Chimayra

Luguvallium, l'avamposto perduto


E' trascorso circa un decennio da quando gli archeologi hanno iniziato a scavare di fronte al castello di Carlisle, in Inghilterra. In questi anni sono venuti alla luce circa 80.000 manufatti ed una gran quantità di ceramiche, armi e resti di legno, tutti di origine romana.Gli esperti ritengono che l'antica città di Luguvallium sia stata un importantissimo centro dell'Inghilterra del nord. Sono stati recuperati 2662 frammenti di ceramiche (tra le quali 442 scodelle celtiche), 536 monete romane, 30.250 frammenti di ossa animali, 11 punte di lancia, 32 punte di freccia, 21 spille, 9 pezzi di braccialetti, 10 forcine per capelli e 41 perline di vetro.I resti di legno e cuoio (pali, scarpe e tende) sono, a parere degli archeologi, i più sorprendenti. Il suolo umido ha preservato una serie di oggetti organici utili per ricostruire la vita del I-II secolo d.C.. E' stata ritrovata anche un'armatura nuova per il Regno Unito, fatta di piccole lamine di ferro.Il forte romano fu costruito tra il 72 ed il 73 d.C. e poteva ospitare 500 soldati. La documentazione esistente ha permesso di ricostruire, in parte, le abitudini dell'avamposto romano. Si cacciava regolarmente il cervo, si mangiavano soprattutto montoni e si giocava a latrunculi, la versione romana del gioco degli scacchi. Sono state trovate 12 pedine di vetro nere e bianche. Tra gli oggetti spiccano lamette, pettini e frammenti di specchio.Il forte venne utilizzato durante l'alto medioevo, dal 476 al 1000, anche se non è ancora chiaro cosa sia successo realmente in questo periodo, visto che, nel 1092, Guglielmo II d'Inghilterra costruì il primo castello medioevale dentro al forte romano.