Creato da seiononavessime il 05/03/2015
 

La vita che vorrei

Sogno una realtà diversa tra un colloquio di lavoro e l'altro!!!

 

 

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Un pizzico di fortuna quando si è se stessi

Post n°8 pubblicato il 13 Marzo 2015 da seiononavessime
 

Vista la serie di  avvenimenti prive di un lieto fine, Kardià ha deciso di provare a cercare lavoro a tu per tu. La ragazza ha iniziato con qualche centro commerciale. Girando per negozi si è fermata a lasciare il proprio curriculum vitae lì dove c'era l'insegna Cercasi Commessa.

            Qui dovrei avere più possibilità di essere presa.

Aveva pensato fermandosi al primo negozio.

Scusi - domandai alla commessa- ho visto che cercate una commessa vorrei avere qualche informazione sul tipo di lavoro e l'orario. Saresti disposta a lavorare dalle ore 8 alle ore 20 con un'ora di pausa per il pranzo?- Mi rispose la commessa attendendo che io scappassi via. - Ma voi cercate una commessa o qualcuno che sia inumano?- Domandai disgustata.

Come si può chiedere oggigiorno ad una persona di lavorare dodici ore. La legge parla chiaro. Ogni persona può lavorare per un massimo di otto ore lavorative. In questo modo la persona sarà più produttiva.  Lo capì perfino un uomo che visse tra la fine dell'800 e la prima metà del '900: Henry Ford. Chi era? Un americano di origine irlandese che rivoluzionò il mondo automobilistico. Un uomo geniale che diede vita alla catena di montaggio e che organizzò al meglio il lavoro in azienda. Ford aveva infatti capito che, per rendere al massimo, i suoi dipendenti avrebbero dovuto lavorare meno ore e soprattutto doveva stimolarli a lavorare meglio. Per questo decise di raddoppiare i guadagni e ridurre le ore di lavoro. Le sue sono state decisioni a dir poco rivoluzionarie. Le nostre sono invece legate allo stile di vita di padre padrone.

Hai trovato altri negozi che cercavano una commessa?

Si. Ho lasciato il curriculum nel secondo negozio. Non c'era la responsabile ma una commessa. Lo prese e lo ripose in un cassetto dicendomi che mi avrebbero chiamata per un colloquio. Ma quella telefonata non arrivò mai. Nel terzo negozio invece mi dissero che per un colloquio dovevo rivolgermi direttamente dal direttore.

Quindi sei dovuta andare di nuovo un altro giorno?

            No. Lo trovai subito. E senza giri di parole ti dico che mi ha liquidata subito.

Si è rifiutato di farti un colloquio?

Il colloquio me lo ha fatto in modo molto disinteressato. E subito dopo mi ha detto che cercava personale qualificato.. ed io non lo ero.

E a questo punto andasti via?

Provai a convincerlo della mia buona volontà ad imparare. Ma non servì a nulla. Era sul punto di chiamare la vigilanza se non fossi andata via.

Cosa si prova davanti all'ennesima delusione?

Ero stizzita. Per la prima volta però non ce l'avevo con me ma con loro. Non ero io il problema ma la cultura in cui ero immersa. Eravamo incompatibili. Io troppo corretta, paziente ed insicura. Lei troppo scorretta e prima di opportunità per i buonisti. Ma non finì così.

Perché? Cosa è accaduto?

Qualche settimana dopo conobbi un signore. Ero seduta al bar a fare colazione. Non c'erano posti liberi e il signore mi chiese se poteva sedersi. Feci un cenno e restai in silenzio per qualche istante. Lui mi guardò e disse Alla tua età divoravo il mondo io. Qual è il motivo della tua tristezza? Non so perché ma iniziai a raccontargli delle mie disavventure nei colloqui di lavoro e soprattutto gli parlai di questa mia ultima delusione senza risparmiarmi nomi di negozi ne del direttore.

Ti diede qualche consiglio particolare?

Mi chiese il curriculum e qualche giorno dopo fui contattata dal Centro Commerciale per un'offerta di lavoro. Non mi fecero nemmeno il colloquio. Anzi il direttore mi domandò scusa per come mi aveva trattata. Il direttore. Scusa se mi ripeto ma devo precisare che il tipo che mi aveva  fatto il colloquio aveva solo il compito di selezionare il personale. In realtà il direttore era il signore con cui avevo parlato al bar.

Cari amici pare che non sempre la sincerità ha esito negativo. Kardià ha avuto la fortuna di conoscere la persona giusta nel momento giusto.. ed ecco che ora ha il suo lavoro da commessa.

CONTINUA...

 

 

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Commenti al Post:
walter680
walter680 il 13/03/15 alle 18:48 via WEB
posso sperare che la persona in questione non demorda , credo che alla fine sia ripagata. buon we. walter
 
metto.radici1
metto.radici1 il 13/03/15 alle 18:57 via WEB
Ti auguro un sereno e dolce fine settimana-Complimenti per il racconto....molto bello -Lucky
 
diabolik141
diabolik141 il 13/03/15 alle 20:18 via WEB
Io ho appreso che quando non si ha più nulla da perdere che sei padrone di tutto quello che ci circonda e delle nostre azioni e diamo il meglio di noi senza curarci delle conseguenze...
 
Master_Shoshanna
Master_Shoshanna il 15/03/15 alle 10:41 via WEB
Se hai una passione, uno scopo, non é importante l'orario lavorativo... perchè lo usi per raggiungere lo scopo. Oppure, se trovi un lavoro che ti appassiona non guarderai il tempo trascorrere, perchè non lo percepirai nemmeno come lavoro, ma come il miglior modo per passare il tuo tempo. Osservati. Non c'è qualcosa che vuoi raggiungere? Non hai qualche passione? Fai un elenco di cose che vorresti nella tua vita. Non porti limiti.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
iodio il 15/03/15 alle 19:53 via WEB
Attenzione a ciò che si scrive. Voglio ben sottolineare che non bisogna annullarsi per raggiungere un obiettivo. L'orario di lavoro ha importanza ed è legge: 8 ore? Queste ore servono a garantire salute e vita sociale. Ricorda che l'uomo non è una macchina. <Master_Shoshanna>
 
Master_Shoshanna
Master_Shoshanna il 16/03/15 alle 12:32 via WEB
8 ore in fabbrica. Ma chi tende a responsabilizzarsi facendo un mestiere, per esempio, lavora più di 8 ore. Perchè tutto dipende da lui... a partire dal guadagno. Io so quel che scrivo.
 
seiononavessime
seiononavessime il 16/03/15 alle 19:34 via WEB
credo che la differenza sta nell'essere lavoratore dipendente o lavoratore autonomo..
 
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