Chimayra

Anna Perenna, dea dell'acqua e strega


Secondo un'antica leggenda, Anna Perenna sarebbe stata la sorella di Didone, fuggita a Roma dopo che quest'ultima si era data la morte. Nella nuova città sul Tevere, Anna Perenna fu accolta da Enea che, nel frattempo, aveva sposato Lavinia. La moglie di Enea, gelosa di Anna, la perseguitò - sempre secondo la leggenda - a tal punto da costringerla a trasformarsi in fiume.Altri autori, invece, vogliono che Anna Perenna fosse una vecchia che abitava l'antica città di Bovillae. Quando i plebei, che si erano ribellati ai patrizi arroccandosi sul Monte Sacro, dove furono assediati, Anna Perenna individuò una strada segreta che permise agli abitanti di Bovillae di rifornire di acqua e di cibo gli assediati, permettendo loro di resistere all'assedio patrizio.In realtà è più verosimile che Anna Perenna fosse un'antichissima divinità, forse di origine etrusca, patrona della natura e della fecondità, festeggiata attorno al 15 marzo con l'offerta di cibo e bevande ma anche con una certa libertà sessuale.La parola "ann", peraltro, significa cibo, il che si ricollega all'esistenza, in India, di una dea chiamata Anna Purna, forse ivi giunta direttamente dall'Urbe, rappresentata con le sembianze di una donna che porge ad un bambino un mestolo pieno di cibo. Del resto, in seguito, si denominerà "annona" la struttura incaricata degli approvvigionamenti di cibo all'interno di Roma.Nel corso della festa ad Anna Perenna, si svolgevano dei banchetti lungo la via Flaminia, all'interno del bosco sacro alla dea, identificato nella zona dei Monti Parioli, dove sono state anche ritrovate delle tavolette di defixiones ("maledizioni") in piombo e figure antropomorfe in cera ed altri materiali organici, conficcate a testa in giù in contenitori di piombo. Questi ritrovamenti hanno indotto gli studiosi a pensare che Anna Perenna avesse a che fare anche con la magia.La fontana di Anna Perenna è stata ritrovana nel 1999 all'interno degli scavi per un parcheggio interrato tra piazza Euclide e via Dal Monte (Parioli). La fontana ha forma rettangolare e reca, murate, delle iscrizioni che riportano il nome della dea. Essa sembra risalire al IV secolo a.C. e fu utilizzata almeno fino al VI secolo d.C.. Nel fango rappreso contenuto nella vasca sono stati rinvenuti diversi oggetti collegati alle pratiche magiche, ma anche un pentolone di rame, monete e lucerne, ora conservati nella Sezione Epigrafica del Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano. Questi oggetti, dal punto di vista antropologico, rimandano ad antiche pratiche sciamaniche relative a sacerdotesse molto simili all'iconografia medioevale della strega. Anna Perenna, in realtà, può essere intesa come un culto arcaico di Mater Matuta, la potenzialità del sesso femminile, talvolta definita feminino sacro. E', infatti, dea, donna, maga ed incantantrice ad un tempoIl ritrovamento della fontana di Anna Perenna ai Parioli, ricollega il mito della dea all'espressione "amnis perennis", a sua volta riferita ad una divinità delle acqua che si venerava, appunto, in questa fonte. La struttura della fontana è di tipo greco, l'acqua fuoriusciva attraverso delle fistulae e da protomi decorativi a testa di animale, previo passaggio in una cisterna di decantazione retrostante, dotata, alla sommità, di uno sfioramento che permetteva all'acqua in eccesso di ricadere nella vasca sottostante.