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Post n°9 pubblicato il 09 Luglio 2008 da peceac
Alla fine, dopo la volontà di trovare un accordo ben definito per quanto riguardasse la risoluzione delle problematiche ambientali, non è stato concordato alcun target che permettesse una definizione migliore della situazione e l' aspetto peggiore è che questo target non è stato definito neanche a lungo termine. Il G8 ha indicato senza l' appoggio dei membri del G5 l' obbiettivo di raggiungere del 50% le emissioni globali entro il 2050. Ma il gruppo dei 5( gli emergenti), capeggiato dalla Cina e dall' India, non è pronto a sottoscrivere impegni nemmeno a lungo termine fino a quando il gruppo dei grandi non mostrerà con decisione dei provvedimenti a medio termine. Il timore principale dei due colossi asiatici è sostanzialmente quello secondo il quale, un taglio così netto delle emissioni potrebbe rallentare e non di poco la loro crescita: infatti hanno fatto segnare tassi di crescita rispettivamente del 9,3% (la Cina) e del 7,9% (l'India). Gli otto Paesi più industrializzati del mondo e le otto potenze emergenti (Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa, Indonesia, Corea del sud e Australia), invitate al summit di Toyako, si sono trovati d'accordo sulla necessità di tagliare le emissioni nocive per l'ambiente nel lungo periodo, attraverso un «profonda riduzione» della produzione di Co2, ma nella dichiarazione congiunta non si propongono nè cifre, nè scadenze. |
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