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Business Plan


San Silvestro, ore 17.00. Eccole che arrivano, puntuali come un orologio del Canton Ticino. La malinconia di fine anno e l’euforia per quello che sta per arrivare si shakerano insieme in uno strano cocktail ossimoroso. Il senso di incompiuto è sempre forte. La sensazione che un altro anno sia passato troppo in fretta, come una dolce avvolgente meringa sciolta in bocca, in un momento di estasi durato troppo poco. 
Riccardo CirielloGruppo Ossigeno Non ho nessuna intenzione di buttare via le cose vecchie. Il vintage è sinonimo di nuova vita. Tutto fa brodo. E il brodo è un classico irrinunciabile. Non voglio nemmeno cancellare i momenti uggiosi. In questo tempo di sprechi io sono sempre per il riciclo, anche delle emozioni. Perchè anche quelle che ci fanno piangere hanno un valore intrinseco. Lo diceva anche De Andrè che “dai diamanti non nasce niente/dal letame nascono i fiori”. 
 A mezzanotte non voglio premere off. Basta un alt-ctrl-canc e mi riavvio positiva con tutti gli aggiornamenti.  
Se ci penso per bene però è davvero ridicolo.  Come se il primo di gennaio fosse veramente il primo giorno della nostra nuova vita. Quando invece ogni giorno in cui possiamo respirare è il primo giorno. Un primo giorno unico in cui possiamo fare qualcosa, cibandoci di pane, amore e creatività.  "Se solo uno pensa alla necessaria solitudine... le lunghe pause del dubbio... E quei momenti di felicità così gratuiti... o la felicità dell'alba, i giorni in cui l'idea ti fa saltar giù dal letto... perché non è il gallo a svegliarti, nè il camion della spazzatura... non è neppure la prospettiva del premio o l'ambizione di lasciare una traccia... E' l'urgenza di quel piccolo tocco di scalpello a cui pensavi quando ti sei addormentato... quella pennellata di ocra rosso all'angolo destro della tua tela, lassù in cima... ecco cosa ti fa saltar giù dal letto! Il suono inebriante di una nota, che cambierà tutto... un nonnulla in punta di penna, forse una virgola, una semplice virgola... una sfumatura essenziale... il minuscolo dell'opera... una cosa da niente... solo la necessità... Dio mio, la bellezza di quelle mattine necessarie, nella casa addormentata..." Daniel Pennac Come da tradizione sono qui a fare la lista dei buoni propositi per il futuro. Più o meno sempre quelli, dai tempi del liceo. Dimagrire, mangiare meno spazzatura, imparare a lavorare a maglia, leggere di più. 
Solo che, ora che ho superato la soglia dei 30 anni, mi sento più matura e professionale; il mio elenco è diventato un “Business Plan”. Un progetto. Il primo punto del mio progetto quest’anno è : coltivare i propri talenti e le proprie idee. Come fossero germogli da annaffiare per non farli marcire. Talento, che parola ricca di potenziale. Spesso una ricchezza sottopelle che non sappiamo nemmeno noi stessi di avere. Un proverbio dell’antico Perù dice “Esiste già. Ma non è ancora qui”. Ecco che accade qualcosa e tale preziosità sgorga copiosa come lava incandescente. Vibra come note non più silenziose. 
 Il mio augurio per me e per tutti voi che leggete è che ogni idea scritta nei post-it, poco importa che siano attaccati in giro o nelle pareti della vostra anima, ogni idea diventi punto fermo, piolo della scala che porterà sempre più in alto. 
 Il mio 2010 è stato un anno di distrazioni. Che hanno portato altre distrazioni. E via di nuovo verso nuove distrazioni. Questo forse è il mio peggior difetto.  Lasciarmi distrarre. O forse in realtà è un punto di forza. Perchè quest’anno ho imparato che spesso sono proprio le distrazioni costruttive e ciò che non era previsto che ci fanno crescere di più. Certo i problemi non sono mancati. Spesso ci si ritrova come un gabbiano che cerca di destreggiarsi tra le onde impetuose dell’oceano. Le raffiche di vento possono essere forti, il rischio è quello di venire travolti e finire alla deriva. Eppure è più forte la speranza di trovare pesce.. ehm... pane per i nostri denti. E che alla fine splenda sempre l’arcobaleno.  Non voglio essere “come una barca che non esce mai dal porto “ (Lorenzo). Sono pronta a spiegare nuovamente le vele. La destinazione? Decidete la vostra. Io “ho visto un posto che mi piace, si chiama Mondo”.Sara Ferrops. Lo so che sono esageratamente ottimista. Sono cosi di default. Prendetevela con l’Altissimo.