Acrobazie del cuore

Volo d'Angelo


 Distendo le braccia come remi tesi in cerca di possibilità da fendere e mi tuffo nel vuoto pervaso da traboccante autodeterminazione, mentre l’Amore, con una mano sotto la pancia come quando si impara a nuotare, mi sorregge per il tempo necessario a prendere confidenza con la vertigine, per poi lasciarmi libera di Volare.Forti raffiche di vento accarezzano prepotentemente il mio viso, per poi trasformarsi in dolce brezza stemperandosi nella vivacità di un frullare di pensieri che mi sfrecciano veloci davanti agli occhi, conferendomi, nell'illusione della loro fuga, un attimo di eterno abbandono.Sento il calore del Sole intrecciare i suoi raggi con le dita delle mie mani spalancate a coglierne l’ambrata resina medicamentosa.Sento il suo sguardo tollerante ed indulgente posarsi su di me, come un fratello maggiore osserva benevolo la sorellina più piccola, in un gioco di espressioni senza tempo.Sento la mitezza della sua natura trasmettermi la dolcezza di un panorama che si delinea in una bordatura indefinita, frastagliata come una passamaneria ricamata con perline opalescenti.Incrocio il volo delle rondini e ne rincorro gli svolazzi per poi planare sul bordo radiante di una nuvola colorata di papaveri e fiordalisi, merlata come la torre di un castello incantato.Mi lascio cullare dalle correnti d’aria che guidano, come un pilota automatico, la direzione del mio viaggio. Abbandono i comandi e lascio che la traiettoria segua, autonomamente, la scia di un'esile libellula che scansa gli ostacoli del cuore, nella flessibilità di un giunco che si orienta tra le distanze frapposte dalla mente.In un impeto di coraggiosa prestanza, mi lancio in picchiata verso l'abisso e rasando il pelo dell’acqua raccolgo increspature di Cielo liquido che porto in alto nell’aurea ascesa verso la Gioia.