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“Boscolo” e “Tiozzo”, si torna alla legalità


“Boscolo” e “Tiozzo”, si torna alla “legalità”. Dopo una fase di assestamento e di aggiornamento delle procedure dei servizi anagrafici per rendere automatico il procedimento di modifica dei dati, ora per i 10.164 residenti, 7749 Boscolo e 2415 Tiozzo, sarà possibile richiedere velocemente la correzione degli atti e dei documenti.Viene così eliminata definitivamente l’anomalia del “detto” nei documenti, trascritto per consuetudine tra virgolette, che diventa a tutti gli effetti, secondo il decreto ministeriale del 4 Novembre 2009, parte integrante del cognome. “Per attuare questa rivoluzione, che coinvolge un quinto della popolazione di Chioggia, gli uffici comunali si sono preparati adeguatamente. Mentre per l’iscrizione dei nuovi nati non c’è stato fin da subito alcun problema, per il pregresso abbiamo dovuto operare delle sostanziali modifiche alle procedure automatizzate. La correzione degli atti e dei documenti rimane facoltativa. I cittadini potranno chiedere la modifica della carta d’identità, solo se lo vorranno. – spiega l’assessore ai servizi anagrafici Andrea Abbagnara – Una volta risolta questa problematica e rivisto l’assetto dell’ufficio che sarà integrato da nuovo personale, inizieremo a far partire il progetto dapprima della carta di identità elettronica e in un secondo momento del timbro digitale per le certificazioni. Vogliamo infatti informatizzare le procedure, rendendo possibile l’accesso al servizio di certificazioni dell’anagrafe 24 ore su 24 tramite internet, con il duplice obiettivo di snellire l’attività degli uffici e di eliminare le code agli sportelli”.
Entro un anno dall’entrata in vigore del decreto ministeriale, i cittadini tramite dichiarazione all’ufficio di stato civile, potranno inoltre chiedere di far indicare il “detto”, presente nel proprio nome, non come parte del cognome di famiglia, ma come parte del prenome o nella forma risultante nell’atto di nascita ed avere lo stesso trattamento anagrafico preesistente. In questo caso il “detto” non sarà trasmissibile ai figli.