Mi chiamo Miriam, ho 33 anni e sono in cura per un cancro al seno. Da gennaio 2012 sono curatrice del blog "chemioeffetti". Mi sono sempre curata con medicine omeopatiche, fitoterapia e simili, perché il mio corpo risponde in maniera migliore, cioè prima e meglio. Quando mi è stato diagnosticato il cancro, nell'autunno 2010, ho fatto tutte le ricerche, colloqui e visite possibili con vari esponenti di posizioni tradizionali e alternative. In particolare cercavo testimonianze sulla chemioterapia: volevo essere sicura che la mia vita potesse andare avanti, senza intralciare troppo il percorso già difficile della ricerca di una posizione lavorativa stabile, per quanto si decantino da un po’ di anni i "benefici" del precariato.Trovavo poco e niente, ma soprattutto trovavo solo esperienze dirette, cioè di persone che ce l'avevano fatta. Strano che i sostenitori dei metodi alternativi la attaccassero senza che ci fosse una prova a loro sostegno.Mi sono sentita impotente, ed ho abbandonato la mia prima scelta di terapia perché troppo costosa, optando così per una gratuita operazione chirurgica mutilante in visione di una tradizionale chemio-radio terapia: la mia convinzione era sostenuta dal fatto che avevo letto e sentito che c'era chi riusciva anche a lavorare sotto chemio. Quindi ho pensato "perché non io?" e una settimana dopo l'operazione, stavo frequentando le lezioni di un master in un'altra città. Iniziando a fare ciò che mi piaceva, ho preso ad ascoltare di più la mia persona: per me era chiaro che, dopo anni di forti stress e delusioni, non ce l'avrei fatta a sopportare una terapia tanto invasiva e poco rincuorante.
CHEMIO-EFFETTI
Mi chiamo Miriam, ho 33 anni e sono in cura per un cancro al seno. Da gennaio 2012 sono curatrice del blog "chemioeffetti". Mi sono sempre curata con medicine omeopatiche, fitoterapia e simili, perché il mio corpo risponde in maniera migliore, cioè prima e meglio. Quando mi è stato diagnosticato il cancro, nell'autunno 2010, ho fatto tutte le ricerche, colloqui e visite possibili con vari esponenti di posizioni tradizionali e alternative. In particolare cercavo testimonianze sulla chemioterapia: volevo essere sicura che la mia vita potesse andare avanti, senza intralciare troppo il percorso già difficile della ricerca di una posizione lavorativa stabile, per quanto si decantino da un po’ di anni i "benefici" del precariato.Trovavo poco e niente, ma soprattutto trovavo solo esperienze dirette, cioè di persone che ce l'avevano fatta. Strano che i sostenitori dei metodi alternativi la attaccassero senza che ci fosse una prova a loro sostegno.Mi sono sentita impotente, ed ho abbandonato la mia prima scelta di terapia perché troppo costosa, optando così per una gratuita operazione chirurgica mutilante in visione di una tradizionale chemio-radio terapia: la mia convinzione era sostenuta dal fatto che avevo letto e sentito che c'era chi riusciva anche a lavorare sotto chemio. Quindi ho pensato "perché non io?" e una settimana dopo l'operazione, stavo frequentando le lezioni di un master in un'altra città. Iniziando a fare ciò che mi piaceva, ho preso ad ascoltare di più la mia persona: per me era chiaro che, dopo anni di forti stress e delusioni, non ce l'avrei fatta a sopportare una terapia tanto invasiva e poco rincuorante.