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IO, ME MEDESIMO
Ciao a tutti,
sono un ragazzo di 34 anni, vivo nella ridente Brianza (cos'avrà da ridere, proprio non lo so), mi occupo di comunicazione e organizzazione eventi e, nel poco tempo libero che mi rimane, scrivo e cazzeggio allegramente.
Questo blog non ha velleità artistiche, non contiene alti messaggi morali e non aspira a diventare centro di animate discussioni culturali. Voglio solo condividere con voi piccoli aneddoti, parole inutili e pensieri centrifugati, se poi riesco a strapparvi un sorriso, tanto meglio!
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Primavera, tempo di spremitura
Post n°83 pubblicato il 14 Marzo 2012 da CialtroneStraparla
Rifuggo la paternità come Flavia Vento rifugge i congiuntivi. Non mi sento portato, poi mi verrebbero le smagliature. Grazie al cielo non tutti la pensano come me, altrimenti la nostra estinzione sarebbe alle porte. Un mio amico, che per la privacy chiameremo LS, vuole avere una nidiata di frugoletti che sbavano, urinano e ruzzolano per casa. Il mio alano si comportava esattamente così, ma non voglio polemizzare. Purtroppo l'affannosa ricerca di un bambino, meglio sarebbe dire “l'ansimante ricerca di un bambino”, tarda a dare dei frutti, anche se a mio avviso il bello sta proprio nel cercare. Si è quindi palesata la necessità di un consulto medico per verificare il corretto funzionamento di tutti gli organi riproduttivi coinvolti nella faccenda. Per l'uomo il tutto si traduce con un semplice 5 contro 1 e con la raccolta del liquido seminale in un vasetto sterile. Sicuramente non è un esame invasivo e in altre occasioni la cosa avrebbe sicuramente dei riscontri piacevoli. Non è questo il caso. Nel mio immaginario mi aspettavo una sala adibita allo svolgimento di pratiche manuali. Una camera confortevole con qualche giornaletto degli anni 80 a disposizione per solleticare la fantasia, un po' di privacy, musica per creare l'atmosfera, una bottiglia di champagne e poi un po' di olio di gomito. Alla fine una sigaretta e due coccole dall'infermiera di turno. Nella realtà è tutto diverso. LS si è recato in ospedale per la raccolta, è chiamata proprio così: la raccolta. Non si specifica altro, come se la parola sperma fosse sconveniente. A voler usare un po' di fantasia potrebbero chiamarla “la spremitura". Comunque, l'infermiera gli indica il bagno destinato alla semina. I servizi igienici sono nella sala d'attesa dell'ambulatorio per il prelievo del sangue, avete presente quella sala gremita di persone in attesa di farsi punzecchiare, proprio lì. Il massimo delle privacy. LS entra, si chiude dentro in una postazione e prova a fare del suo meglio, senza risultati. Ogni 3 secondi qualcuno entrava, bussava, parlava.. non è riuscito a trovare la giusta concentrazione. Niente da fare. Ci ha provato, ma non è facile quando hai quattro vecchietti con la prostatite in attesa fuori dal loculo. Avvilito torna con il contenitore vuoto dall'infermiera. La giovane consiglia a LS di andare a casa, riempire il vasetto e tornare entro 30 minuti per non far perdere la predisposizione al nuoto agli spermatozoi. Il morto a galla non è contemplato tra gli stili. Nella tranquillità di casa sua LS porta a termine il tanto agognato compito, poi con la velocità di un giovane Schumacher guida verso l'ospedale, lottando contro il tempo. Arriva tutto trafelato e nel porgere il vasetto l'infermiera chiede: la raccolta è completa? Forse non era soddisfatta della quantità. Pensava fosse solo una prima spremitura ma che poi arrivasse un corriere DHL con i rimanenti contenitori. Si aspetta una betoniera parcheggiata fuori dall'ospedale? Non è dato saperlo. LS fece cenno di sì con la testa e se ne andò con la consapevolezza che in altre circostanze avrebbe sicuramente fatto meglio, anzi, fatto di più. Vi lascio con un quesito morale: le raccolte a fini medicio-scientifici sono da considerarsi peccato? |
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