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Musica trionfale, ovvero il Trionfo della Musica


Cari lettori, non mi stancherò mai di dirvi di quanto, inconsapevolemente o meno, durante la vita si faccia uso della musica classica.L'altro giorno in palestra ho sentito un remix dei Carmina Burana. In palestra, avete letto bene! Questo ad indicare che anche i djs più bizzarri ed innovativi delle nuove generazioni spesso usano musicalità prendendo spunto dalle opere più famose dei cosiddetti autori classici. 
Sentite quì:E' doveroso per me darvi alcuni accenni! Carmina Burana è una cantata scenica composta da Carl Orff tra il 1935 e il 1936, ed è basata su 24 poemi tra quelli trovati nei testi poetici medievali omonimi. Il titolo completo è "Carmina burana: Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis". Chiaro, no?Questa composizione appartiene al trittico teatrale di Orff "Trionfi" che, composto in periodi diversi, comprende anche i Catulli Carmina e il Trionfo di Afrodite.  L'opera non segue una trama precisa, ma parte della struttura della composizione si basa sul concetto del giro della ruota della fortuna: infatti sulla prima pagina della raccolta dei poemi è rappresentata la ruota con quattro frasi posizionate intorno quest'ultimo. 
 Il termine Carmina Burana è stato introdotto dallo studioso Johann Andreas Schmeller nel 1847 in occasione della prima pubblicazione del manoscritto. Tale codice comprende 228 componimenti poetici su 112 fogli di pergamena decorati con 8 miniature. Sembra che tutte le liriche dovessero essere destinate al canto, ma gli amanuensi autori di questo manoscritto non riportarono la musica di tutti i canti poetici, cosicché possiamo ricostruire l'andamento melodico solo di 47 di essi. Il codice è suddiviso in sezioni:•Carmina morali, argomento satirico e morale•Carmina veris et amoris, argomento amoroso•Carmina lusorum et potatoru, canti bacchici e conviviali•Carmina divina, argomento moralistico sacraleI testi (tutti in latino eccetto 47, scritti in alto tedesco) hanno argomento evidentemente molto diverso tra loro, e dimostrano la poliedricità della produzione goliardica. Se da un lato troviamo i ben noti inni bacchici, le canzoni d'amore ad alto contenuto erotico e le parodie blasfeme della liturgia, dall'altro emergono un rifiuto della ricchezza e la condanna della curia romana, nella quale molti membri erano sempre e solo dediti alla ricerca del potere.
Uhm, troppe informazioni mi sa. Vi siete persi? Scusate non era mia intenzione, mi son fatta prendere dall'entusiasmo! Ora vi saluto, ma non prima di avervi fatto ascoltare la marcia trionfale di Giuseppe Verdi!Alla prossima! Raffaella Caporale