Pensieri sparsi

Post N° 78


A. ha negli occhi l'infinito. E' questo che mi rapisce. Ha l'infinito di chi dalla finestrella sgarrubata del Rione Sanità guarda l'orribile e il meraviglioso che un sangue meticcio riconosce meglio di chiunque altro.C. invece quando guarda proprio lontano gurda negli occhi miei. E così lui sta al riparo. E nn è una cosa spregievole. C'è da apprezzare. E poi chi lo dice che si deve vivere allo scoperto, che si deve camminre sul cornicione, che si deve cercare l'impossibile, che si deve sgusciare dalla realtà?Lo dico io. Lo dice A. Ma che contiamo noi? Che contano i libri che abbiamo letto? Le parole che diciamo?Io non lo so.So solo che le persone che nn si sono mai sporte alla finestra tanto da poter rischiare di cadere nn mi hnno mai toccato.Si sa, un uomo che sa toccarti con le parole arriva lontano con le mani. E io nn voglio farmi toccare da mani mute.Ma è proprio obbligatorio essere eccezionali?C'è chi si tiene stretta la propria vita senza vergognarsi di niente e c'è una dignità immensa in queste persone. C'è da avere rispetto.Senza barare e senza medaglie. Mediocri. Pieni di paure. E dignitosi.Io non sono una di queste. La parola MEDIOCRE non mi è mai piaciuta. Ed insieme a lei butto via anche la dignità.E così mi vomito definitivamente addosso ricordandomi che guardavo sempre l'infinito insieme a te. Ma qui l'infinito non c'è. E così guardo le cose e provo a farmele bastare. Ogni tanto, nei momenti più impensati, mi sembra di essere felice.