Capello: "Rimango alla Juventus"

Post n°13 pubblicato il 21 Maggio 2006 da Giovanni2006
 
Tag: News
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"Indagini? Aspettiamo a dare giudizi"

 

Dopo 40 giorni di silenzio stampa, la Juventus ritrova la parola per festeggiare il 29° scudetto della sua storia. Nella festa di Bari, il primo a parlare è il tecnico Fabio Capello. "Che valore ha questo scudetto? Siamo stati in testa per 76 partite di seguito... - ha detto a Sky - Usciamo a testa alta, questo è un grande gruppo". Sulle indagini: "Aspettiamo a dare giudizi". Sul futuro: "Rimango alla Juve".

Il tecnico bianconero ritrova la parola e giura fedeltà alla Juventus, nonostante le voci che lo vogliono vicino ad un accordo con l'Inter. "Il mio futuro è sicuramente qui: sono legato a Bettega e Gai". Alla Juve anche in B? la domanda: "Perché? Io dico, aspettate: si danno giudizi prima di sapere. Io dico che è meglio aspettare, e poi magari si riderà... Non c'è motivo per cui io debba lasciare la Juve, dove mi sono trovato molto bene: credo di rimanere alla Juventus". Non mancano parole di stima per i dirigenti. "Noi della squadra siamo vicini ai nostri dirigenti: siamo grati per quello che hanno fatto":

"E' uno scudetto importante che viene dopo un anno in cui siamo stati sempre i primi, abbiamo fatto un gran campionato" il pensiero di Fabio Cannavaro. Il difensore spende anche una battuta sulla bufera che si è abbattuta sulla Juve. "Sul fronte delle indagini che riguardano il club, il difensore della nazionale - ha detto - Sono tanti problemi che risolverà la società. Dobbiamo fare i complimenti al nostro pubblico perchè ci sono stati vicini e oggi sono venuti qua in tantissimi".

 
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Calcio,Carraro:scudetto provvisorio

Post n°12 pubblicato il 21 Maggio 2006 da Giovanni2006
 
Tag: News

"Anni per cancellare quanto successo"

 

Il presidente dimissionaro della Figc, Franco Carraro, ha precisato che la serie A assegnerà lo scudetto, ma non in maniera defintiva. "A chi vincerà il campionato verrà provvisoriamente assegnato lo scudetto. Dopodichè le indagini della giustizia soprtiva porteranno a delle conclusioni", ha detto. Sul futuro: "Ci vorranno anni per cancellare quanto successo". Critiche a Paparesta: "E' venuto meno ai suoi doveri".

"E' giusto che si azzeri tutto". Franco Carraro motiva così le sue dimissioni dai vertici della Figc così nel corso della trasmissione "1/2 H" condotta da Lucia Annunziata. "Mi sono reso conto che la reazione dell'opinione pubblica era fortissima e ho ritenuto che non fosse possibile che al vertice della federazione ci fosse una persona discussa nella sua figura istituzionale sia dall'interno sia dall'esterno. Sono lì da molti anni e ho capito che c'era una certa saturazione. Non conoscevo l'esito delle indagini delle Procure di Napoli e Roma, ma ho avuto subito la percezioni che le cose fossero molto gravi. E che non fossero gestibili da uno come me, anche se mi sono sempre considerato una persona onesta, che come presidente federale avevo una responsabilita' oggettiva". Poi, sulla Gea: "Io sono stato l'unica persona a chiedere una commissione di agenti di esaminare il coso Gea. E un anno dopo l'indagine si e' conclusa con li"archiviazione".

L'ex presidente della Figc è critico nei confronti di Paparesta: "E' venuto fortemente meno ai suoi doveri - spiega - avrebbe dovuto denunciare. Ho sentito che si è difeso dicendo 'Se avessi denunciato non avrei più arbitrato'. Come fa a dire una cosa del genere lui che è figlio d'arte e sta nel mondo del calcio da tanto tempo? Moggi? A volte in tv sembrava lui il conduttore, la cosa più triste è il senso di arroganza e impunità". Sullo scudetto: "Il campionato finisce oggi. A chi lo vincerà verrà provvisoriamente assegnato lo scudetto. Dopodichè le indagini della giustizia sportiva porteranno a delle conclusioni. L'assegnazione è sempre provvisoria perché i risultati vengono omologati dopo un certo tempo".

 

 
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Calciopoli: 72 partite nel mirino

Post n°11 pubblicato il 21 Maggio 2006 da Giovanni2006
 
Tag: News
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Sotto accusa il campionato 2004/05

Sono 72 le partite del campionato 2004/05 sotto inchiesta. Secondo i verbali stilati dai Carabinieri di Roma e passati ai magistrati di Napoli, intere giornate di quella stagione (la 5.a e la 13.a) e almeno 22 dei 38 turni sarebbero stati organizzati da Luciano Moggi insieme ai due designatori arbitrali Bergamo e Pairetto. Non solo favori alla Juve, ma anche un'attenzione speciale per le squadre protetta dall'ex dg.

Si era partiti con 19 gare sospette, e dopo solo una settimana sono salite a 72 le gara del campionato 2004/2005 sotto inchiesta. E' quanto scrive il quotidiano "Repubblica", che trova il dato nelle 1011 pagine dell'informativa dei carabinieri di Roma passata ai magistrati di Napoli. Sotto inchiesta addirittura intere giornate della stagione passata, si tratta della 13esima di andata e della 5.a di ritorno, che sarebbero state preventivamente organizzate da Luciano Moggi insieme ai designatori degli arbitri Bergamo e Pairetto. Altre partite, invece, sono entrate nell'inchiesta per le telefonate di avvertimento fatte da Moggi agli amici moviolisti e giornalisti.
Dal quadro delle telefonate intercettate scaturisce, oltre agli arbitraggi pilotati in favore della Juventus, una particolare attenzione per le squadre protette da Luciano Moggi: prime fra tutte Reggina e Messina. Ad esempio, in un'intercettazione di Lillo Foti prima della partita con il Brescia, il presidente degli amaranto chiede rassicurazioni al designatore Bergamo sulla terna arbitrale prescelta. Foti: "Senti tutto a posto?". Bergamo gli risponde: "Per domani tutto preparato". Lo stesso Bergamo illustra chiaramente in una telefonata al vicepresidente federale Mazzini come funziona con gli arbitri. "Alcuni arbitri mi danno retta - ha detto Bergamo - altri me ne danno meno perchè Gigi (Pairetto) si è fatto più forte di me. E Gigi, sai, risponde alla Sampdoria...al Milan...all'Inter...al Verona...al Vicenza...al Palermo...A tutti quelli dove ci sono grandi magazzini e lui ha bisogno di lavorare".

 
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Lista Gea, le prime smentite

Post n°10 pubblicato il 21 Maggio 2006 da Giovanni2006
 
Tag: News

Mancini: "Nessun vincolo con loro"

La lista stilata dai Carabinieri di Roma con i nominativi dei tecnici legati alla Gea ha scatenato le prime reazioni. Roberto Mancini prende le distanze. "Non ho mai avuto nessun vincolo contrattuale per quello che riguarda la mia professione di allenatore - ha detto - Quando ero tecnico della Lazio ho solo valutato delle sponsorizzazioni commerciali". Smentite anche da parte di Perotti, Gregucci e Papadopulo.

Il primo a smentire qualsiasi legame con la Gea (per la quale lavora il figlio Davide) era stato Marcello Lippi nella serata di venerdì. "Io assistito da mio figlio Davide? Non ho mai avuto alcun procuratore....No, mio figlio non mi assiste" la replica del ct della Nazionale. Poi è stato il turno di Roberto Mancini, che attraverso il sito dell'Inter ha chiarito i suoi rapporti con Moggi Jr e compagni. "Come ho già spiegato in altre occasioni e anche alle autorità competenti, non ho mai avuto nessun vincolo contrattuale per quello che riguarda la mia professione di allenatore - ha spiegato l'allenatore jesino - Quando ero tecnico della Lazio ho solo valutato delle sponsorizzazioni commerciali che mi erano state proposte".

Nella mattinata di sabato si sono tirati fuori altri tecnici. "In merito ad alcune notizie apparse oggi sui giornali riguardo un suo legame con la Gea World - si legge nel comunicato di Giovanni Papadopulo, tecnico del Palermo - precisa di non aver mai conferito alcun mandato di rappresentanza o assistenza nè alla Gea nè ad altri agenti od agenzie e di aver sempre esercitato la professione in forma autonoma". Stesso succo anche per Angelo Gregucci, a inizio stagione alla guida del Lecce. "Io non sono di nessuno, solo di me stesso - la sua risposta piccata - Non avendo firmato accordi con nessun procuratore e non essendo sotto controllo di nessuno voglio solo tutelare la difesa del mio nome". Anche l'ex allenatore del Genoa Attilio Perotti ha smentito, tramite il suo avvocato, Vincenzo Rispoli, di essere collegato con la Gea.

 
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La Gea controllava anche presidenti

Post n°9 pubblicato il 21 Maggio 2006 da Giovanni2006
 
Tag: News

In serie A, De Luca, Foti e Spinelli

Non solo la gestione delle procure di giocatori e allenatori. Secondo un elenco compilato dai carabinieri del Nucleo operativo di Roma e trasmesso ai magistrati di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sul calcio, la Gea controllava e gestiva anche presidenti e dirigenti di squadre di calcio professionistiche. Tre i presidenti di serie A nella lista: Paolo De Luca (Siena), Lillo Foti (Reggina) e Aldo Spinelli (Livorno).

Nell'elenco stilato dai Cc compaiono 31 nomi con l'intestazione "Presidenti, direttori generali sportivi, amministratori delegati, dirigenti". Oltre a De Luca, Spinelli e Foti, nell'elenco, in ordine alfabetico, spicca il nome di Daniele Pradè, ds della Roma. I carabinieri elencano, tra gli altri, i nomi di Giorgio Perinetti (Siena), Attilio Perotti (ex allenatore del Livorno all'epoca dell'informativa), Enrico Preziosi (Genoa), Fabrizio Lucchesi (Fiorentina), Gabriele Martino (Lazio), Luigi Pavarese (Avellino), Mariano Fabiani (Messina), Nicola Salerno (Cagliari).

"La Gea - scrivono i carabinieri - oltre ad operare da una posizione dominante per il potere commerciale che deriva dal suo parco calciatori e allenatori, esercita un'attività di controllo del mercato nel suo insieme e in particolare anche nei confronti delle società sportive, non solo attraverso la gestione di calciatori ed allenatori, ma anche attraverso i dirigenti delle stesse società. Secondo il rapporto dei carabinieri è evidente che "oltre al Messina, la Gea, sotto la costante ed attenta guida di Luciano Moggi, ha interessi diretti nelle seguenti società: Chievo, Livorno, Reggina, Siena in serie A; Bari, Genoa, Pescara, Ternana e Treviso, in serie B; Avellino e Reggiana in serie C1".

 
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