Arriverà il giorno..

La cattiva eredità


I CONTI NON TORNANO. E, per giunta, non sono neppure trasparenti. Questo il lapidario e assai increscioso giudizio espresso dai notai del Fondo monetario internazionale sull'eredità che il duo Berlusconi-Tremonti lascia dietro di sé dopo cinque anni di mirabolante governo della finanza pubblica. Un lascito pesante che cade sulle spalle dell'intero paese prima ancora che su quelle del costituendo governo Prodi. Perché se è a quest'ultimo che gli esperti di Washington chiedono ora di rimediare ai guai al più presto con una manovra-bis sul bilancio 2006, è pacifico che il costo dell'intervento d'urgenza non potrà che ricadere sulle tasche di tutti i cittadini. Compresi quelli, per giusta legge del contrappasso, che si sono lasciati irretire dalle fantasiose promesse di sgravi fiscali del Cavaliere e hanno votato affinché il governo del centrodestra potesse continuare nella sua opera di sfascio del bilancio pubblico. I dati del Fmi, infatti, sembrano purtroppo confermare le peggiori riserve che erano state avanzate anche in Italia sulle cifre esibite dal ministro Tremonti con la sua ultima relazione trimestrale di cassa. Altro che deficit 2006 al 3,8 per cento, che già costituiva un passo indietro rispetto ai primi impegni assunti con l'Europa. Ora dall'osservatorio di Washington si stima che si stia correndo verso quota 4 per cento e con una chiosa micidiale. Quindi Berluscoglioni è riuscito il suo intento: “Rovinare l’Italia per renderla ingovernabile”