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PRIMO SEMINARIO CLODIENSE


Lunedì 16 aprile, ore 15.30, aula magna dell’istituto tecnico “D. Cestari”: quelli riuniti non sono gli studenti, ma tecnici e allenatori provenienti da società del padovano, del veneziano e del rodigino per partecipare al I seminario Clodiense, organizzato appunto dalla Clodiense Calcio con il patrocinio del comune di Chioggia. Il relatore del seminario è stato Mr Alessandro Musicco, ex allenatore delle Giovanili del Milan ed attuale collaboratore delle nazionali giovanili del Club Italia. La prima parte dell’incontro è stata prettamente teorica, ma la parte pratica è arrivata nella seconda metà del pomeriggio, presso lo stadio “Aldo e Dino Ballarin”, dove Mr Musicco ha presentato alcune esercitazioni tecniche alle squadre delle Giovanili. L’evento è stato fortemente voluto dal responsabile del Settore Giovanile Lino Mainer, dal responsabile organizzativo Matteo Doria e dai Responsabili Tecnici Luca Spinadin e Massimo Ranzato ed è stato coordinato da Mr Raffaele Barra, allenatore degli Esordienti della Clodiense e collaboratore della rivista on line  www.allenatore.net, magazine nazionale che ha filmato l’intero seminario e che lo pubblicherà presto.Questo interessante clinic rientrerà nei prossimi anni all'interno di una più vasta agenda di impegni tecnici che la Clodiense intende promuovere per formare personale e giocatori sempre più qualificati e capaci.
Durante il dibattito ’accento è stato posto sul confronto tra il modello educativo italiano rispetto a quello di altri paesi europei quali Spagna, Germania, Francia ed Inghilterra.In Italia, mediamente, si praticano circa 650 ore di sport nelle scuole, tenendo conto che l’educazione fisica praticata nelle scuole primarie è molto spesso affidata alle maestre che insegnano anche altre materie. Nei paesi europei citati la media è di 2500 ore l’anno, con ricadute positive, oltre che su risultati e prestazioni sportive, anche sulla salute.
In Italia si stanno costantemente alzando i livelli di diabete e di obesità giovanile, allinearsi a paesi più “evoluti” porterebbe ad una cultura dello sport e ed anche a una modifica dell’intero stile di vita di una persona.Viviana T.