In un momento come quello che sto attraversando dove la vita trascorre e si consuma nel compilare i moduli per essere vissuta, i ricordi ed i sogni fanno fatica ad avere la meglio.
Ma proprio questo momento di disillusione ha aumentato l’effetto sorpresa quando nel corso delle mie vacanze salentine ho rivisto dopo 18 ANNI ….LUCIA!!!
Le vacanze erano arrivate al capolinea trascorse in uno sperduto paesino della Grecia salentina e questa volta a differenza di tutte le altre, ancora non ero andato a Matino “è inutile andare a sfasciare l’auto tra le mulattire di Matino ..tanto figurati se rivedo Lucia” pensavo tra me e me …..e facendomi trasportare da questo presentimento e da un’assuefazione al mare come mai negli anni precedenti, quasi mi convinco che quest’anno non avrei rivisto i luoghi della mia adolescenza ne tanto meno colei che per anni li ha popolati .
Ma non è stato così e siccome i miei ripensamenti hanno rappresentato nella mia vita le svolte più importanti, il giorno prima della partenza per il nord decido di fare un giro a Matino.
Strade disastrate macchine in doppia fila semafori impazziti non è stata proprio una passeggiata di piacere ma ne è valsa la pena ….lascio perdere le strade che mi avrebbero portato a trovare amici e parenti e svolto proprio nel momento in cui la voce femminile dei Baustelle intona quel canto di sirena che è l’inizio della canzone "Groupies". Passo la prima volta vicino a quella che in base ad una soffiata è l’abitazione da sposata di Lucia e vedo solo un bambino seduto ad uno scalino, “ecco lo sapevo Lucia non c’è”. Ma ormai ci sono ed ho fatto tanta strada per esserci, faccio un altro giro, volto lo sguardo all’altezza del balcone e vedo una figura femminile che nel rientrare in casa getta uno sguardo verso la strada. Raccolgo il suo sguardo in quel lasso di tempo sufficiente a capire che si tratta di Lucia senza dover tamponare l’auto che davanti è ferma allo stop, decido di fare il giro dell’isolato voglio vederla ancora, e la rivedo, la sento chiamare il figlio senza mai distogliere lo sguardo dalla strada non so se voglio essere riconosciuto e decido di non togliere gli occhiali, nel frattempo faccio un altro giro questa volta il suo sguardo mi segue è arrivato il momento di decidere o scendo dall’auto o svolto a destra e me ne vado.
Svolto a destra e me ne vado, me ne vado, me ne vado come il ladro che si accontenta delle suppellettili e non prova neanche a scassinare la cassaforte per non rischiare di essere preso, me ne vado con l’immagine del suo volto e con tutti i suoi colori, me ne vado tra le onde dei suoi capelli custodendo il suo sguardo che come faro nella notte illumina angoli d’infinito, facendo del ricordo il vero grande PROTAGONISTA.
Inviato da: VOLVER7
il 17/12/2013 alle 22:47
Inviato da: briciolabau
il 30/09/2010 alle 16:37
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il 28/09/2010 alle 15:27
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il 27/09/2010 alle 17:35
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il 25/09/2010 alle 15:24