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Quotidiane incomprensioni di lavoro in Cina

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« Italia-Cina: gli opposti

Ma è sempre problema di comunicazione?

Post n°11 pubblicato il 11 Giugno 2008 da dangax
 

Ogni volta che in un rapporto coi cinesi capita un contrattempo, si parla di problemi di comunicazione, di culture diverse e approccio differente ai problemi.

 

Questo è vero sovente, ma non è vero sempre, non può esserlo sempre, soprattutto perché pare che il problema di comunicazione sia ad un solo verso, ossia loro non capiscono noi, mentre noi capiamo loro; e non perché “dobbiamo” capirli in quanto noi siamo gli ospiti, noi siamo venuti in Cina, ma perché- a mio modo di vedere- noi riusciamo forse a capire di più chi ragiona in maniera diversa di noi.

Questo purtroppo però non ci aiuta: errori ne commettiamo sempre, ogni qual volta vogliamo comunicare loro il nostro modo di fare le cose; ogni volta c’è un non detto, un inespresso che viene puntualmente interpretato dall’altro nella maniera sbagliata (chissà poi perché mai nella maniera giusta).

 

Questa premessa per raccontarvi una simpatica storiella che mi è appena successa.

Avevo lasciato una valigia con chiave a corredo per chiuderla, con all’interno uno strumento, presso un fornitore.

La settimana scora lo chiamo per chiedere di mandarmi valigia, strumento dentro e chiave

(nota: cerco di evitare ogni problema di comunicazione: non ho detto loro di mandarmi la valigia, perché magari non mi avrebbero mandato lo strumento; né ho detto loro di mandarmi lo strumento, perché magari non mi avrebbero mandato la valigia; no, ho cercato di essere il più chiaro possibile, senza scadere nel ridicolo).

Sorge il primo problema;: manager a cui avevo lasciato la chiave si è licenziata, e la nuova manager, che sa dov’è la chiave, non c’è; quindi mi dicono se possono mandarmi il tutto la settimana successiva, dato che era venerdì e poi lunedì era festa.

Ok.

Martedì successivo nessuno mi contatta: sono di nuovo tutti via, e non trovano la chiave.

Verso le 5 di sera, finalmente, mi dicono che mi manderanno lo strumento, valigia e “fai attenzione: la chiave la mettiamo dentro”.

 

Dopo 1 ora arriva il corriere, mi consegna il tutto: apro per verificare che dentro ci sia davvero tutto… lo strumento cè, la chiave no: in compenso c'è il portachiavi!

 

Chiedo il vostro parere: è un problema di comunicazione, questo? Cioè voglio dire, in Cina le serrature si aprono coi portachiavi?

Se non è un problema di comunicazione, cos’è allora?

Dico, perché la questione è troppo banale per poter dire: sono stupidi… no, non è così ovviamente…

 

Scrivo alla ragazza una e-mail, in cui le allego la foto che ho scattato alla “chiave”, con un solo commento: grazie per il portachiavi, ma la chiave dov’è?

La sua risposta: I am sorry for the trouble. I don't quite understand the key. Anyway, I will check and reply you ASAP.

Ecco, qui forse c’è un problema di comunicazione: non ha inteso l’ironia nella mia frase.

 

Da questo piccolo episodio, poi, mi è partito il trip mentale: guardavo fuori dalla finestra l’enorme blocco composto da grattacieli, centri commerciali che stanno costruendo, ripensavo a cosa sta combinando la Cina in questi anni di crescita impetuosa; ripensavo al fatto che i cinesi- pur con tutta la corruzione che c’è nel sistema, qui- le cose però le completano, le fanno, le fanno funzionare magari non come noi ci aspetteremmo (il mio bagno non è piastrellato, e non c’è neanche il battiscopa; le finestre non hanno le solette; dentro i centri commerciali piove dentro, dai tetti di molti edifici nuovi mancano le grondaie, così che quando piove diventano enormi piscine, sempre sul punto di tracimare, e l’elenco è lunghissimo), ma le fanno.

Le fanno nonostante a volte sembrano davvero incapaci anche di sommare 1+1, episodi che ti fanno dubitare della loro capacità raziocinante, episodi che si scontrano con quanto stanno poi effettivamente facendo.

 

E che fa davvero a pugni se confrontato con il mio Paese, l’Italia, dove le emergenze durano 15 anni (ma non è cronica una malattia che dura così tanto?), dove a distanza di decenni dai terremoti si vive ancora nelle baracche, dove la Salerno - Reggio Calabria aspetta il raddoppio da una vita, dove la Messina – Palermo diventa una statale, dove per costruire un qualcosa, si preventiva 1 milione di spesa e 3 anni di lavoro, e invece diventano 15 milioni e forse mai verrà finita.

E anche qui si potrebbe continuare.

 

E allora quando mi capitano quegli episodi come vi ho appena raccontato, davvero mi vengono le crisi di identità, penso davvero di non avere capito proprio nulla.

Perché questi, ai quali chiedi la chiave e non si pongono il minimo dubbio nel darti un portachiavi (parlo di persone laureate, in ingegneria e altro, con esperienze passate in aziende giapponesi e che parlano inglese), questi sono destinati a diventare il prossimo Impero....

 

 
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