Cherry's jam

Post N. 32


                  Citta' di parole storteNon so cosa dire...come pensare in questa citta' che continua a ringhiareRicordo il Colonnato dove ci si sedeva a guardare il resto passareavevano occhi lastricati di arenaria ruvidae un contratto liscio di proprieta' da cementareun'armata di becchini da cimitero municipale.Tutti dicevamo di volercene andaresi, ora e' diverso... adesso parlano da solicoi buchi da colpo di fucile per occhiquelli che ringhiano al cellularecon lo stile grigio piombo e cenere da esportarescuotono la testa di quelli a coloriche ringhiano da soli al vuotoun gregge inutile da licenziareche non ha il buon gusto di sparire senza bestemmiareSi cambia perche' sia tutto ugualenelle 5 Giornate le stesse bandiere a sventolarein questa pianura che mi mette il mal di marema tu non mi ascoltare...Dal marmo delle cattedrali sublimalialla lamiera suburbana subumana da cancellareda rivestire di una colata di catrame l'estetica inconfondibile della vetrina col suo contraltareGuglie e lance al cielo di antenne dal tempio del dio dell'eteredi arsenali pronti all' offensiva satellitareper l'ultima notizia adulterata da divulgareGrazie per la tregua, grazie per la rosa piranhaverniciata blu' cromata che mi hai compratola regalo alle acque morte che passeggiano in Darsenaper sentire lo squarcio di fiore assassinatourlare un assolo nel gorgo del ringhiare La Piazza e' bella questo e' vero...ci tornerei se solamenteinvece di un cavallo e sopra un re il monumento fosse all'Uccello di Fuocoa ricordare sul piedestallo un uomo che sognava al freddo di una panchinauno di quelli bruciati con una latta di benzina.Intruppati in un altro tram verde ringhio carroarmatovorrei una poesia da leggere su un muroma tu non mi stare a sentirenon mi ascoltare, in questa citta' che mi storta le parole.