Chimayra

L'anfora di Bari


E' stata recuperata, nel porto di Bari, un'anfora romana risalente al II-I secolo a.C.. L'oggetto era depositato su un fondale sabbioso. La scoperta è stata fatta dai carabinieri del nucleo subacqueo, durante un'immersione di addestramento. Il reperto era parzialmente ricoperto di sabbia, ma abbastanza riconoscibile per chi ha frequentato corsi di archeologia subacquea. Per il recupero archeologico, il primo eseguito dal nucleo barese composto da otto uomini e operativo dallo scorso 26 ottobre, sono state necessarie alcune ore di lavoro. Grazie ad un paziente lavoro manuale di scavo, si sono eliminate sabbia e formazioni calcaree circostanti. Per riportare in superficie l'anfora è stato necessario imbracarla e caricarla sul gommone del reparto speciale dell'Arma. L'ultima operazione per recuperare definitivamente il reperto allo studio degli esperti, è stata la desalinizzazione. L'anfora è del tipo chiamato lamboglia 2, di forma ovoidale, dell'altezza di più o meno un metro e venti. Il collo dell'anfora è cilindrico con orlo a fascia verticale, anse a bastone applicate sotto l'orlo. Certamente veniva utilizzata per il trasporto del vino. Il manufatto è tipico dell'area mediterranea, soprattutto adriatica.