Cerco Lucia

Una relazione segreta


 Negli anni 80 per noi ragazzi di paese l’unico modo per poter avvicinare una ragazza era farsi vedere nei pressi della loro abitazioni dove passavano gran parte delle serate estive, (le si poteva avvicinare anche all’uscita dalla messa ma per questioni di caldo ciò avveniva esclusivamente d’inverno). Quando la relazione era segreta e tenuta nascosta ai genitori, il ragazzo doveva passare più volte con la vespa o con la moto intorno alla casa dell’amata fino a quando non si accertasse che la stessa fosse definitivamente uscita, accompagnata da una sorella o un’amica che gli facevano da spalla,  a quel punto al primo angolo lui spegneva il motore e fissava lo specchietto retrovisore fino a quando lei non saliva sulla vespa, in quei momenti  il sangue smetteva di circolare il cuore si fermava,  si partiva allora verso nascondigli impensabili e la velocità era l’unico modo per non farsi riconoscere ( anche se per onor di cronaca va detto che  nel 1988 c’era già l’obbligo del casco ma ciò era irrilevante perché in quelle zone il casco per principio non lo portava nessuno, altrimenti si rischiava di essere presi per ladri e si veniva fermati dai vigili). Questo succedeva però nelle coppie più estroverse o quelle coppie già abbastanza avanti con la storia, negli altri casi la fanciulla non saliva mai sulla vespa (troppo rischioso e compromettente) ma  andava a piedi direttamente nel rifugio segreto, dove lo spasimante la aspettava “da anni”,…nelle situazioni ancora peggiori si usciva a piedi, ognuno per conto suo, e ci si trovava in un posto, nelle situazioni appena nate chiamiamole quelle “base” invece si usciva in gruppo (come inizialmente facevo io con Lucia) e quando si era abbastanza lontani da casa ci si fermava in un angolo appartato mentre il gruppo continuava la passeggiata nei dintorni e dopo poco tornava a prendere la coppia per poi fare ritorno a casa. Le mie  prime uscite con Lucia erano di questo tipo ed il tempo che ci veniva concesso dal gruppo per rimanere da soli era al massimo 15 minuti, dopo ci tornavano a prendere per  tornare tutti assieme nei pressi di casa, l’importante  era farsi vedere da qualche genitore, giusto per fugare ogni dubbio ed evitare qualche sopralluogo inaspettato che avrebbe potuto far molto male. Proprio la voglia di passare più tempo insieme ci convinse che era arrivato il momento di organizzarsi da soli , bisognava inventarsi qualcosa, il tempo d'altronde c’era per organizzare una serata d’amore, anche se ancora quella parola non l’ aveva pronunciata nessuno dei due, c’era una intera giornata per programmare la notte (il dove come e quando) e a gente come me di certo non mancava la fantasia…….