morte del leader del Partito del Popolo Pakistano, Benazir Bhutto.E’ stata uccisa dopo un comizio pre- elettorale, a pochi giorni dal voto dell’ 8 gennaio. Nell’ attentato hanno perso la vita altre 20 persone. La Bhutto era ormai nella sua automobile quando due attentatori in moto hanno sparato contro di lei 5 colpi di arma da fuoco. Gli attentatori successivamente si sono fatti esplodere causando agitazioni tra il popolo e rendendo i soccorsi molto più lenti.Alla notizia della morte di Benazir Bhutto il paese è piombato sull’ orlo della guerra civile con delle manifestazioni da parte del popolo che hanno portato successivamente a degli scontri nelle città del Pakistan.L’ attentato è stato rivendicato da Al Quaeda.  Sheikh Saeed principale portavoce dell’ organizzazione terroristica ha affermato che l’ attentato alla Bhutto è stato organizzato dal numero due di Al Quaeda Ayman Al Zawahiri.La situazione nelle ultime ore non è sicuramente delle migliori sotto il piano dell’ ordine pubblico perché è stato dato l’ opportunità alle forze dell’ ordine di poter far fuoco sui manifestanti. Inoltre Nawaz Sharif, un altro leader dell'opposizione, ha già annunciato che il suo partito, la Lega musulmana del Pakistan, boicotterà le elezioni.Il presidente Pakistano Pervez Musharraf  ha puntato il dito contro i terroristi islamici, ma non sono in pochi quelli che sostengono l’ ipotesi secondo la quale l’ attentato è stato frutto di un’ alleanza tra i servizi segreti e gli attentatori che avevano entrambi da guadagnare dalla morte della Bhutto.La Bhutto era già scampata ad un attentato terroristico nel giorno del suo ritorno ed era anche profondamente consapevole del fatto che proseguire questa battaglia avrebbe significato rischiare la sua vita ,  ma proprio per amore della sua patria  aveva comunque portato avanti il suo piano politico.Benzair Bhutto era una donna di profonda cultura, nata nel 1953 e figlia del deposto primo ministro, Zulfiqar Ali Bhutto aveva frequentato le scuole in Pakistan per poi laurearsi nel 1973 in scienze politiche presso l’ università di Harvard, si era trasferita successivamente ad Oxford per un ulteriore laurea in politica, filosofia ed economia. La Bhutto divenne primo ministro 1998 e la sua vittoria fu clamorosa in quanto si trattava di una donna il che era ed è un qualcosa di inusuale nella cultura islamica.