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VIVERE: VIAGGIO DI ANDATA E RITORNO


Il laboratorio teatrale “Teatrandy “ promosso dall’equipe disabilità della Coop. Titoli Minori , ha ormai una storia pluriennale , da ormai cinque anni infatti quindici persone disabili del Territorio Basso Polesano, sperimentano l’esperienza del teatro e della danza, portando in scena ogni anno un nuovo spettacolo .Negli ultimi  tre  anni inoltre la sensibilità e l’attenzione dell’Aulss14 e del Comune di Chioggia , attraverso la programmazione dei piani di zona, ha finanziato e permesso di allargare l’esperienza anche nel Comune di Chioggia, coinvolgendo dieci ragazzi disabili del territorio clodiense di età compresa tra i 15 e 25 anni in questa esperienza importante.   Quest’anno l’intero gruppo ha unito le sue forze per realizzare uno spettacolo in due atti di teatro-danza che ha il titolo di VIVERE: VIAGGIO DI ANDATA E RITORNO.Ciò ha permesso  ai ragazzi di  sperimentarsi nel teatro e nella danza e, inoltre, hanno avuto la possibilità di acquisire un ruolo nella comunità. La visibilità creata dalla rappresentazione, infatti, si auspica potrà incrementare una maggiore sensibilità e capacità di aprirsi all’altro, percependo la persona disabile, nelle sue abilità e non nelle sue limitazioni che pur esistendo, non ne annullano la capacità di essere “persona”, la stessa scelta del tema che verrà rappresentato ha l’ulteriore obbiettivo di sottolineare ciò. A essere messa in scena, attraverso la danza , la recitazione e la musica, è l’esistenza nella sua essenza di ciclicità: tutti noi nasciamo, attraversiamo le varie fasi : infanzia, giovinezza età adulta e vecchiaia , moriamo;  tutto poi  però riprende attraverso una nuova vita che nasce. I partecipanti racconteranno con il corpo, il movimento la mimica facciale i costumi e le musiche il percorso che loro e ognuno di noi fa dalla nascita alla morte
L’argomento importante e semplice al contempo sarà spunto per momenti  di narrazione comici, altri commoventi  tutto per permettere al pubblico di passare una serata  divertente  ma anche ci auspichiamo,   di riflessione,  per poter concepire e poter vedere finalmente la persona disabile  con occhi diversi.