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Il calore del Natale


Ricordo una giornata di luglio con un tasso di umidità pari quasi al 100% e 300 persone davanti a me da imbarcare per la Croazia. Mentre le mie colleghe bramavano la spiaggia, il mare e la tintarella, io chiudevo gli occhi e immaginavo fiocchi di neve appesi alla finestra; nella mia pazzia mentale potevo perfino sentire il profumo della cannella e dei biscotti allo zenzero. Il giorno dopo, a casa, erano rotolate giù dalla soffitta le prime palle di polistirolo accompagnate dalle loro fedeli amiche: le stoffe natalizie. Oggi è l’ 8 dicembre, il giorno dell’Immacolata, e, come tradizione vuole, nelle case appare l'albero di Natale. I miei due alberi di Natale (come potevate pensare che ne avessi solo uno?) sono “magicamente” apparsi  due settimane fa, insieme al Santo Presepe, nel quale mancano solo il Gesù bambino, che attende sempre paziente la Sua Nascita e la nostra attenzione, e i Re Magi, che arrivano pian pianino e con fatica attraversando le mensole del soggiorno, verso la meta finale, la credenza, intesa sia in termine “popolare” (il mobile), sia nella sua accezione più alta, la credenza nella nascita del Salvatore.
Mille e una decorazione trovano rifugio in ogni angolo, danno il loro benvenuto sulle porte, emanano calore dai termosifoni; renne, pupazzi di neve, angeli e ghirlande, pacchettini, biglietti e le più belle melodie della stagione.  Il mio è il Natale caldo del legno, del feltro, e della lana, un Natale scintillante dai mille bagliori del vetro e delle candele; un Natale  d’armonia cromatica con il candore del bianco, la passione del rosso, la preziosità dell’oro; un Natale all’aroma di mandarino, cannella, arancia, vaniglia, anice stellato e cioccolato; un Natale con amici vecchi e nuovi, con le persone a cui vogliamo più bene, tra i ricordi passati, i bei momenti presenti e i desideri futuri.  
       
        Una boccata d’amore che scalda il cuore in queste giornate d’inverno; la suggestione e il sapore della fiaba, per non smettere di credere in un mondo sempre migliore. Da oggi posso cominciare ad augurarvi Buon Natale. Sara Ferro